Pontescodogna: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m fix |
aggiunte |
||
Riga 29:
== Origini del nome ==
La località deve il suo nome al ponte sul torrente [[Scodogna]] attorno al quale il nucleo abitato si sviluppa.<ref name="Pontescodogna"/><ref name="Dall'Aglio 532">{{cita|Dall'Aglio|p. 532}}.</ref>
== Storia ==
Originariamente la località dipendeva dalla vicina [[Corte di Giarola|Giarola]], ove fu costruito tra l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]] un presidio fortificato a controllo del guado sul fiume Taro, per volere della casata del nobile [[Franchi|franco]] Ingo. ''Glariola'' fu nominata per la prima volta nel 1034 in un rogito di compravendita di terreni, mentre nel 1045 i discendenti di Ingo donarono il ''castrum'' con la sua [[Chiesa di San Nicomede|cappella]] [[architettura romanica|romanica]] alla badessa Imila del [[Monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]] di [[Parma]].<ref name="Dall'Aglio 532">{{cita|Dall'Aglio|p. 532}}.</ref><ref name="La Storia della Corte di Giarola di Collecchio">{{cita web|url=https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/aree-protette/immagini-aapp/foto-parchi/taro/storia_giarola.pdf/@@download/file/storia_giarola.pdf|titolo=La Storia della Corte di Giarola di Collecchio|accesso=26 gennaio 2017}}</ref>
La fortificazione fu rasa al suolo nel 1308 dalle truppe di [[Giberto III da Correggio]], dopo essere stata occupata dai [[Rossi di Parma|Rossi]] e dai [[Meli Lupi|Lupi]] cacciati da Parma; sopravvissero alla distruzione la cappella e l'ampia corte agricola realizzata dalle [[benedettine]], che ne mantennero il possesso fino alla confisca [[Napoleone|napoleonica]] del 1811.<ref name="Un antico centro di trasformazione agro-alimentare">{{cita web|autore=Ubaldo Del Sante|url=http://storage.aicod.it/portale/museidelcibo/file/SedeMuseo.doc|sito=storage.aicod.it|titolo=Un antico centro di trasformazione agro-alimentare - Breve storia della Corte di Giarola, del suo caseificio e della sua fabbrica di conserve|accesso=26 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202044813/http://storage.aicod.it/portale/museidelcibo/file/SedeMuseo.doc|dataarchivio=2 febbraio 2017|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita|Capacchi|p. 259}}.</ref><ref>{{cita|Dall'Aglio|pp. 532-533}}.</ref>
Tra il 27 e il 29 aprile 1945 nella sede del comando della [[Força Expedicionária Brasileira]] di Pontescodogna si svolsero le trattative di resa delle truppe [[Germania nazista|tedesche]] al termine della battaglia della [[Sacca di Fornovo]], che pose fine alla guerra nel Parmense; la consegna di oltre 15 000 ufficiali e soldati germanici<ref name="I liberatori venuti dal Brasile">{{cita news|url=http://sul-torrente-parma.blogautore.repubblica.it/2011/04/22/i-liberatori-venuti-dal-brasile/|titolo=I liberatori venuti dal Brasile|pubblicazione=parma.repubblica.it|data=22 aprile 2011|accesso=31 gennaio 2017}}</ref> si concluse il 30 aprile.<ref>{{cita web|url=http://www.ilparmense.net/sacca-di-fornovo-quando-i-tedeschi-furono-costretti-alla-resa/|titolo=Sacca di Fornovo: quando i tedeschi furono costretti alla resa|accesso=31 gennaio 2017}}</ref>▼
▲Durante la [[seconda guerra mondiale]] nella piccola località di Pontescodogna fu costruita una [[polveriera]], che fu bombardata dagli aerei [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] nel luglio del 1944.<ref>{{cita web|url=http://www.istitutostoricoparma.it/occupazione_militare/bombardamenti.html|titolo=I bombardamenti|accesso=31 gennaio 2017|dataarchivio=6 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160406131234/http://www.istitutostoricoparma.it/occupazione_militare/bombardamenti.html|urlmorto=sì}}</ref> Tra il 27 e il 29 aprile 1945 nella sede del comando della [[Força Expedicionária Brasileira]] di Pontescodogna si svolsero le trattative di resa delle truppe [[Germania nazista|tedesche]] al termine della battaglia della [[Sacca di Fornovo]], che pose fine alla guerra nel Parmense; la consegna di oltre 15 000 ufficiali e soldati germanici<ref name="I liberatori venuti dal Brasile">{{cita news|url=http://sul-torrente-parma.blogautore.repubblica.it/2011/04/22/i-liberatori-venuti-dal-brasile/|titolo=I liberatori venuti dal Brasile|pubblicazione=parma.repubblica.it|data=22 aprile 2011|accesso=31 gennaio 2017}}</ref> si concluse il 30 aprile.<ref>{{cita web|url=http://www.ilparmense.net/sacca-di-fornovo-quando-i-tedeschi-furono-costretti-alla-resa/|titolo=Sacca di Fornovo: quando i tedeschi furono costretti alla resa|accesso=31 gennaio 2017}}</ref>
