L'io minimo: differenze tra le versioni
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{{S|opere filosofiche|sociologia}}
{{Libro
|titolo = L'io minimo - La mentalità della sopravvivenza in un'epoca di turbamenti
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|lingua = en
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'''''L'io minimo -''' '''La mentalità della sopravvivenza in un'epoca di turbamenti''''' (''The Minimal Self: Psychic Survival in Troubled Times)'' è un [[saggio]] del sociologo statunitense [[Christopher Lasch]], pubblicato nel 1984.<ref>{{Cita libro|nome=Rosantonietta|cognome=Scramaglia|titolo=Individui e società tra mutamento e persistenze: Frammenti di realtà nell'era digitale|url=https://www.google.it/books/edition/Individui_e_societ%C3%A0_tra_mutamento_e_per/A_JwDwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=L'io+minimo+Christopher+Lasch&pg=PT176&printsec=frontcover|accesso=
== Contenuto ==
{{Citazione|In un’epoca di turbamenti la vita quotidiana diventa un esercizio di sopravvivenza. Gli uomini vivono alla giornata; raramente guardano al passato, perché temono d’essere sopraffatti da una debilitante ‘nostalgia’, e se volgono l’attenzione al futuro è soltanto per cercare di capire come scampare agli eventi disastrosi che ormai quasi tutti si attendono. In queste condizioni l’identità personale è un lusso e, in un’epoca in cui incombe l’austerità, un lusso disdicevole. L’identità implica una storia personale, amici, una famiglia, il senso d’appartenenza a un luogo. In stato d’assedio l’io si contrae, si riduce a un nucleo difensivo armato contro le avversità. L’equilibrio richiede un io minimo, non l’io sovrano di ieri|Christopher Lasch, ''L'io minimo", prefazione}}
La tendenza sociale che nel precedente testo dell’autore<ref>C. Lasch. ''La cultura del narcisismo''</ref> veniva chiamata “cultura del narcisismo” viene ora definita “cultura della sopravvivenza”.
L’autore vuole evitare l’equivoco di identificare il [[narcisismo]] con l’[[egoismo]]. In tempi di crisi (corsa agli armamenti, aumento della criminalità, deterioramento ambientale, declino economico) l’occuparsi di sé stessi assume piuttosto il significato di una preoccupazione per la propria sopravvivenza psichica.
In una società burocratica percepita come un sistema di controllo totale, la vita quotidiana si modella secondo le strategie di sopravvivenza di chi si trovi in situazioni limite. Le persone adottano tecniche di autogestione emotiva: apatia selettiva, disimpegno emotivo, rinuncia al passato e al futuro, riduzione della prospettiva alle necessità immediate, autoosservazione ironica, proteifomità dell’io<ref>C. Lasch. ''L'io minimo''. Neri Pozza Editore. Pagg. 49 e 83</ref>.
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