Paul Auster: differenze tra le versioni
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|Immagine = Paul Auster in New York City 2008.jpg
|Didascalia = Paul Auster a New York nel 2008
|Didascalia2 = {{Premio|Principe delle Asturie|[[Premio Principe delle Asturie#Letteratura|per la letteratura]]|2006|}}<br/>
{{Premio|Independent Spirit Awards|[[Independent Spirit Award per la miglior sceneggiatura d'esordio|per la miglior sceneggiatura d'esordio]]|1996|}}
|LuogoNascita = Newark
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|Nazionalità = statunitense
}}
Residente a [[Brooklyn]], [[New York]]<ref>
Ascritto al cosiddetto [[Postmodernismo]] assieme ai suoi amici e colleghi connazionali [[Thomas Pynchon]] e [[Don DeLillo]], fu protagonista della [[Letteratura statunitense|letteratura statunitense contemporanea]], nonché di quella mondiale. La sua scrittura, diretta e incisiva, capace di scandagliare le angosce e le nevrosi dell'uomo di oggi e descrivere le solitudini delle vite contemporanee, in un mondo inesplicabile spesso dominato dal [[caso (filosofia)|caso]], inserita nel panorama della [[letteratura postmoderna]], seppe fondere [[esistenzialismo]], letteratura [[Giallo (genere)|gialla]] e [[Poliziesco|poliziesca]], [[psicoanalisi]], [[trascendentalismo]] e [[post-strutturalismo]]<ref>Per la trasversalità ai generi delle sue opere venne citato da [[Christopher Priest]] come uno dei rappresentanti più significativi di letteratura [[Slipstream (letteratura)|slipstream]]</ref>, in opere come ''[[Trilogia di New York]]'' (1987), ''[[Moon Palace]]'' (1989), ''[[La musica del caso (romanzo)|La musica del caso]]'' (1990), ''[[Il libro delle illusioni]]'' (2002), ''[[Follie di Brooklyn]]'' (2005).
Fu un intellettuale la cui speculazione letteraria spesso sfociò in impegno civile e politico e che, attraverso i suoi libri, si interrogò spesso sul futuro del suo Paese.
Fu infatti fra i compilatori degli oltre mille [[lemma (linguistica)|lemmi]] costituenti il [[pamphlet]], ''[[Futuro dizionario d'America]]'' (''The Future Dictionary of America'', [[McSweeney's]] [[2005]]) - teso a dare visibilità al malcontento da parte del movimento culturale e letterario statunitense rispetto alla ''leadership'' politica USA all'alba del [[XXI secolo|terzo millennio]]. Nella lista dei partecipanti vi furono, fra i molti altri, scrittori come [[Stephen King]], [[Jonathan Franzen]], [[Rick Moody]], [[Joyce Carol Oates]], [[Jeffrey Eugenides]], tutti impegnati in un ''divertissement'' letterario giocante con il futuro (guardando al presente e riflettendo sul passato prossimo). In particolare, nel pamphlet, egli definì [[George W. Bush|Bush]] (''cespuglio'' in lingua inglese) - [[presidente degli Stati Uniti d'America]] in carica al momento della pubblicazione del [[Futuro dizionario d'America|libro]] - come un ''Arbusto velenoso di una specie estinta''.<ref name=Lastampa>Fonte:
La sua poliedrica produzione artistica - influenzata tra gli altri autori, da [[Franz Kafka]], [[Samuel Beckett]], [[Miguel de Cervantes]], [[Kurt Vonnegut]], [[Albert Camus]] - lo portarono alla creazione anche di importanti opere cinematografiche. Tra le più famose: ''[[Smoke (film)|Smoke]]'', ''[[Blue in the Face]]'' e ''[[Lulu on the Bridge]]''. Insieme a [[Lou Reed]] e [[Woody Allen]], fu uno dei più famosi "cantori" contemporanei della [[Grande mela|Grande Mela]], creatore di un universo letterario incentrato attorno alla ricerca dell'identità, del senso e del significato della propria esistenza, sia essa individuale o collettiva, storica o sociale.
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== Biografia ==
=== L'infanzia a Newark ===
Paul Auster nacque il 3 febbraio 1947 a [[Newark]], nel [[New Jersey]]<ref name=JPost>Freeman, John.
=== L'adolescenza e il viaggio in Europa ===
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=== La laurea, le prime difficoltà e il soggiorno in Francia ===
Dopo essersi laureato alla [[Columbia University|Columbia]] nel 1970<ref>Freeman, Hadley.
