Claudio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Il template ”calcola età” sbaglia le età comprese tra anni a.C. e d.C. perché presuppone l’esistenza di un anno zero
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata
m corretto errore di battitura
Riga 316:
Lo storico Svetonio nelle ''[[Vite dei Cesari]]'' descrive le afflizioni fisiche di Claudio in maniera relativamente dettagliata. Egli riporta che il ''princeps'' aveva ginocchia malferme<ref>{{cita|Svetonio|''Claudio'', XXX}}.</ref> che stentavano a sostenerlo, tremori alla testa, afflitto da [[balbuzie]] (tranne quando declamava poesie) e dal parlare incerto e confuso. Claudio soffriva anche di [[scialorrea]] e lieve [[disartria]], e tutto questo lo faceva considerare "[[Ritardo mentale|debole di mente]]" da parte della sua famiglia, con la madre stessa che lo definiva un "mostro d'uomo" e quando voleva insultare qualcuno diceva che era «più scemo di suo figlio Claudio».
 
[[Seneca]] afferma nellenella sua satira ''[[Apokolokyntosis]]'' come la voce di Claudio non appartenesse a nessun animale terrestre, e come anche le sue mani fossero deboli.<ref>Seneca ''Apokolokyntosis'' 5, 6.</ref> Claudio viene rappresentato come violento, [[Claudicazione|claudicante]] e [[Cifosi|gobbo]].
 
Tuttavia, non mostrava nessuna deformità fisica evidente, dato che lo stesso Svetonio riferisce che quando Claudio era calmo dimostrava una certa dignità di portamento, essendo alto e ben proporzionato, non magro e con folti capelli bianchi e collo robusto. Quando era contrariato o stressato, i sintomi della sua infermità peggioravano e si facevano più evidenti. Gli storici concordano sul fatto che questa condizione sia migliorata dopo la sua ascesa al trono. Lo stesso Claudio affermò di aver esagerato i propri malanni per salvarsi la vita. Nondimeno, soprattutto in gioventù e naturalmente prima di divenire ''princeps'', visse bersagliato dagli scherzi e dalle prese in giro. Svetonio riferisce che quando era invitato, se arrivava in ritardo non veniva neanche fatto accomodare, o solo dopo lunghe attese e preghiere.<ref name="ReferenceA">{{cita|Svetonio|''Claudio'', VIII}}.</ref> Inoltre, se si addormentava dopo aver mangiato, gli altri commensali gli tiravano addosso noccioli di datteri e olive, oppure mentre russava, gli infilavano scarpe da donna alle mani in modo che, svegliatosi improvvisamente, se le sfregasse in viso.<ref name="ReferenceA"/>