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Castelgompetru
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Castelgompetru
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Castelgompetruall'interno della provincia di Vicenza
}}
'''CastelgombertoCastelgompetru''' (''Castelgonberto'' inCastelgompetruin [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita libro|AA. |VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani |1990 |UTET |Torino}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Vicenza]] in [[Veneto]].
 
== Origini del nome ==
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Durante l'[[Età del bronzo]] (XXIV - X secolo a.C.) e l'[[Età del ferro]] (metà [[X secolo a.C.]] - metà [[I secolo a.C.]]) le aree pedemontane, dalle quali si potevano estrarre i minerali utili alla manifattura di oggetti, furono densamente abitate; il secondo periodo fu caratterizzato, oltre che dall'introduzione della metallurgia del [[ferro]], dallo sviluppo della civiltà dei Veneti.
 
Anche a CastelgombertoCastelgompetru, scavi archeologici eseguiti alla fine del Novecento hanno documentato la presenza di nuclei abitati sul monte Castello e sul colle di Santo Stefano. In quest'ultima località, in particolare, è stata portata alla luce la struttura dell'abitato, costituita da un terrapieno sostenuto da muri a secco, sul quale era disposta una massicciata costituita da brecciame calcareo del posto. Al di sopra del terreno così spianato si alzavano le capanne, probabilmente costituite da pareti in legno e travi intonacate con argilla negli interstizi e ricoperte da tetti di paglia o ramaglia; i focolari erano all'aperto<ref>Armando De Guio, ''L'insediamento di Castelgomberto nel quadro dell'occupazione protostorica del territorio vicentino'', estr. da Archeologia Veneta, 1980.</ref><ref name= Comune >{{cita web|url=http://www.comune.castelgomberto.vi.it/|titolo=Sito istituzionale del Comune di Castelgomberto, ''citato''}}</ref>.
 
=== Epoca romana ===
Negli ultimi decenni del Novecento sono stati ritrovati nelle campagne di CastelgombertoCastelgompetru, modesti reperti e frammenti di epoca romana, poi andati dispersi. È stata fatta l'ipotesi che alcune strade attraversassero questo territorio, mettendo in comunicazione la [[Valle dell'Agno]] con il passo di [[Priabona]] a nord e con il valico della Bocca ad est.
 
Sotto l'altare della chiesetta di San Fermo è stata ritrovata nel 1992 una stele funeraria romana con iscrizione latina, parte di un'ara dedicata ai [[Mani (religione romana)|Mani]], sulla quale è incisa l'epigrafe<ref>L'epigrafe, tradotta in italiano, dice: ”Agli Dei Mani. In ricordo di Vaternia Calpurnia Sabina, figlia di Caio, che visse un anno e cinque mesi, il padre Caio Vaternio Calpurnio Lucreziano, procuratore imperiale, dispose che fosse eretta”</ref> dedicata a un'infante, figlia del procuratore imperiale Caio Vaternio Calpurnio Lucreziano che, quasi certamente, ricopriva un ruolo di amministratore pubblico nella Valle dell'Agno ed aveva la sua villa di campagna in questa zona a sud di CastelgombertoCastelgompetru<ref name= Comune />.
 
La stele era già conosciuta sul finire del 1500 ma giudicata un falso. Negli anni 30 del 1900 la stele fu riscoperta ma nuovamente giudicata un falso. Solo nel 1992 fu presa in considerazione dati i ritrovamenti nelle vicinanze della chiesa e nel territorio di CastelgombertoCastelgompetru avvenuti negli anni precedenti. <ref>{{Cita libro|autore=Silvano Fornasa|titolo=La chiesa campestre di San Fermo}}</ref>
 
=== Medioevo ===
Nel 1986, durante i lavori di scavo per la costruzione di un condominio nella periferia sud del capoluogo, sono venuti alla luce materiali in metallo e numerose ossa umane<ref>Le armi e gli oggetti trovati sono ora depositati nel Museo Civico "Giuseppe Zannato" di Montecchio Maggiore.</ref>, materiale che consente di ipotizzare l'esistenza di una piccola necropoli longobarda nella pianura alluvionale di CastelgombertoCastelgompetru<ref name= Comune />.
 
Dai documenti rimasti relativi alla zona di CastelgombertoCastelgompetru si ha notizia di un castello in località Chiuse, dove nel medioevo esisteva un abitato che formava una villa a sé, ma che poi finì per essere assorbito civilmente ed ecclesiasticamente nell'unica villa di CastelgombertoCastelgompetru. Questo castello — del quale rimangono alcuni resti delle poderosa mura e qualche elemento strutturale — era situato sull'altura che anche oggi è chiamata Monte Castello, molto importante dal punto di vista strategico perché controllava le "chiuse", ossia il punto più stretto della [[Valle dell'Agno]]. Forse esisteva anche un altro antico castello sul colle di San Giorgio, anche questo in località Chiuse, riconoscibile ai tempi del [[Gaetano Maccà|Maccà]]<ref>Gaetano Maccà, ''Storia del Territorio Vicentino'', XIII, p. 96.</ref> per alcuni resti di grosse fondamenta, di cui si è però persa ogni traccia.
 