Dal 1971 al 1974, con il denaro guadagnato, tornò a vivere in [[Francia]], trasferendosi a [[Parigi]]. In questo periodo, contrassegnato da pesanti ristrettezze economiche, visse di lezioni private, saltuarie collaborazioni ai giornali, scrittura di soggetti per film muti (lavoro che avrebbe poi influenzato opere come ''[[Il libro delle illusioni]]'' e ''[[Trilogia di New York]]'') e traduzioni di opere di autori della letteratura francese, come: [[Stéphane Mallarmé]], [[Joseph Joubert]], [[Jacques Dupin]], [[Jean-Paul Sartre]] e [[Georges Simenon]].
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Dopo il suo acclamato lavoro di debutto, un libro di memorie intitolato ''[[L'invenzione della solitudine]]'', Auster guadagnò fama per una serie di tre romanzi polizieschi vagamente collegati tra loro, pubblicati collettivamente come ''[[Trilogia di New York]]''. Questi libri non sono romanzi polizieschi tradizionali organizzati intorno ad un mistero e ad una serie di indizi. Piuttosto, egli usa la forma poliziesca per risolvere i problemi esistenziali e le questioni di identità, lo spazio, la lingua e la letteratura, creando la sua stessa forma postmoderna (e critica postmodernista) distintiva nel processo. Mettendo a confronto le due opere, Auster affermò:
{{Citazione|Credo che il mondo sia pieno di strani eventi. La realtà è molto più misteriosa di quanto non avessimo mai creduto. In questo senso, la ''Trilogia'' si sviluppa direttamente a partire da ''L'invenzione della solitudine''.<ref>Mallia, Joseph. "
La ricerca dell'identità personale, del senso e del significato della propria esistenza è permeata nelle pubblicazioni successive di Auster, molte delle quali si concentrano fortemente sul ruolo della coincidenza e degli eventi casuali (''[[La musica del caso (romanzo)|La musica del caso]]'') o ancor più, le relazioni tra persone e i loro coetanei e l'ambiente (''[[Il libro delle illusioni]]'', ''[[Moon Palace]]''). Gli eroi di Auster si trovano spesso costretti a operare come facenti parte di progetti imperscrutabili e fuori dalla realtà di qualcun altro.
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La teoria di Lacan dichiara che entriamo nel mondo attraverso le parole. Osserviamo il mondo attraverso i nostri sensi, ma il mondo che percepiamo è strutturato (mediato) nella nostra mente attraverso il linguaggio. Così anche il nostro inconscio è strutturato come un linguaggio. Questo ci lascia con un senso di irregolarità. Possiamo percepire solo il mondo attraverso il linguaggio, ma abbiamo la sensazione che manchi qualcosa. Questa è la sensazione di essere fuori dal linguaggio. Il mondo può essere costruito solo attraverso il linguaggio, ma lascia sempre qualcosa di scoperto, qualcosa che non può essere detto o essere pensato, può essere percepito solo. Questo è uno dei temi centrali della scrittura di Paul Auster.
Lacan è considerato una delle figure chiave del [[post-strutturalismo]] francese. Alcuni studiosi sono pronti a scorgere tracce di altri filosofi post-strutturalisti in tutta l'opera di Auster - soprattutto [[Jacques Derrida]], [[Jean Baudrillard]] e [[Michel de Certeau]] - anche se Auster ha affermato di trovare tali filosofie 'illeggibili'.<ref>{{Cita web |url=http://www.charlierose.com/shows/2004/03/04/3/a-conversation-with-author-paul-auster |titolo=A conversation with author Paul Auster |editore=Charlie Rose |data=4 marzo 2004 |accesso=20 aprile 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140725223553/http://www.charlierose.com/shows/2004/03/04/3/a-conversation-with-author-paul-auster
I trascendentalisti credono che l'ordine simbolico della civiltà ci separi dall'ordine naturale del mondo. Ritornando nella natura - come ha fatto [[Henry David Thoreau|Thoreau]] in ''[[Walden ovvero Vita nei boschi|Walden]]'' - sarebbe possibile tornare a questo ordine naturale.
