Niscemi: differenze tra le versioni

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=== Fondazione e periodo normanno ===
A seguito della conquista normanna, con diploma del 1143 fu fondata una nuova città con il nome di ''Nixenum''. Diventato un feudo rustico il territorio subì radicali mutamenti fin quando, nel [[1324]], un ramo della famiglia Branciforte, si trasferì da Piacenza in Sicilia (nel [[XIII secolo]]) e comprò la terra di ''Nixenum''<ref name=carta />.
 
{{Approfondimento
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Nel 1624, la nobildonna Giovanna Branciforte, vedova di Giovanni Branciforte Barrese, principe di Butera, a nome del figlio Giuseppe (1619-1675), prese possesso della baronia di Niscemi. Due anni dopo, per far conferire i titoli nobiliari al figlio, chiese ed ottenne dal cardinale Giovanni Doria la ''licentia populandi'' del feudo di Niscemi. La neonata baronia di Niscemi era costituita da quattro feudi, anche se taluna documentazione ne riporta l'esistenza di quattordici<ref name=carta/>. Il centro del borgo fu scelto vicino al bosco di Castellana, ove la leggenda narrava del ritrovamento del quadro della Madonna<ref name=carta />. Le strutture preesistenti, a causa delle precarie condizioni economiche, non furono distrutte, ma riutilizzate. Non fu costruito un castello, ma si scelse di adoperare, come avamposto di difesa, una torretta sita in contrada Castellana.
 
Il Principeprincipe Branciforte, per privilegio dato dal re [[Filippo IV di Spagna]] il 25 marzo 1627, esecutoriato il 18 maggio dell'anno medesimo, ottenne il titolo di ''I Principeprincipe di Niscemi''.<ref>{{cita libro|autore=F. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca|titolo=Della Sicilia nobile, parte seconda|volume=1|editore=Stamperia Santi Apostoli|anno=1757|p=73}}</ref> Nel 1640, lo stesso feudatario decise di dare un nuovo assetto urbanistico al borgo, disegnando una nuova planimetria secondo le pratiche urbanistiche del tempo, che prevedevano la presenza di una piazza centrale in cui emergeva la Chiesa Madre.<ref name=carta /> Il [[Principato di Niscemi]] durò fino al 1661, quando il Branciforte vendette il relativo titolo a [[Vitale Valguarnera Lanza|Vitale Valguarnera Lanza, duca dell'Arenella]], e perciò venne ridotto a rango di semplice terra [[barone|baronale]].
 
Nel 1693 il [[terremoto del Val di Noto]], che distrusse buona parte della [[Sicilia orientale]], danneggiò buona parte del borgo di Niscemi, pur non provocando vittime<ref name=dragoterremoto>{{cita news | 1 = Alberto Drago | 2 = http://www.today24.it/sport/item/4665-niscemi-cerimonia-per-commemorare-le-vittime-del-terremoto/4665-niscemi-cerimonia-per-commemorare-le-vittime-del-terremoto | 3 = Niscemi: cerimonia per commemorare le vittime del terremoto | 4 = Today24 | 5 = 10 gennaio 2016 | 6 = 30 giugno 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171210232001/http://www.today24.it/sport/item/4665-niscemi-cerimonia-per-commemorare-le-vittime-del-terremoto/4665-niscemi-cerimonia-per-commemorare-le-vittime-del-terremoto | dataarchivio = 10 dicembre 2017 | urlmorto = sì }}</ref>. Si rese necessaria la ricostruzione di gran parte dell'abitato, tuttavia la planimetria non mutò e le principali chiese furono ricostruite nel luogo originale di edificazione.