Pietro Metastasio: differenze tra le versioni

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Presso la casa de La Romanina Metastasio iniziò a conoscere i più grandi compositori del tempo, tra i quali Porpora, dal quale prese lezioni di musica, [[Johann Adolf Hasse]], [[Giovan Battista Pergolesi]], [[Alessandro Scarlatti]], [[Leonardo Vinci]], [[Leonardo Leo]], [[Francesco Durante]] e [[Benedetto Marcello]]; tutti questi saranno destinati in futuro a mettere in musica i suoi lavori. Qui inoltre studiò l'arte del cantare e imparò ad apprezzare lo stile di interpreti come Farinelli. Dotato di uno straordinario talento per la composizione e di un senso per la poetica, non trovò nessuna difficoltà nello scrivere le sue opere.
 
Metastasio visse con La Romanina e suo marito, prima a Napoli e, dal 1728,<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/marianna-benti-bulgarelli_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=BENTI BULGARELLI, Marianna - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-06-14}}</ref> a Roma. Mossa da un affetto per metà materno e per metà romantico, la cantante lo accolse nella propria casa, come già feceaveva infatto passatoil Gravina, con tutta la sua famiglia di lui (padre,i madregenitori, il fratello e le sorelle) nella propria casa. Lei incoraggiò il suo genio poetico e lo viziò nei suoi capricci. Sotto la sua influenza, tra il 1724 e il 1730 scrisse ''[[Didone abbandonata]]'', ''[[Siroe re di Persia]]'', ''[[Catone in Utica (Metastasio)|Catone in Utica]]'', ''[[Ezio (Metastasio)|Ezio]]'', ''[[Alessandro nell'Indie (Metastasio)|Alessandro nell'Indie]]'', ''[[Semiramide riconosciuta]]'' e ''[[Artaserse (Metastasio)|Artaserse]]''. Questi drammi furono musicati dai principali compositori di quel tempo e furono rappresentati nelle più importanti città italiane.
 
Nel frattempo La Romanina stava invecchiando e smise di cantare in pubblico; il poeta si sentiva sempre più fastidiosamente dipendente dalla sua generosità. Egli guadagnava 300 [[Scudo (moneta)|scudi]] per ogni opera; questa paga, anche se buona, era incerta e da tempo desiderava ottenere un impiego fisso. Nel settembre del [[1729]] ricevette e accettò l'offerta per il posto di poeta di corte al teatro di [[Vienna]], con uno stipendio di 3000 [[fiorino|fiorini]]; successe così ad [[Apostolo Zeno]], che in quell'anno tornò a [[Venezia]]. La Romanina altruisticamente lo mandò per la via della gloria. Lei tenne comunque a suo carico la famiglia di Pietro a Roma, in modo che egli potesse stabilirsi in [[Austria]].