Operazione Condor: differenze tra le versioni
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L'Operazione venne messa in atto formalmente a partire dal 25 novembre 1975 dai vertici dei servizi segreti militari di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay. Di fatto, su richiesta del dittatore cileno [[Augusto Pinochet]], fu il colonnello [[Manuel Contreras]], capo della polizia politica cilena, a proporre l'operazione - dando in tal modo veste ufficiale ad un'attività di collaborazione già che si perpetuava - durante un vertice militare segreto tenutosi a [[Santiago del Cile]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/3720724.stm|titolo=Condor legacy haunts South America|data=8 giugno 2005|accesso=11 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.nbcnews.com/news/latino/new-movie-explores-global-complicity-argentinas-dirty-war-rcna1964|titolo=New movie explores global complicity in Argentina's 'dirty war'|sito=NBC News|data=10 settembre 2021|accesso=11 marzo 2025}}</ref> L'Operazione si concluse negli anni immediatamente successivi alla caduta della giunta militare in Argentina del 1983.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://globalnews.ca/news/570913/argentine-dictator-videla-dies-in-prison-at-age-87/|titolo=Argentine dictator Videla dies in prison at age 87 - National {{!}} Globalnews.ca|sito=Global News|accesso=11 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://nsarchive.gwu.edu/events/operation-condor-1975-1980?page=1&utm_source=chatgpt.com|titolo=Operation Condor, 1975-1980 {{!}} National Security Archive|sito=nsarchive.gwu.edu|accesso=11 marzo 2025}}</ref>
Rimasta a lungo segreta, fu data conferma dell'esistenza dell'Operazione solo nel 1992, quando l'
Le dittature facenti parte dell'operazione Condor ricevettero massicci aiuti statunitensi, in termini di risorse economiche, addestramento e forniture militari, di preparazione e organizzazione dell{{'}}''Intelligence'', compresa la trasmissione di informazioni riguardanti le più efficaci pratiche di [[tortura]] dei prigionieri e dei dissidenti.<ref>Giuseppe Gagliano, {{cita testo|titolo=''La cooperazione tra servizi segreti e criminalità organizzata''|url=http://osservatorioglobalizzazione.it/osservatorio/la-cooperazione-tra-servizi-segreti-e-criminalita-organizzata/}}, Osservatorio Globalizzazione, 17 agosto 2020</ref> Si appoggiarono anche alle formazioni di [[estrema destra]], che in tutti i casi contribuirono a portarle al potere, e nei momenti di crisi si organizzarono in squadroni armati ([[Squadrone della morte|squadroni della morte]]),<ref>{{Cita testo|lingua=fr|titolo=''Escadrons de la mort - l'école française''|url=http://www.mariemoniquerobin.com/escadronsdelamortsynospis.html}}. Marie-Monique Robin. synopsis. 2005.</ref> per assassinare oppositori politici e militanti di sinistra. Tra le più famigerate organizzazioni repressive di destra vi furono la [[Alleanza Anticomunista Argentina|Tripla A argentina]] e l'organizzazione [[Fronte Nazionalista Patria e Libertà|Patria y Libertad]] cilena, entrambe finanziate dalla [[CIA]].
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===Paraguay===
Tra il 1954 e il 1989, e cioè quando il Paraguay fu governato da [[Alfredo Stroessner]], la tortura, così come gli omicidi a sfondo politico e le sparizioni forzate, fu usata intensamente. Come in diversi altri stati del Centro e Sud America, i metodi di tortura furono principalmente la picana elettrica, i pestaggi e il ''waterboarding''.<ref>
==== Conseguenze dell'Operazione ====
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===Uruguay===
L’Uruguay attraversò un lento deterioramento delle istituzioni democratiche a partire dagli anni '60 del secolo scorso che culminò con il golpe militare del 27 giugno 1973 posto in atto da [[Juan María Bordaberry]], presidente legittimo dal 1972. Il regime dittatoriale si mantenne fino al 12 giugno 1976, quando fu rovesciato da un altro golpe.<ref>{{Cita libro|nome=Vania|cognome=Markarian|titolo=The Uruguayan Coup d’État in Historical Perspective: An Ever Longer Path toward Authoritarianism|url=https://www.cambridge.org/core/books/coups-detat-in-cold-war-latin-america-19641982/uruguayan-coup-detat-in-historical-perspective/6EEF968C41C6937C247C1CF2B67E63E6|accesso=2025-05-31|data=2025|editore=Cambridge University Press|pp=111–130|ISBN=978-1-009-34483-8}}</ref><ref name=":25">{{Cita web|url=https://www.mpf.gob.ar/plan-condor/paises/Uruguay/?utm_source=chatgpt.com|titolo=Uruguay {{!}} Plan Condor|sito=www.mpf.gob.ar|accesso=2025-05-31}}</ref>
