Jason Aaron: differenze tra le versioni

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Il merito di offrirgli un contratto alla Marvel Comics è dell'editor-in-chief della Marvel [[Axel Alonso]], il quale gli commissione diverse serie quali: ''[[Ghost Rider (personaggio)|Ghost Rider]]'', ''Wolverine'', ''Punisher'' per l'etichetta [[MAX Comics]], l'Incredibile Hulk, ''X-Men'', fumetti che aprono definitivamente la strada di Aaron verso i top-writer della casa editrice. Ma il super eroe, che più di altri condiziona questa prima fase della sua carriera è il mutante ''Wolverine'', il personaggio sul quale aveva elaborato la sua prima sceneggiatura per una storia a fumetti, ovvero la short-story con cui aveva partecipato al concorso indetto dalla Marvel diversi anni prima. Alonso, nel 2009, gli affida il lancio della sua prima serie regolare (dall'albo d'esordio) incentrandola sul mutante con lo scheletro d'adamantio e si tratta di ''Wolverine Weapon X'', il titolo riprende inoltre la celebre storia ''Weapon X'' dell'autore/artista [[Barry Windsor-Smith]], uno dei landmark della storia del personaggio e del fumetto anni novanta. Ad Aaron viene anche data una notevole fiducia in quanto gli si permette di rimanere scollegato dalla continuity delle altre serie mutanti per avere quindi la possibilità di raccontare storie su Wolverine che godono di una certa autonomia narrativa e creativa. La serie riscontra i favori della Marvel che, chiude la serie con il n.16 l'opportunità di lanciare una nuova serie regolare sul personaggio (la terza e/o Vol.3 dedicata al personaggio). L'autore sfrutta l'opportunità per inserire il mutante canadese in nuovi contesti e di fatti il primo story-arc in 5 parti intitolato ''Wolverine goes to Hell'' (ovvero ''Wolverine va all'Inferno'') portante ''Wolverine'' direttamente agli inferi. Durante il suo run sul personaggio la Marvel decide di tornare alla numerazione originale (per aggregazione degli albi delle serie regolari) e quindi il n.21 esce come ''Wolverine (Vol.1)'' n.300, albo celebrativo che Jason ha modo di scrivere come parte dell'arco narrativo ''Back in Japan'' (in 4 parti) e il cui capitolo iniziale è pubblicato su ''Wolverine (Vol.3)'' n.20 Il buon riscontro ottenuto con questi personaggi lo porta a essere uno degli autori di punta in occasione del rilancio della casa delle idee e viene inserito in quel roster di autori definiti ''Marvel Architecs''. Sono quei giovani autori che, selezionati da Joe Quesada, Axel Alonso e Alan Fine hanno il compito di traghettare l'universo Marvel nel secondo decennio degli anni duemila. Aaron ha così un'altra grande opportunità quando gli viene affidata una serie regolare sui mutanti che, con riguardo al personaggio con il quale è stato più legato (al 2011), prende il titolo ''Wolverine & The X-Men''. Il prologo al progetto è la miniserie ''Schism'' con la quale l'autore modifica lo status quo degli ''X-Men''<ref name=wmen>{{cita news|url=https://www.fumettologica.it/2020/03/x-men-jason-aaron-fumetto-marvel/| titolo= Guida al binge-reading degli X-Men di Jason Aaron | autore= Andrea Fiamma |lingua=it | accesso= 11 febbraio 2023}}</ref>. In questa storia si arriva a uno scontro, ormai latente da tempo, tra Ciclope e Wolverine al quale si aggiunge la decisione di Charles Xavier di prendersi una pausa da maestro della Scuola per Giovani mutanti. Wolverine decide quindi, in quanto più esperto e anziano del gruppo, di prendere il ruolo del suo stesso mentore e rinomina la scuola ''Grey School for Higher Learning''<ref name=wmen/>. Ne nasce una serie che gode di una certa longevità (rispetto ad altre del periodo) e (nel 2011) esordisce ''Wolverine & The X-Men'' di cui Aaron ha la possibilità di gestirne le sceneggiature di tutti i 42 albi della serie regolare, a cui si aggiunge un annual e il numero speciale ''Wolverine and The X-Men'' n. 27 AU (per un totale di una run di 44 albi)<ref