[[File:Giotto di Bondone - Navicella - WGA09363.jpg|min|''[[Mosaico della navicella|Mosaico della Navicella degli Apostoli]]'']]
Nel [[1313]], in una lettera, incaricò [[Benedetto di Pace]] di recuperare le masserizie presso la proprietaria della casa affittata a [[Roma]]; il documento è la testimonianza del terzo soggiorno romano, avvenuto entro l'anno, in cui eseguì il ''[[Mosaico della Navicella degli Apostoli]]'' per il portico dell'[[antica basilica di San Pietro in Vaticano]]. L'opera sufu commissionecommissionata deldal [[Cardinale]] [[Jacopo Caetani degli Stefaneschi]], [[arciprete]] e benefattore della Basilica oltre che Diacono di [[San Giorgio al Velabro]], che lola pagò ben duecento [[fiorini]] e, per l'occasione, compose dei versi da inserire nel mosaico.
La lunetta della ''Navicella'', dovevache fareapparteneva parte dia un ciclo musivo più ampio. Laprofondamente lunettadanneggiato nel tempo, venne ampiamente rifatta. eOggi oggisembra parrebbeche originalesia dell'epoca di Giottorimasto solo un angelo del mosaico originale di Giotto.
Una copia della scena fu disegnata da due artisti del Quattrocento, [[Pisanello]] e [[Parri Spinelli]], e si trova al [[Metropolitan Museum of Art]] di [[New York]]. Due tondi con i volti di angeli, facenti parte del ciclo, sono conservati rispettivamente: allanella [[chiesa di San Pietro Ispano]] di [[Boville Ernica]] ([[Frosinone]]) e nelle [[Grotte Vaticane]]. Questi disegni, fatti prima della sua distruzione, permettono di ricostruirne la composizione: raffigurava la barca degli apostoli in piena tempesta, sulla destra Pietro salvato da Cristo e a sinistra una città turrita. Il soggetto era ispirato da opere [[Arte tardoantica|tardoantiche]] e [[Arte paleocristiana|paleocristiane]], che Giotto aveva avuto sicuramente occasione di vedere a Roma, alimentando un rapporto di dialogo continuo col mondo classico.
I due tondi sono realizzati con una tecnica identica a quella delle botteghe romane della fine del Duecento e, probabilmente, sono operastati dieseguiti da maestranze locali che eseguirono isu cartoni dell'artista fiorentino , il cui stile è riconoscibile dalla solidità del modellato dall'aspetto monumentale delle figure. ▼
Dai disegni, fatti prima della sua distruzione, si può ricostruire la composizione: raffigurava la barca degli apostoli in piena tempesta, sulla destra Pietro salvato da Cristo mentre a sinistra si vedeva una città turrita. Il soggetto era ispirato da opere [[Arte tardoantica|tardoantiche]] e [[Arte paleocristiana|paleocristiane]], che Giotto aveva avuto sicuramente occasione di vedere a Roma, alimentando un rapporto di dialogo continuo col mondo classico.
▲I due tondi sono realizzati con una tecnica identica a quella delle botteghe romane della fine del Duecento e, probabilmente, sono opera di maestranze locali che eseguirono i cartoni dell'artista fiorentino il cui stile è riconoscibile dalla solidità del modellato dall'aspetto monumentale delle figure.
=== La ''Madonna di Ognissanti'' e altre opere fiorentine ===
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