Dmitrij Muratov: differenze tra le versioni

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Pur lavorando spesso all'estero, risiede a Mosca<ref>https://www.vita.it/muratov-agente-straniero-putin-chiude-le-comunicazioni-con-loccidente/</ref> e fa spesso sentire la sua voce in difesa dei prigionieri politici e criticando il governo, presenziando anche a [[Processo farsa|processi farsa]] in sostegno agli imputati.<ref>{{cita news|titolo=Евгений Миронов, Чулпан Хаматова, Иван Ургант призвали отпустить Женю Беркович из СИЗО — «Ciò che devi fare è quello che ho visto» похоронить свою бабушку» |titolotradotto=Evgeny Mironov, Chulpan Khamatova, Ivan Urgant [e altri] chiedono il rilascio di Zhenya Berkovich dalla detenzione - "almeno affinché possa rendere omaggio a sua nonna" |url=https://meduza.io/news/2023/11/20/evgeniy-mironov-chulpan-hamatova-ivan-urgant-prizvali-otpustit-zhenyu-berkovich-iz-sizo-hotya-by-dlya-togo-chtoby-ona-smogla-pohoronit-svoyu-babushku |accesso=20 novembre 2023 |opera=Meduza |lingua=ru}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.avvenire.it/mondo/pagine/ancora-mille-in-cella-non-dimentichiamoli|autore=Raffaella Chiodo Karpinsky|titolo=L'analisi. Ancora mille prigonieri politici nelle celle russe: non dimentichiamoli}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/world/article/2024/jul/08/russian-playwright-and-director-given-six-years-in-jail-for-justifying-terrorism|titolo=Russian playwright and director given six years in jail for "justifying terrorism"}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Il co-presidente del gruppo russo per i diritti umani Memorial sotto processo per le critiche all'Ucraina |url=https://www.france24.com/it/live-news/20230608-il-co-presidente-del-gruppo-russo-per-i-diritti-umani-memorial-sotto-processo-per-le-critiche-all-ucraina |opera=France 24 |data=8 giugno 2023}}</ref>
 
Nel giugno 20232022 Muratov ha venduto all'asta la medaglia del premio Nobel e devoluto il ricavato (103,5 milioni di dollari) per i bambini ucraini sfollati dalla guerra.
 
Nel 2025 in seguito allo scambio di maggio di 1000 prigionieri di guerra per parte tra Russia e [[Ucraina]] (perlopiù militari e alcuni civili catturati), ha denunciato le torture contro gli ucraini deportati e i prigionieri politici russi, lanciando un appello a favore dei detenuti: «voglio ricordarli perché abbiamo smesso di sentire le loro grida dalle camere della tortura e dalle sale dei tribunali. Come negli anni '40 gli abitanti di [[Dachau]] si abituarono all'odore del fumo dei forni dei lager»; in un video Muratov ha chiesto, in vista della festa nazionale della Federazione Russa del 12 giugno, ai presidenti [[Vladimir Putin]] e [[Volodymyr Zelensky]] di scambiarsi (sul modello dello scambio di [[Ankara]] del 1° agosto 2024) i rispettivi prigionieri civili «sostenitori del "mondo russo" che si trovano in Ucraina in cambio di oppositori della guerra che si trovano nelle prigioni e nei campi russi. Non esiste alcuna prassi di scambio o rilascio di civili reciproci in cambio di civili. Ma è ora di iniziare a farlo. Restituiteli finché sono vivi! Iniziate con gli adolescenti, le donne, i malati, coloro che hanno figli a casa... spero davvero che il reciproco rilascio, l'amnistia, la grazia, lo scambio – chiamatelo come volete – di civili avvicinino anche la pace tanto attesa».<ref>{{cita web|url=https://www.avvenire.it/mondo/pagine/restituiteli-finche-sono-vivi-l-appello-sui-prigionieri-del-premio-nobel-russo|autore=Raffaella Chiodo Karpinsky|titolo=Kiev. «Restituiteli finché sono vivi». L'appello sui prigionieri del premio Nobel russo}}</ref>