Discesa di Carlo VIII in Italia: differenze tra le versioni
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Partito da Asti, Carlo si recò a [[Casale Monferrato|Casale]] su invito del marchese [[Guglielmo IX del Monferrato|Guglielmo IX di Monferrato]], desideroso di conoscere la di lui madre [[Maria Branković (1466-1495)|Maria]], che si diceva una bellissima donna.<ref name=":6" /> Di lì passò nei territori del ducato di Milano e per vari giorni fu ospitato a [[Vigevano]] dai duchi di Bari. Ludovico tollerò senza opporsi che il re si impossessasse del castello, pretendendo le chiavi di ogni porta, sebbene i francesi si comportassero "molto bestialmente et con gran superbia", sia ammazzando e ferendo gli italiani, e addirittura cacciandone alcuni di casa a bastonate, sia dando luogo a risse mortali fra loro stessi all'interno degli alloggiamenti. L'ambasciatore estense [[Giacomo Trotti]] li definiva "insolenti, bestiali et superbi".<ref>Archivio storico per le province napoletane, Volume 4, 1879, pp. 787 e 789.</ref>
==== Morte di Gian Galeazzo Sforza ====
Il re si recò quindi a [[Pavia]], dove volle incontrare il duca [[Gian Galeazzo Sforza]] moribondo in letto. La moglie [[Isabella d'Aragona (1470-1524)|Isabella d'Aragona]] dapprima rifiutò con assoluto rigore d'incontrare il re, minacciando il [[suicidio]] con un coltello di fronte agli allibiti Ludovico Sforza e Galeazzo Sanseverino, nel caso in cui l'avessero voluta costringere, dicendo: "prima mi amazerò mi medesima, che mai vadi a la sua presentia de chi va a la ruina dil Re mio padre!";<ref name=":7">{{Cita|Sanudo|p. 672}}.</ref> in un secondo momento si recò di sua spontanea volontà nella camera del marito, si gettò in ginocchio ai piedi di re Carlo e, mostrandogli il figliolo [[Francesco Maria Sforza|Francesco Maria]], unico erede maschio, lo scongiurò di proteggere la sua famiglia dalle mire di Ludovico Sforza e di rinunciare alla conquista del regno di suo padre, il tutto alla presenza dello stesso Ludovico. Il re si commosse per quella scena, e promise di proteggerne il figlio, ma rispose che non avrebbe potuto interrompere una guerra ormai incominciata.<ref>{{Cita|Dina|pp. 350-352}}.</ref>
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