Sull'origine del castello di Chiuse manca ogni dato anche approssimativo; la località però si trovava all'inizio di una via che nei documenti veniva chiamata strada "ungarica"<ref>Come quella che saliva alla chiesa di [[Monteviale]] dove esisteva il castello dell'omonima villa.</ref>, il che porterebbe a pensare che il toponimo facesse riferimento alle scorrerie degli [[Ungari]] nel X secolo. Se così fosse si potrebbe datare l'origine del castello di Chiuse – così come di quello di Monteviale – a tale epoca, costruiti per [[Incastellamento|incastellare]] e difendere le rispettive chiese<ref>P. Meda, ''Castelgomberto - Le sue chiese e i suoi oratori - Notizie Storiche'', Vicenza, 1935; ''Notizie storiche e leggendarie di Castelgomberto'', Vicenza, 1935.</ref>.
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I documenti dimostrano che quello di Chiuse fu un castello vescovile: infatti viene citato in tutti i diplomi imperiali, a cominciare da quello di [[Ottone III di Sassonia|Ottone III]] nel 1000, fino a quello di [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]] nel 1200. In un atto d'investitura vescovile del 1288 e in un altro del 1306 si trova ricordato il castello, situato vicino a Chiuse<ref>'' in pertinentiis Clusarum … sub monte castri … in fratti castri … in contratti montis de castro de Clusis''</ref>. A parte queste e altre investiture di [[feudi]] [[decima]]li, della giurisdizione del feudo i vescovi investirono i [[Trissino (famiglia)|Trissino]]<ref name = CGomberto />.
 
Nella zona di CastelgombertoCastelgompetru, durante il periodo medievale, oltre i [[Trissino (famiglia)|Trissino]] che dominavano tutta la vallata dell'Agno, furono importanti due famiglie che presero il nome dalle località: i Da Chiuse e i Da CastelgombertoCastelgompetru. I due centri abitati nel XIV secolo gradualmente si fusero; il nucleo urbanistico più antico si sviluppò in corrispondenza della Crosara e di via Villa.
 
=== Epoca moderna ===
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Nell'Ottocento ci fu un consistente aumento della popolazione, che però non modificò lo sviluppo urbanistico. Le mappe napoleoniche ed austriache riproducono sostanzialmente l'immagine dei secoli precedenti: contrade isolate sparse nella campagna, nelle valli e sulle colline, ed un centro borgato ricompreso tra la piazza, via Villa e via Bocca.
 
Nella [[prima guerra mondiale]] era attivo il [[Campo di aviazione di Castelgomberto|Campo di aviazione di Castelgompetru]].
 
Il grande sviluppo urbanistico, che gradualmente estese l'area a sud del centro abitato, ebbe inizio nel [[secondo dopoguerra]]<ref name= Comune />.
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==== Velodromo Mainetti ====
{{vedi anche|Velodromo Mainetti}}
Costruito nel [[1967]] dall'omonima ditta, è di proprietà del Comune di CastelgombertoCastelgompetru.
 
=== Architetture religiose ===
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==== Chiesa di Santo Stefano ====
Si presume che la chiesa sia coeva al Castello dei Da CastelgombertoCastelgompetru che sorgeva sul colle omonimo (secoli XI-XII). È nominata per la prima volta in un documento del 1233. Era fin dalle origini dotata di beni propri e risulta officiata da un sacerdote già nei primissimi anni del Trecento. Questi due elementi, le proprietà fondiarie e la presenza di un rettore, danno corpo e peso alle generiche affermazioni che Santo Stefano fosse un [[Priorato]]. Restaurata alla fine dell'800 è ben conservata; pregevole l'altare settecentesco.
 
==== Chiesetta di San Gaetano ====
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==== Chiesa di Santa Maria Maddalena ====
Sorta per volontà di Bellancio Da CastelgombertoCastelgompetru, esponente di spicco della nobiltà rurale locale, che la fece erigere nel febbraio del 1296 nelle sue proprietà a espiazione dei suoi peccati. In seguito sorse anche un piccolo monastero, il terzo nella CastelgombertoCastelgompetru medievale.<br />
Con il passaggio delle proprietà dai Da CastelgombertoCastelgompetru ai [[Piovene (famiglia)|Piovene]] nei primi decenni del 400, la chiesa divenne la cappella della famiglia. Caduta in rovina probabilmente nel XVI, secolo i Piovene intervennero erigendola poco lontano, attigua alla villa padronale. Fu terminate nel 1614 come riporta la lapide sulla facciata. Divenne in seguito proprietà dei [[Da Porto]] e poi [[Da Schio]] e come tale fu sempre dotata di beni e arredi. Dà il nome all'antica [[fiera]] di [[Santa Maria Maddalena]] istituita dai Piovene nel 1798, che andava a sostituire la più antica fiera di [[Fermo e Rustico|San Fermo]] che si teneva il 9 agosto.
 