name=wmen/>. Wolverine è il personaggio a cui viene dedicata più attenzione ma che allo stesso tempo viene maggiormente stravolto a livello caratteriale, qui passa dall'essere un tipo schivo e solitario a quello di tutore amorevole di giovani mutanti<ref name=wmen/>. Le stesse storie sono tra le più fiabesche e bizzarre realizzate da Aaron (finora) con un Wolverine che finisce su un pianeta casinò per finanziare la scuola o i suoi rampolli che finiscono in una misteriosa giungla, vi è persino un circo che riesce a fargli il lavaggio del cervello. Chiaramente Aaron cerca di fondere umorismo, dramma, soap opera, amore e azione<ref name=wmen/>. L'esperimento (anomalo per la sua poetica) gli riesce in maniera convincente con la storia ''La Saga Infernale'' (nn.31-35) dove vi è lo scontro con il Club Infernale di Kilgore<ref name=wmen/>. L'approccio al ruolo di Wolverine e le storie spesso scanzonate e a sviluppo verticale fanno scemare i lettori che calano con il procedere dell'opera<ref name=wmen/>. Nonostante questo la serie ottiene un discreto successo e diviene il viatico per arrivare al super eroe che più di ogni altro caratterizza i suoi primi vent'anni di carriera. Tramite il progetto denominato [[Marvel NOW!]] gli viene affidata la serie ''Thor: God of Thunder'', disegnata da [[Esad Ribić]]. Il Dio del Tuono diventa il cardine della produzione a fumetti dell'autore per oltre sette anni segnandone in maniera indelebile l'attività creativa<ref name=king/>. Inizialmente avrebbe dovuto scrivere per un serie di un altro personaggio e lo stesso Aaron è scettico pur ammirando i fumetti realizzati sul Dio del Tuono da parte di Stan Lee, Jack Kirby, Walter Siminson e Matt Fraction. Inoltre è ateo e teme di avere difficoltà nell'affrontare le gesta di un Dio<ref name=king/>. Nonostante questo accetta e questo lo porta a realizzare un'opera che considera la più importante per la sua maturazione non solo come scrittore ma come uomo<ref name=king/>. Arriva a dichiarare che per lui Thor diviene un personaggio reale con cui confrontarsi e crescere<ref name=king/>. Dichiara :«Thor mi ha cambiato la vita...Personalmente non credo in Dio, in nessun Dio da tanto tempo...Tuttavia ho idee e valori che sono per me preziosi e fondamentali, di natura quasi religiosa. Anche da ateo, ho delle cose che venero. E Thor mi ha dato la possibilità di parlarne.»<ref name=king/> Grazie alle capacità dimostrate e al consenso di lettori e critica si apre l'opportunità per creare la miniserie evento ''[[Original Sin (fumetto)|Original Sin]]'', disegnata da [[Mike Deodato]], e l'epocale rilancio della serie a fumetti di ''Star Wars'', disegnata da John Cassaday<ref>{{Cita web|url=https://fumetti.badtaste.it/2014/12/marvel-star-wars-1-di-jason-aaron-e-john-cassaday-anteprima/34804/|titolo=Marvel: Star Wars #1 di Jason Aaron e John Cassaday - anteprima|sito=Fumetti - BadTaste.it|data=6 dicembre 2014|lingua=it|accesso=24 luglio 2019}}</ref>. L'importanza del suo lavoro su''Thor'' è però fondamentale in quanto il figlio di Odino è divenuto un personaggio cross-mediale, centrale all'interno del ''franchise'' cinematografico degli Avengers a sua volta inserito nel [[Marvel Cinematic Universe]] che ha preso vita nel 2008 con il primo film su Iron Man. La Marvel aveva però bisogno di rinnovare l'iconico personaggio (nella versione del duo Lee-Kirby) per poterlo proporre sia ai nuovi e sia veterani lettori dei suoi fumetti, creando al contempo una nuova saga (e rivisitazione dei miti nordici) che possa essere poi raccolta in volumi di genere fantasy-supereroico vendibili e di successo anche nel circuito librario, oltre quello principale delle fumetterie<ref name=master/>. A Jason viene data una certa libertà creativa (considerato il contesto del ''Marvel Universe''), garantendogli una prospettiva pluriennale nell'arco della quale sviluppare una saga coerente e di ampio respiro<ref name=master/>. Ovviamente anche