Gran Zebrù: differenze tra le versioni

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Traunius in realtà si chiamava Stephan Steinberger ed era un [[seminario|seminarista]] di [[Ruhpolding]] ([[Alta Baviera]]), poi ordinato [[sacerdote]] ed entrato nell'ordine dei [[cappuccini]] nel 1864 con il nome di Padre Corbinian. La veridicità del racconto di Steinberger e la sua buona fede non furono messe in discussione, ma i più eminenti alpinisti del tempo e le guide locali gli contestarono di aver confuso la vetta del Gran Zebrù con qualche altra cima del massiccio, in quanto - secondo le loro dichiarazioni - la denominazione delle cime era all'epoca ancora molto imprecisa e differente a seconda del posto, e sarebbe stato comunque impossibile scalare il versante sud del Gran Zebrù da solo e senza attrezzatura, fuorché un bastone da montagna. La critica alpinistica assegnò quindi alla squadra di Tuckett, dei Buxton, di Biener e Michel la [[prima ascensione]] storicamente accertata, come ricorda [[Bruno Credaro]] in ''Storie di guide, alpinisti, cacciatori''.
 
Dopo la salita degli inglesi, le prime ripetizioni furono effettuate da [[Douglas William Freshfield|Freshfield]] e compagni, e successivamente da [[Julius Payer|Payer]] con [[Hans Pinggera|Pinggera]]. Molti altri alpinisti approcciarono la montagna dai vari versanti: Meurer e Pallavicini giunsero in vetta salendo lungo la difficile cresta del ''Suldengrat'', il professor [[Baptist Minnigerode]] scalando la parete nord senza ramponi e senza l'uso di chiodi, nel 1881. [[Leslie Stephen]], padre di [[Virginia Woolf]], salì anch'egli sulla vetta, ma si lamentò della nebbia che gli impediva di ammirare il panorama, come scrisse in ''[[The play-ground of Europe]]''.
 
=== La grande guerra ===