Il fattore comune di entrambe le ideologie è la questione del significato dei simboli per gli esseri umani.<ref>Heiko Jakubzik: ''Paul Auster und die Klassiker der American Renaissance''. Dissertation, Universität Heidelberg 1999 (
[[Edgar Allan Poe]], [[Samuel Beckett]] e [[Herman Melville]] hanno avuto una forte influenza sulla scrittura di Auster. Non solo i loro personaggi riappaiono nel lavoro di Auster (come ''[[William Wilson (racconto)|William Wilson]]'' di [[Edgar Allan Poe|Poe]] in ''[[Trilogia di New York#Città di vetro|Città di vetro]]'' o come ''[[Lo studente (romanzo)|Lo studente]]'' (''Fanshawe'') ([[1828]]) di [[Nathaniel Hawthorne|Hawthorne]] in ''[[Trilogia di New York#La stanza chiusa|La stanza chiusa]]'', sia dalla ''[[Trilogia di New York]]''), Auster usa anche variazioni sui temi di questi scrittori.
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{{Citazione|Quello che Auster spesso ottiene è invece il peggio di entrambi i mondi: il falso realismo e superficiale scetticismo. I due punti deboli sono legati. Auster è un narratore avvincente, ma le sue storie sono affermazioni piuttosto che persuasioni. Esse dichiarano se stesse; ma inseguono la rivelazione successiva. Poiché nulla è assemblato con persuasione, l'inevitabile smontaggio postmoderno ci lascia in gran parte indifferenti. (Lo smontaggio è anche esplicito in modo opprimente, enunciato in caratteri cubitali.) La presenza non riesce a trasformarsi in significativa assenza, perché la presenza non era abbastanza presente.<ref>Wood 2009, https://www.newyorker.com/arts/critics/books/2009/11/30/091130crbo_books_wood?currentPage=1.</ref>|James Wood|What Auster often gets instead is the worst of both worlds: fake realism and shallow skepticism. The two weaknesses are related. Auster is a compelling storyteller, but his stories are assertions rather than persuasions. They declare themselves; they hound the next revelation. Because nothing is persuasively assembled, the inevitable postmodern disassembly leaves one largely untouched. (The disassembly is also grindingly explicit, spelled out in billboard-size type.) Presence fails to turn into significant absence, because presence was not present enough.|lingua=en}}
[[File:Paul Auster John Ashbery BBF 2010 Shankbone.jpg|thumb|Auster con [[John Ashbery]] al ''Brooklyn Book Festival'']]
Considerando che sia Dirda che Wood esaminano Auster dal punto di vista di critici letterari (e autori statunitensi compagni), ci sono altri punti di vista per quanto riguarda la critica dei contendenti di Auster. Ad esempio, [[Morris Berman]], storico culturale e critico sociale, dichiarò nel 2012 che:
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=== Attore ===
==== Cinema ====
[[File:Amos Oz and Paul Auster.jpg|thumb|Paul Auster durante una colazione in onore insieme alla leggenda letteraria israeliana [[Amos Oz]] nell'Upper East Side di [[Manhattan]] a [[New York
* ''[[The Fall (film 1969)|The Fall]]'', regia di [[Peter Whitehead (regista)|Peter Whitehead]] - documentario ([[1969]]) - Sé stesso
* ''[[La musica del caso (film)|La musica del caso]]'' (''The Music of Chance''), regia di [[Philip Haas]] ([[1993]]) - Autista (cameo)
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* [[2007]]: [[Laurea honoris causa]] dall'[[Università di Liegi]]
* [[2007]]: Candidato all'[[International IMPAC Dublin Literary Award]] per ''[[Follie di Brooklyn]]''
* [[2007]]: Commendatore dell'[[Ordre des Arts et des Lettres]]<ref>
* [[2008]]: Candidato all'[[International IMPAC Dublin Literary Award]] per ''[[Viaggi nello scriptorium]]''
* [[2009]]: [[Premio Leteo]] ([[Regno di León|León]], [[Spagna]]).
* [[2009]]: Consegna del Sigillo della Città di [[Pordenone]]
* [[2010]]: [[Medaglia Grand Vermeil]] al [[Salone del libro di Parigi]]<ref>
* [[2010]]: Candidato all'[[International IMPAC Dublin Literary Award]] per ''[[Uomo nel buio]]''
* [[2011]]: Candidato all'[[International IMPAC Dublin Literary Award]] per ''[[Invisibile (Paul Auster)|Invisibile]]''
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|
* {{cita web|url=http://www.scrittoriperunanno.rai.it/scrittori.asp?currentId=73|titolo="Scrittori per un anno" ha dedicato una puntata a Paul Auster|accesso=3 giugno 2009
{{Prix Médicis étranger}}
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