Enrico I d'Inghilterra: differenze tra le versioni
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Enrico poté quindi impossessarsi della corona inglese; fu accettato come re dai principali [[barone|baroni]] e, secondo il ''Florentii Wigornensis Monachi Chronicon'', il 5 agosto fu incoronato nell'[[Abbazia di Westminster]], dal [[Antica diocesi di Londra|vescovo di Londra]] [[Maurice (vescovo di Londra)|Maurizio]]<ref name=Florent>{{la}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n72/mode/2up#ES Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, Continuatio, pagina 46]</ref>; l'incoronazione viene confermata anche da Orderico Vitale, che ricorda che l'[[arcivescovo di Canterbury]], [[Anselmo d'Aosta|Anselmo]], era in esilio<ref name=Eccl>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5533336m/f379.image.r=Orderic%20Vital#ES Ordericus Vitalis, Historia Ecclesiastica, vol. unicum, pars III, liber X, colonna 753]</ref>. Enrico si assicurò la sua posizione tra i nobili con un atto di pacificazione politica, emanando, il giorno stesso dell'incoronazione, e facendolo affiggere in tutte le corti, il [[Statuto delle libertà|Charter of Liberties (Statuto delle libertà)]]<ref name=Corbett/> (Enrico aveva tutte le migliori intenzioni di rispettarlo<ref name=Corbet>William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 66</ref>), che è considerato un precursore della [[Magna Charta]], condonò le tasse e rimise in libertà coloro che erano in prigione<ref name=Chronicle_of_the_Ki>{{en}} [http://books.google.es/books?id=fVVnAAAAMAAJ&pg=PA175&dq=chronicle+of+the+kings+of+england+Gerbert+Clock&hl=ca&sa=X&ei=PnCRUOCEEufP0QXt5YDoCA&ved=0CDAQ6AEwAA#v=onepage&q=clock&f=false#ES Chronicle of the Kings of England: From the Earliest Period to the Reign, of king William's children, pag. 427]</ref>; inoltre fece imprigionare [[Rainulfo Flambard]]<ref name=Chronicle_of_the_Ki/>, che era già stato consigliere di fiducia del padre e di suo fratello Guglielmo il Rosso che, come tesoriere, era mal visto. Infine Enrico, che era intimamente convinto che facendosi incoronare, aveva rispettato il volere di suo padre, Guglielmo il Conquistatore<ref name=Corbett/>, volle migliorare le relazioni con la Chiesa e, secondo il ''Florentii Wigornensis Monachi Chronicon'', permise ad Anselmo, arcivescovo di Canterbury, di rientrare dall'esilio<ref name=Chronicle_of_the_Ki/><ref name=Floren>{{la}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n72/mode/2up#ES Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, Continuatio, pagina 47]</ref> al quale era stato obbligato da Guglielmo II.
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=== Primo matrimonio ===
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Allora Luigi pensò di negoziare la pace e si appellò al [[papa Callisto II]] perché facesse da arbitro nel concilio di [[Reims]] del 20 e 21 ottobre 1119<ref name=Halphen/>. Luigi VI prese la parola: il monaco normanno, [[Orderico Vitale]], che pare fosse presente, ci ha tramandato il discorso che il «massiccio, pallido, corpulento eloquente» Luigi VI di Francia fece nell'occasione<ref name=Halphen/>: accusò Enrico I, benché da sempre suo alleato, di fargli la guerra, del trattamento che Enrico riservava a suo fratello [[Roberto il Corto]], suddito di Luigi, rinchiuso in una prigione da quasi quindici anni e del fatto che, nel 1112, aveva fatto proditoriamente arrestare il suo ambasciatore, il normanno [[Roberto II di Bellême]], e non l'aveva più rilasciato<ref name=Halphen/>. Inoltre portò al concilio il figlio di [[Roberto il Corto]], [[Guglielmo Cliton]], diciassettenne, che dallo zio Enrico I era stato spogliato di tutti i suoi beni (cosa a suo tempo approvata dal re di Francia) e costretto a vivere in esilio<ref name=Halphen/>. Enrico rispose, ma soprattutto colmò di doni il papa, dicendosi pronto a una trattativa di pace, che si concluse nel 1120 con la restituzione delle rispettive conquiste e l'omaggio al re di Francia da parte di [[Guglielmo Adelin]], figlio di Enrico I ed erede al trono d'Inghilterra<ref name=Halph>Louis Halphen, "La Francia: Luigi VI e Luigi VII (1108-1180)", cap. XVII, vol. V, pag. 718</ref>; infine il castello di [[Gisors]] rimase a Enrico I<ref name=Halph/>.