La dittatura si caratterizzò per una brutale repressione,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=José Miguel|cognome=Busquets|nome2=Andrea|cognome2=Delbono|data=2016-12-03|titolo=La dictadura cívico-militar en Uruguay (1973-1985): aproximación a su periodización y caracterización a la luz de algunas teorizaciones sobre el autoritarismo|rivista=Revista de la Facultad de Derecho|numero=41|pp=61–102|lingua=es|accesso=2025-05-31|doi=10.22187/rfd201624|url=https://revista.fder.edu.uy/index.php/rfd/article/download/556/840}}</ref> che si strutturò sulla base di diversi organismi militari che si coordinarono anche con i servizi di intelligence del resto dei paesi coinvolti nell’Operazione. Tra i principali attori vi erano: il Servicio de Información de Defensa (SID), dipendente dalla Junta de Comandantes en Jefe, l’Organismo Coordinador de Operaciones Antisubversivas (OCOA), dipendente dal Comando Generale dell’Esercito, la Dirección Nacional de Informaciones e Inteligencia (DNII) e il Cuerpo de Fusileros Navales (FUSNA).<ref name=":25" /><ref name=":26">{{Cita web|lingua=es-AR|url=https://www.fiscales.gob.ar/lesa-humanidad/la-side-y-orletti-las-claves-del-eje-argentina-uruguay-en-la-operacion-condor/|titolo=La SIDE y Orletti, las claves del eje Argentina-Uruguay en la Operación Cóndor|accesso=2025-05-31}}</ref>
L’Uruguay partecipò all’Operazione fin dalla sua costituzione a Santiago del Cile nel 1975, accettando lo scambio di informazioni, il sequestro e il trasferimento clandestino di prigionieri politici. Venne confermato in seguito che il SID coordinava operazioni con i servizi argentini (SIDE) e altri paesi, usando canali telefonici, teletipici e incontri tra funzionari.<ref name=":25" />
La repressione venne organizzata in una serie di interventi che colpirono organizzazioni quali il [[Tupamaros|Movimiento de Liberación Nacional-Tupamaros]], il [[Partito Comunista Paraguaiano|Partito Comunista]], la [[Unión Artiguista de Liberación]] (UAL) e il Partido por la Victoria del Pueblo (PVP).<ref name=":25" /> Tra i casi di repressione più significativi si ricordano i rapimenti di membri del Partido por la Victoria del Pueblo (PVP) nel 1976 e il rapimento dei figli di prigionieri politici.<ref name=":26" />
Analogamente agli altri regimi autoritari dell'America Latina, i militari uruguaiani avviarono a partire dal 1973 una pratica sistematica di tortura nei confronti dei prigionieri politici. Ma, a differenza delle altre dittature americane, in Uruguay anche i medici assunsero un ruolo attivo non solo nell'esecuzione, ma anche nel perfezionamento della tortura.<ref>{{Cita libro|lingua=es|titolo=Muertes en las prisones uruguayas|titolotradotto=Morte nelle prigioni uruguaiane|url=https://www.smu.org.uy/dpmc/pracmed/temas/ddhh/tortura/f042587.pdf|anno=1984|editore=Servicio Paz y Justicia}}</ref>
Anche dopo la restaurazione della democrazia nel 1985, per molti anni, la normativa nel Paese ha ostacolato il perseguimento dei responsabili dell'Operazione.<ref name=":25" /> Nel 2022, il Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulle Sparizioni Forzate o Involontarie ha sollecitato le autorità uruguaiane ad adottare una politica volta a superare il silenzio sulle violenze della dittatura e a promuovere l’azione giudiziaria contro i responsabili dell’Operazione Condor nel Paese.<ref>{{Cita web|lingua=es|url=https://www.dw.com/es/uruguay-la-onu-denuncia-desaparici%C3%B3n-de-mujeres-y-ni%C3%B1os/a-62496962|titolo=Uruguay: la ONU denuncia desaparición de mujeres y niños – DW – 16/07/2022|sito=dw.com|accesso=2025-05-31}}</ref>
== Influenze straniere ==
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III Corte di Assise di Roma.</ref>
Una controversia è in corso sull'assegnazione del [[premio Nobel per la pace]] a [[Henry Kissinger]] a seguito della scoperta di documenti che lo accusano di complicità nell'assassinio di [[Orlando Letelier]].<ref name=assassino /><ref>{{Cita testo|lingua=en|url=http://www.huffingtonpost.com/2010/04/10/new-evidence-implicates-h_n_533036.html|titolo=New evidence implicates Henry Kissinger in assassination case|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150421084118/http://www.huffingtonpost.com/2010/04/10/new-evidence-implicates-h_n_533036.html }}. Pete Yost. Huffington Post. 6 ottobre 2010
== Note ==
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