gli artisti e collaboratori di Aaron provengono dal roster migliore della Marvel, e Aaron sottolinea l'importanza di 4 artisti nel creare una forza visiva fondamentale per la struttura della saga, questi son: il croato Esad Ribic, Mike del Mundo, e Russell Dauterman che insieme al colorista Matthew Wilson che hanno saputo appropriarsi del personaggio donandogli cuore e anima<ref name=king>Jason Aaron, nella postfazione del volume {{cita| King Thor }}</ref>. Aaron si dimostra all'altezza delle aspettative (e delle vendite) che si aspettano gli editor Marvel e questo gli permette di mantenere una coesione interna alla storia anche all'interno di universe-wide crossover quali ''Secret Wars'' e altri eventi che nel corso di quegli anni hanno attraversato l'Universo Marvel<ref name=master/>. Anche gli stessi rilanci voluti dalla Marvel con la serie di ''Thor'', che riprende diverse volte la numerazione dal numero uno, sono stati sfruttati dall'autore per segnalare un nuovo capitolo all'interno del suo affresco narrativo sul Dio del Tuono<ref name=master/>. Vi è quindi una funzionalità narrativa (e non solo commerciale) nei nuovi titoli quali ''Unworthy Thor'', ''Mighty Thor'', e la run di ''Thor'' con protagonista una versione femminile del personaggio. A questi si aggiunge ''War of Realms'' che scansiona il pantheon mitologico del dio norreno a cui segue il capitolo finale dell'intera saga che viene lanciato con la serie ''King Thor''<ref name=master/>. L'epica di Aaron forgiata sul personaggio è una delle più longeve della sua storia fumettistica e si dipana fino alla fine del secondo decennio degli anni duemila, apprezzata da lettori e dalla critica che lo definisce un ''Maestro della moderna saga super eroistica''<ref name=master>{{cita news|url=https://www.comicbook.com/comics/news/jason-aaron-master-of-the-modern-superhero-epic/| titolo= Jason Aaron: Master of the Modern Superhero Eroic| lingua= en |autore= Chase Magnett | accesso= 30 gennaio 2022}}</ref>. L'apprezzamento dell'operato di Jason porta i vertici della Marvel ad affidargli il rilancio della serie a fumetti di ''Guerre Stellari'' dopo essere tornata in possesso dei diritti del celebre franchise di George Lucas in seguito all'acquisizione della 20th Century Fox da parte della ''Walt Disney Company'' (corporation proprietaria anche della Marvel Comics). In passato la Marvel aveva già pubblicato fumetti legati alla saga di Lucas sia sotto forma di comic book che di comic strip (''strisce a fumetti'' per quotidiani). Tra l'altro l'acquisizione dei diritti a fine anni settanta con una serie lanciata nello stesso anno del primo film cinematografico è stato uno dei maggiori successi della gestione [[Jim Shooter]]. Le vendite dei fumetti di Luke e i suoi compagni furono tra i prodotti che salvarono l'editore in un periodo di collasso del mercato fumettistico, nel 1978 la rivale ''DC'' andò incontro alla ''DC Implotion'', uno dei periodi più difficili per quella casa editrice e il mercato fumettistico. La Marvel abbandona però i diritti per il franchise (considerato esaurito) nel 1986. Dagli inizi degli anni novanta i fumetti di ''Star Wars'' vengono ripescati e gestiti con successo e apprezzamento da parte dei lettori dalla [[Dark Horse Comics]], una delle scelte più vincenti del presidente [[Mike Richardson (editore)|Mike Richardson]].
[[File:Star-wars-aaron.jpg|thumb|Copertina del volume "Star Wars di Jason Aaron - Collana Star Wars Omnibus". Riprende la cover originale di "Star Wars (seconda serie)" n.1, disegno di John Cassady. L'albo vende oltre un milione di copie stabilendo un record per quanto riguarda i primi due decenni degli anni duemila e si colloca tra i più venduti della Marvel Comics dai primi anni novanta. I testi sono di Jason Aaron, stabilendo un landmark per la carriera dell'autore che ora è tra i top-seller della storia dei comic book statunitensi. Edizione italiana © 2019 Panini SpA.]]
