Castelsardo: differenze tra le versioni
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Con la [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'Impero Romano]] e la presa di potere da parte dei vari ''[[Giudice (Storia della Sardegna)|giudici]],'' negli anni molte terre vennero donate dai [[Giudici di Torres|giudici turritani]] a vari ordini monastici.
[[File:Rocca di castelsardo.JPG|thumb|upright=1.6|left|Il [[castello di Castelsardo]]]]
A pochi chilometri fu fondato l'importantissimo monastero [[Oridine di San Benedetto|benedettino]] di [[Tergu]], ora in fase di studio archeologico, mentre sul colle di Frigiano vi era già un monastero probabilmente di eremiti antoniani, intorno a cui si unì la popolazione locale, per lo più sparsa in focolai rurali. Tale centro di aggregazione perse di importanza, per divenire poi un lazzaretto, quando nel [[1102]] venne fondato il [[Castello di Castelsardo|castello]] della famiglia genovese dei [[Doria]], battezzato ''Castelgenovese'' (da non confondere con ''Castel Doria)''<ref>Giuseppe Meloni, ''Casteldoria: processo per una resa'', in ''Archivio Storico Sardo'', XXXV, Cagliari, 1986.</ref>. A questa data, riportata dallo storico del Cinquecento [[Giovanni Francesco Fara]], in passato veniva fatta risalire la fondazione del castello, così come al 1111 quella del suo borgo, sulla base della lettura della scritta nell'antica campana del campanile del Comune. Invece gli scavi dell'[[Università di Sassari]], guidati dal professor [[Marco Milanese (archeologo)|Marco Milanese]], hanno determinato che il castello fu costruito nella seconda metà del Duecento. Giuseppe Piras, epigrafista, ha studiato e riletto l'epigrafe della campana stabilendo in modo indiscutibile che l'anno riportato è il 1604 e non il 1111.
Costruito il castello, gli abitanti della zona si trasferirono progressivamente all'interno della rocca, dotata di un approdo indipendente e di numerose vasche per la raccolta dell'acqua; importante fu anche l'afflusso di famiglie [[Còrsi|còrse]] e [[Liguria|liguri]]<ref>LIVI C., ''La popolazione della Sardegna nel periodo aragonese'', in ''Archivio Storico Sardo'', vol. XXXIV, fasc. II, Cagliari, 1984, p. 95.</ref>. Quella fu la nascita del paese così come si presenta ancora oggi, nonostante l'urbanizzazione avvenuta a partire dal [[1950]]. Con qualche breve parentesi, fu la sede dei Doria in Sardegna durante le varie lotte per il possesso dell'isola che portarono allo sfinimento di tutte le forze in campo. A cominciare dai Doria, passando per i [[Giudicato di Arborea|giudici di Arborea]] (la moglie di [[Brancaleone Doria]], [[Eleonora D'Arborea]], vi abitò per anni), fino agli [[Corona d'Aragona|aragonesi]], che uscirono vincitori dagli ultimi conflitti, ma dopo aver pagato un alto prezzo in termini di vite, denari e tempo.
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