Capo Giuseppe: differenze tra le versioni

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Prima di arrendersi ai bianchi, Giuseppe pronunciò un ultimo discorso.<ref>Enzo Striano, ''Gli eroi dell'uomo. Antologia epica per la scuola media'', Loffredo editore.</ref>
{{citazione|Sono stanco di combattere, i nostri capi sono tutti caduti, Looking Glass è morto, Toolhulhulsote è morto. Tutti gli anziani sono morti. Ora i giovani diranno sì o no. Quello che guidava i giovani è morto. È freddo e non abbiamo coperte. I bambini muoiono di freddo. Alcuni della mia gente sono fuggiti sulle montagne e sono senza coperte e senza cibo. Nessuno sa dove questi siano, forse stanno morendo di freddo. Vorrei aver tempo per cercare i miei bambini e vedere quanti ne posso ancora trovare. Forse li troverò fra i morti. Ascoltatemi, capi! Sono stanco, il mio cuore è malato e triste. A cominciare da dove ora è il sole, io non voglio più combattere.|Capo Giuseppe}}
La resa era avvenuta dietro l'accordo di poter tornare alle riserve d'origine, che i Nasi Forati avevano lasciato intraprendendo la lunga marcia. Ma la promessa non fu rispettata: Giuseppe e i suoi furono invece arrestati e deportati nell'[[Oklahoma]]. Capo Giuseppe morì di crepacuore<ref>Il medico dell'Agenzia certificò che era deceduto per un dolore esitato in morte, "''a «grief which ended in death»''" (Kent Nerburn, ''Chief Joseph & the Flight of the Nez Perce: The Untold Story of an American Tragedy'', New York, HarperOne, 2006, {{ISBN|9780061136085}}).</ref> anni dopo nella riserva di Fort Colville, nello [[Washington (Statostato)|stato di Washington]], e venne sepolto nel ''Nez Perce Cemetery'' a [[Nespelem]].
 
==Capo Giuseppe nella cultura di massa==