Con il ritorno alla Marvel (nel 2015) le aspettative poste sulla nuova serie sono molte e Aaron si ritrova a dover inserire le sue storie all'interno del nuovo canone della saga che non tiene più conto di quanto pubblicato come ''Universo Espanso'' dalla Dark Horse. L'autore deve però le caratteristiche peculiari che la saga aveva sviluppato nei film cinematografici da [[Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma|Star Wars: Episodio I]] a Episodio VI, con la prospettiva degli sviluppi previsti per la terza trilogia cinematografica (Episodio VI-IX)<ref name=starw>{{cita news|url=https://www.fumettologica.it/2020/03/star-wars-jason-aaron/| titolo= Lo Star Wars di Jason Aaron è un'epopea stellare|lingua=it | autore= Andrea Fiamma | accesso= 28 febbraio 2022}}</ref>. Il periodo temporale in cui sono ambientate quelle della nuova serie in comic book si collocano dopo il primo film cinematografico di George Lucas ([[Guerre Stellari|Star Wars Episodio IV - Una Nuova Speranza]])<ref name=starw/>. Le pressioni editoriali e del fandom che deve gestire Aaron nella nuova gestione sono quindi alte ma i risultati vanno oltre ogni aspettativa, replicando in parte lo stesso fenomeno editoriale degli anni settanta. La nuova serie regolare Marvel (o ''Vol.2''/Seconda serie) riparte dal n.1 e viene distribuita agli inizi del 2015<ref name=starw/>. L'albo diviene il più venduto all'interno del Mercato Diretto negli vent'anni e il più grande successo Marvel (fino ad allora) degli anni post-2000. Il fumetto vende oltre nove volte il suo diretto concorrente ovvero ''Batman'' n.38, al secondo posto della classifica di vendite di quel mese, e totalizza oltre un milione di copie vendute<ref name=swbe>{{cita news|url=https://www.comichron.com/monthlycomicssales/2015/2015-01.html| titolo= January 2015 Comic Book Sales to Comic Shops | lingua=en | autore=John Jackson Miller | accesso=1º febbraio 2022}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.comichron.com/monthlycomicssales/2015.html| autore= John Jackson Miller | lingua= en | titolo= 2015 Comic Book Sales to Comic Shops| accesso=1º febbraio 2022}}</ref>. ''Star Wars'' n.1 incassa una cifra che da sola copre l'11% dell'intero mercato fumettistico del mese di distribuzione<ref name=swbe/>. Jason Aaron diviene definitivamente un autore top-seller della storia recente dei comic book statunitensi e un autore tra i più apprezzati e considerati del settore. Rimane sulla serie di ''Guerre Stellari'' per un run di 37 numeri e conscio del fatto che gli episodi salienti di quel periodo sono ormai noti agli appassionati cerca di sviluppare delle storie più intimistiche puntando su una lettura religiosa delle vicende narrate andando quindi ad alimentare l'aura mitologica<ref name=starw/>. Si tratta di un tema a lui caro, già evidenziato nelle suanelleasua gestione di Thor e presente anche nella sua primissima storia a fumetti dove Wolverine incontra una donna fortemente credente e timorata di Dio<ref name=starw/>. Nonostante il professato ateismo dell'autore (da quando ha vent'anni) è comunque affascinato dal rapporto tra l'essere umano e la (presunta) presenza del Divino o di quell'aspetto metafisico dell'esistenza che trascende la realtà sensoriale<ref name=starw/>. In questo contesto i ''Jedi'' sono l'espressione fisica di un'energia quale la ''Forza'', realtà insondabile ma fondante dell'Universo e questo viene evidenziato nella sua gestione dei personaggi<ref name=starw/>. Tale tematica è particolarmente evidente nella figura di [[Obi-Wan Kenobi]], descritto come una sorta di via di mezzo tra Giovanni Battista e San Giuseppe, proteso ad errare nel deserto per proteggere l'arrivo di una figura messianica quale si presume essere Luke Skywalker<ref name=starw/>. Seguendo questa impostazione Aaron crea una serie di archi narrativi che cercano di dare maggiore spessore alla mitologia della saga mantenendo però compatta la nuova continuity (post-2015) dettata dai nuovi film e altri progetti cross-mediali<ref name=starw/>. Il successo della serie è anche dovuto al contributo a livello visivo dai grandi artisti che collaborano al progetto, di cui John Cassady (autore del primo story-arc) e Stuart Immonenen ne sono l'esempio più significativo<ref name=starw/>. Riescono infatti a mantenere intatta le loro caratteristiche stilistiche pur rispettando e valorizzando le peculiarità dei paesaggi, atmosfere e character design dei personaggi della prima trilogia di George Lucas<ref name=starw/>.
[[File:South-bastards-1.jpg|thumb|left|Copertina della raccolta "Southern Bastards volume 1 - Questo era un uomo". Disegno di Jason Latour. Il volume raccoglie il primo arco narrativo (#1/5) della serie regolare che è valsa a Jason Aaron due [[Eisner Award]]. Edizione italiana © 2017 Panini S.p.A.]]