Monte Amiata: differenze tra le versioni

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La costruzione della [[croce del Monte Amiata]] fu decisa al termine del XIX secolo in seguito alle indicazioni di [[Papa Leone XIII]] che, al fine di festeggiare l'anno santo del 1900, suggerì di innalzare sulle cime di varie montagne sparse per l'Italia un totale di 20 croci che celebrassero la Redenzione, una per ogni secolo trascorso compreso il XX che ormai stava per vedere la luce. Tale croce fu la nona realizzata in ordine di tempo (1910). Il progetto fu commissionato all'architetto Zalaffi di [[Siena]].
 
La croce fu prima montata a [[Siena]] e apparve subito "slanciata armoniosa e bella" rispettando lo stile belle epoque con vari stili di stile fiorito in ferro battuto, alta 22 metri, e poggiata su una base di 8x8 metri. Poi fu smontata e trasportata con muli da [[Siena]] alla vetta dell'Amiata per circa 70 km. L'opera incontrò non poche difficoltà soprattutto di carattere economico ma grazie al contributo di generosi benefattori si riuscì a portare a termine la realizzazione. Le spese totali furono di {{M|30000|ul=lire}}. Altre difficoltà furono quelle del trasporto di centinaia di quintali di ferro da [[Abbadia San Salvatore]] fino alla vetta. Anche queste furono superate dalla tenacia degli abitanti del paese che fecero a gara ogni giorno dopo il turno di lavoro a portare a spalla un pezzo di ferro fino alla vetta. Una volta trasportata iniziò il montaggio che durò tutta l'estate; le parti metalliche furono saldate ed imbullonati. L'8 settembre 1910 fu fissata la cerimonia di inaugurazione con una folla di gente giunta da tutti i paesi della montagna. Sotto le arcate in ferro fu allestito un altare per la celebrazione, con la consacrazione officiata dal vescovo [[Michele Cardella]]. Nel 1944 i tedeschi in ritirata abbatterono con le mine la croce e i paesani di Abbadia la rilevaronorielevarono in poco tempo con l'apporto della società Monte Amiata guidata dal direttore dot. Bonato.
 
Nei primi anni del 2000 fino al 2010 vennero fatti congiuntamente dalla ex comunità montana, dal comune di Abbadia, dalla società Macchia Faggeta, e dal parco museo miniere dell'Amiata i restauri della struttura in ferro e la sistemazione del piazzale sottostante e del piazzale panoramico utilizzando una pavimentazione in roccia trachitica del vulcano. Nel 2010, per i festeggiamenti del centenario, i lavori vennero terminati e la croce fu illuminata.