La località fu elevata al rango di frazione nel 2000, in seguito alla costruzione, a ovest della strada statale, di un nuovo quartiere residenziale, che ne ampliò notevolmente l'estensione.<ref name="Pontescodogna"/>
Riga 42 ⟶ 44:
[[File:Chiesa di San Nicomede (Giarola, Collecchio) - lato nord 2019-06-12.jpg|thumb|left|Chiesa di San Nicomede]]
{{vedi anche|Chiesa di San Nicomede}}
Edificata originariamente in stile [[Architettura romanica|romanico]] all'interno della [[corte di Giarola]], all'epoca appartenente al [[Monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]] di [[Parma]], la chiesa fu menzionata per la prima volta in una donazione del 1045;<ref>{{cita|Dall'Aglio|pp. 532-533}}.</ref> modificata nel 1760 in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]], fu quasi completamente distrutta dai bombardamenti [[alleati della seconda guerra mondiale]]; ricostruita nel 1950 nelle originarie forme romaniche, fu restaurata nel 2014;<ref name="Un antico centro di trasformazione agro-alimentare"
=== Corte di Giarola ===
[[File:Corte di Giarola (Collecchio) - ali ovest e nord 2019-06-12.jpg|thumb|Corte di Giarola]]
{{vedi anche|Corte di Giarola}}
Costruita originariamente tra l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]] quale presidio fortificato per volere della casata del nobile [[Franchi|franco]] Ingo, la struttura fu menzionata per la prima volta nel 1034 in un rogito; donata nel 1045 dai discendenti di Ingo al [[Monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]] di [[Parma]], fu trasformata dalle monache in una [[corte rurale]] indipendente, dotata di abitazioni, stalle, caseificio, mulino e [[chiesa di San Nicomede|chiesa romanica interna]]; modificata e ampliata a più riprese nei secoli successivi, fu confiscata nel 1811 dal governo [[Napoleone|napoleonico]] e affittata a imprenditori agricoli; acquistata alla fine del [[XIX secolo]] dalla famiglia Montagna, fu adibita a fabbrica di conserva e caseificio con annesso allevamento di suini; danneggiata dai bombardamenti degli aerei [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] del 1945, fu in parte alienata nel 1957 all'imprenditore Ercole Azzali; caduta in degrado dopo la cessazione dell'attività industriale, nel 1998 fu comprata dall'[[Parco fluviale regionale del Taro|Ente Parco Fluviale Regionale del Taro]], poi Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, che ne avviò i lavori di ristrutturazione adibendone una parte a propria sede; al suo interno il grande edificio ospita inoltre il [[Museo del pomodoro]], il [[Museo della pasta]], il Museo del Parco del Taro, il Teatro alla Corte, due sale convegni e un ristorante.<ref
=== Monumento ai caduti brasiliani ===
Riga 53 ⟶ 55:
=== Villa Montagna ===
Edificata in stile [[liberty]] verso il 1920 per volere dell'imprenditore conserviero Giuseppe Montagna, all'epoca proprietario della vicina
=== Vivaio forestale Scodogna ===
Riga 66 ⟶ 68:
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione|titolo=Infoturismo|rivista=GuidaPiù|editore=Gruppo GuidaPiù srl|città=Reggio Emilia|volume=Collecchio|anno=2007|cid=GuidaPiù}}
* {{cita libro|autore=[[Guglielmo Capacchi]]|titolo=Castelli parmigiani|città=Parma|anno=1979|editore=Artegrafica Silva|cid=Capacchi}}
* {{cita libro|autore=Italo Dall'Aglio|titolo=La Diocesi di Parma|volume=I Volume|città=Parma|anno=1966|editore=Scuola Tipografica Benedettina|cid=Dall'Aglio}}
|