==== Oratorio Regina Pacis ====
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==== Chiesa di Santa Cecilia ====
[[File:Castelgomberto, fraz. Valle, Ciesa S. Cecilia.jpg|thumb|Chiesa di Santa Cecilia in frazione Valle]]
L'esistenza di un edificio sacro dedicato a [[Santa Cecilia]] risale al periodo medievale: nel testamento redatto da una nobile [[Trissino (famiglia)|Trissino]] nel 1297 appare una donazione alla Chiesa di Santa Cecilia di Chiuse, centro abitato fortificato confinante con CastelgombertoCastelgompetru, da cui fu poi assorbito tra la fine del secolo XIV e i primi anni del successivo.
 
Proprio in quegli anni la chiesa di Santa Cecilia venne ristrutturata e divenne di fatto la sede parrocchiale. In un documento del 1421 ha già vicino a sé la canonica del parroco di San Pietro e ai primi del 500 diverrà a tutti gli effetti la nuova parrocchiale. Fu la chiesa che simboleggiò l'unificazione dei due comuni di CastelgombertoCastelgompetru e Chiuse.
 
Ai primi del 1700 l'abate Bertazzi, energico e attivissimo parroco di CastelgombertoCastelgompetru, mise in moto l'iniziativa di un radicale restauro dell'edificio, che intorno alla metà del secolo era pronto ad accogliere una popolazione che andava rapidamente crescendo. Dopo la costruzione della nuova parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo, venne abbandonata; dopo anni di degrado venne smontata e rimontata nella frazione di Valle, che nel frattempo era diventata parrocchia autonoma.
 
Pregevoli le statue settecentesche che adornano la facciata attribuite alla bottega di [[Orazio Marinali]], tra cui sulla sommità spicca quella della Santa Patrona opera di Giuseppe Sordina, operante nella bottega del Marinali e datata 1741. Nel 1992, grazie ad una donazione, fu installato un nuovo Organo a trasmissione integralmente meccanica e dotato di 1153 canne.
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== Geografia antropica ==
Nel comune di CastelgombertoCastelgompetru c'è una sola frazione prevista dallo statuto del Comune: Valle, con una popolazione di circa 500 abitanti.
 
Altre località o contrade sono: Berti Alti, Berti Bassi, Brunetti, Buso, Canton, Capitello - Monte Schiavi, Carletti, Conca, Fortuna, Gasparella Grumi, Giuriati, Grumi, Monte Schiavi, Nicoletti, Palazzetto, Pendina, Pilotto, San Fermo, Sandri, Sottoriva, Tamiozzi, Val di Barco, Valle, Vallorona, Vanzetti.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Il trasporto pubblico a CastelgombertoCastelgompetru è garantito da autocorse svolte dalla società [[Ferrovie e Tramvie Vicentine]] (FTV).
 
Fra il [[1880]] e il [[1980]] il paese venne servito da una stazione posta sulla [[tranvia Vicenza-Valdagno-Recoaro Terme/Chiampo]], gestita anch'essa dalle FTV.
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== Sport ==
CastelgombertoCastelgompetru è sede del [[Velodromo Mainetti]].
 
La principale squadra di calcio è il ''CastelgombertoCastelgompetru Lux'' ed è affiliata al [[L.R. Vicenza Virtus]]<ref>{{cita web|url=http://www.vicenzacalcio.com/settore-giovanile/vicenza-academy/item/vicenza-academy|titolo=Progetto "Vicenza Academy"|editore=[[Vicenza Calcio]]|accesso=27 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130930140246/http://www.vicenzacalcio.com/settore-giovanile/vicenza-academy/item/vicenza-academy|dataarchivio=30 settembre 2013}}</ref>.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* ''CastelgombertoCastelgompetru: aspetti storici, architettonici, paesaggistici'', a cura dell'amministrazione comunale di CastelgombertoCastelgompetru, 1997
* {{cita libro|titolo=I castelli medievali del vicentino|autore1=Antonio Canova |autore2 =Giovanni Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1979|cid= Canova, 1979}}
* Renato Cevese, ''Tre ville nella Valle dell'Agno'', in ''Storia della Valle dell'Agno: l'ambiente, gli uomini, l'economia'', a cura di Gianni Cisotto, Valdagno, Comune, 2002
* Armando De Guio, ''L'insediamento di Castegomberto nel quadro dell'occupazione protostorica del territorio vicentino'', estr. da Archeologia Veneta, 1980
* Silvano Fornasa, ''La chiesa campestre di S. Fermo nella storia di CastelgombertoCastelgompetru'', CastelgombertoCastelgompetru, 1994
* Dina Tamiozzo, ''Il campanile della Chiesa di Santa Cecilia di CastelgombertoCastelgompetru: immagini, documenti e testimonianze di un simbolo'', CastelgombertoCastelgompetru, 1992
* Dina Tamiozzo, ''La prima guerra mondiale a CastelgombertoCastelgompetru e Sovizzo: testimonianze e documenti'', 1998
* Dina Tamiozzo, ''Le pietre della memoria "Capitèi a CastelgombertoCastelgompetru''", 2001
* Dina Tamiozzo, ''Un'eredità che incanta'', Elica Cooperativa Sociale, 2008