Enrico, che nel 1118 era rimasto vedovo (il 1º maggio secondo il ''Florentii Wigornensis Monachi Chronicon''<ref name=Fl>{{la}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n96/mode/2up#ES Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, tomus II, Pag 71]</ref>), nel 1120 perse l'unico figlio legittimo maschio e unico [[erede legittimo]] al trono, [[Guglielmo Adelin]], mentre attraversava [[la Manica]] assieme al padre, alla corte e a un gran numero di nobili, per fare ritorno in Inghilterra. La sciagura lo colpì il 25 novembre 1120, al largo della costa normanna del [[Cotentin]], nel naufragio notturno causato dell'urto contro uno scoglio affiorante della [[Nave Bianca]], come racconta Guglielmo di Malmesbury<ref name=Anglorum>{{la}} [http://www.mindserpent.com/American_History/books/Miscellaneous/1889_stubbs_monachi_de_gestis_regum_anglorum.pdf#ES Guglielmo di Malmesbury, Gesta Regum Anglorum, par. 419, pagg. 495 -498] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160602110306/http://www.mindserpent.com/American_History/books/Miscellaneous/1889_stubbs_monachi_de_gestis_regum_anglorum.pdf#ES#ES |data=2 giugno 2016 }}</ref>. Sull'imbarcazione vi erano circa trecento persone, tra le quali un centinaio di nobili importanti. Tra le vittime, oltre a Guglielmo, vi furono anche due figli illegittimi di Enrico, [[Riccardo di Lincoln|Riccardo]] e Matilda, e una nipote, Lucia-Mahaut di Blois, figlia di sua sorella [[Adele d'Inghilterra|Adele]]<ref name=Anglorum/>. Il dolore del re fu grande {{
Il 29 gennaio 1121, per cercare di avere un altro erede (da tale unione però non nacquero figli, come ci testimonia Guglielmo di Jumièges<ref name=Normann>{{la}} [http://books.google.it/books?id=rlG9NF2LDkAC&pg=PA149&lpg=PA149&dq=historiae+normannorum+scriptores+antiqui&source=bl&ots=ylxUXpJNBn&sig=cxBTXY56RUj08vMiCi9FYDXQAGY&hl=it&sa=X&ei=74b8U86dFYLgyQP2poDwBA&ved=0CCAQ6AEwADgK#v=onepage&q=historiae%20normannorum%20scriptores%20antiqui&f=true#ES Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, liber VIII, cap. XXIX, pag 306]</ref>), secondo il ''Florentii Wigornensis Monachi Chronicon'', Enrico sposò [[Adeliza di Lovanio]]<ref name=F>{{la}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n100/mode/2up#ES Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, tomus II, Pag 75]</ref> che, sempre secondo il ''Florentii Wigornensis Monachi Chronicon'', era figlia del [[Duchi di Lorena#Duchi della Bassa Lorena (poi Duchi di Brabante)|duca della Bassa Lorena]] [[Goffredo I di Lovanio|Goffredo VI o Goffredo I di Lovanio]]<ref name=F/> ( † 25 gennaio 1139), che era anche langravio del [[Brabante Fiammingo|Brabante]], conte di [[Bruxelles]] e di [[Lovanio]] e margravio di [[Anversa]]; la paternità di Adeliza viene confermata anche da Orderico Vitale<ref name=eCCLESIASTICA>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5533336m/f449.image.r=Orderic%20Vital.langFI#ES Historia Ecclesiastica, vol.unicum, pars III, liber XII, colonna 894]</ref>, dalla ''Genealogia Ducum Brabantiæ Heredum Franciæ''<ref name=Brabantiae>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000865.html?pageNo=390&sortIndex=010%3A050%3A0025%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germanica Historica, tomus XXV, Genealogia Ducum Brabantiæ Heredum Franciæ, par. 6, pagina 390] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20171005050607/http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000865.html?pageNo=390&sortIndex=010:050:0025:010:00:00#ES |data=5 ottobre 2017 }}</ref> e dal ''Balduini Ninovensis Chronicon''<ref name=Balduini>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000865.html?pageNo=527&sortIndex=010%3A050%3A0025%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germanica Historica, tomus XXV, Balduini Ninovensis Chronicon, anno 1121, pagina 527] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150225130643/http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000865.html?pageNo=527&sortIndex=010%3A050%3A0025%3A010%3A00%3A00#ES |data=25 febbraio 2015 }}</ref>. La madre di Adeliza era la prima moglie di Goffredo, Ida di Namur o di Chiny ( † prima del 1125), come viene ricordato dal ''Rodulfi, Gesta Abbatem Trudonensium''<ref name=Rodulfi>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000874.html?pageNo=311&sortIndex=010%3A050%3A0010%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germanica Historica, tomus X, Rodulfi, Gesta Abbatem Trudonensium, par 14, pagina 311] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150225121808/http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000874.html?pageNo=311&sortIndex=010%3A050%3A0010%3A010%3A00%3A00#ES |data=25 febbraio 2015 }}</ref> e dalla ''Chronica Albrici Monachi Trium Fontium''<ref name=Albric>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000874.html?pageNo=311&sortIndex=010%3A050%3A0010%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germanica Historica, tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1168, pagina 851] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150225121808/http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000874.html?pageNo=311&sortIndex=010%3A050%3A0010%3A010%3A00%3A00#ES |data=25 febbraio 2015 }}</ref>, figlia di Ottone, Conte di Chiny e di [[Alice di Namur]], discendente dei conti di Namur<ref name=Albric/>.
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=== Letteratura storiografica ===
* Z.N. Brooke, ''Gregorio VII e la prima disputa tra impero e papato'', cap. XII, vol. IV ''La riforma della chiesa e la lotta fra papi e imperatori'' della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.
* Z.N. Brooke, ''La Germania sotto Enrico IV e Enrico V'', cap. XIII, vol. IV ''La riforma della chiesa e la lotta fra papi e imperatori'' della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.
* Louis Alphen, ''La Francia: Luigi VI e Luigi VII (1108-1180)'', cap. XVII, vol. V (''Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale'') della ''Storia del mondo medievale'', 1999, pp.
* William John Corbett, ''L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra'', cap. I, vol. VI (''Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali'') della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.
* William John Corbett, ''Inghilterra, 1087-1154'', cap. II, vol. VI (''Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali'') della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.
* C.H. Mc Ilwain, "Le classi sociali nel medioevo", cap. XXIII, vol. VI (''Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali'') della ''Storia del Mondo Medievale'', 1999, pp.
== Voci correlate ==
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