Cibernetica: differenze tra le versioni

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Nell'ambito della [[fisiologia]], già nel secolo XIX [[Claude Bernard]] aveva identificato una delle caratteristiche fondamentali degli esseri viventi nella capacità di mantenere, nel proprio [[Claude Bernard#Milieu interieur|''milieu intérieur'']] (o "ambiente interno", costituito dai fluidi circolanti nel corpo), la costanza nel tempo dei parametri che garantiscono la vita. Queste osservazioni vennero riprese dai fisiologi [[John Scott Haldane|J. S. Haldane]] e L. J. Henderson all'inizio del secolo successivo, e finalmente sviluppate appieno dal fisiologo americano [[Walter Bradford Cannon|Walter Cannon]], che nel suo libro ''The wisdom of the body'' ([[1932]]), richiamandosi esplicitamente a Bernard, presentò una descrizione di vari sistemi di controllo presenti negli organismi viventi (quali quelli della composizione del sangue o della temperatura del corpo). Cannon chiamò [[omeostasi]] la capacità degli essere viventi di mantenere invariati i propri parametri vitali, reagendo ai disturbi esterni che tendono ad alterarli. In questo modo Cannon stabiliva esplicitamente, per la prima volta, un legame tra lo studio della fisiologia degli organismi e quello della stabilità delle macchine o, più in generale, di altri tipi di organizzazioni<ref>W. B. Cannon, ''The wisdom of the body'', W. W. Norton & C., ediz. rivista nel 1967, ISBN 978-0-393-00205-8; Introduzione, pag. 25</ref><ref>S. J. Cooper, ''From Claude Bernard to Walter Cannon. Emergence of the concept of homeostasis'', Appetite 51 (2008) 419–427</ref>.
 
Fondamentale è stato il contributo del medico rumeno [[Ștefan Odobleja]], che per primo sviluppò gran parte delle tesi che poi saranno riprese anche dal già citato Wiener, ma con almeno un decennio di anticipo rispetto a Wiener; e tuttavia i suoi contributi furono quasi del tutto dimenticati fino agli anni Ottanta. Il suo lavoro più importante è infatti il libro ''[[Psychologie consonantiste]]'', pubblicato a [[Parigi]] dalla libreria ''Maloine'' nel 1938 —il primo volume, e dopo un anno il secondo—, contenente circa 900 pagine e 300 figure. Lo stesso Odobleja scrisse di come questo testo fosse un indice o dizionario di psicologia "per un grande trattato della stessa che dovrebbe contenere 20-30 volumi".<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Nicolae|cognome=Jurcau|titolo=Two Specialists in Cybernetics: Stefan Odobleja and Norbert Weiner: Common and Different Features|url=http://www.pdcnet.org/oom/service?url_ver=Z39.88-2004&rft_val_fmt=&rft.imuse_id=wcp20-paideia_1998_0005_0063_0067&svc_id=info:www.pdcnet.org/collection|accesso=2023-01-04|data=1998|editore=Philosophy Documentation Center|pp=63-67|ISBN=978-1-63435-051-8|DOI=10.5840/wcp20-paideia19985116}}</ref> La comparsa di questo lavoro pionieristico nel campo della cibernetica ha attirato l'attenzione degli scienziati attraverso solo due recensioni: la prima fu pubblicata su una rivista rumena (nel 1939) e la seconda sulla nota rivista americana ''Psychological Abstracts'' (p.&nbsp;59–60), nel gennaio 1941.<ref name=":0" /> Questi importanti risultati di Odobleja furono poi riscoperti soprattutto grazie a una conferenza dell'ingegnere rumeno [[Stelian Bajureanu]], al quarto Congresso internazionale sulla cibernetica e i sistemi, tenutosi nel 1978, nel quale dimostrò la precedenza delle idee di Odobleja su alcune di quelle di Wiener.<ref>{{Cita libro|titolo=Current Topics in Cybernetics and Systems|url=https://link.springer.com/book/10.1007/978-3-642-93104-8|accesso=2023-01-04|lingua=en|pp=158-159|DOI=10.1007/978-3-642-93104-8}}</ref> I contributi di Odobleja sono ancora più importanti, comparate a quelle di Wiener, se si considera la sua formazione da medico, rispetto a quella di matematico di Wiener.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=M. Vlada|autore2=A. Adăscăliței|anno=2017|titolo=Ștefan Odobleja: A Scientific Visionary, precursor of Cybernetics and Artificial Intelligence.|rivista=On Virtual Learning|pp=44-53|url=https://www.researchgate.net/profile/Danijela-Stojanovic-2/publication/353638201_Harnessing_Edutainment_in_Higher_Education_an_Example_of_an_IoT_Based_Game/links/6107d5591ca20f6f86f2ceda/Harnessing-Edutainment-in-Higher-Education-an-Example-of-an-IoT-Based-Game.pdf#page=44}}</ref>
 
===L'animale e la macchina===
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Il libro di Wiener e l'attività del gruppo delle Macy Conferences, che continuò a riunirsi fino al 1953, aiutarono a diffondere i principi del metodo cibernetico e a far nascere varie iniziative scientifiche che a esso si richiamarono esplicitamente. Grazie anche a questi contributi, tra la fine degli anni '40 e l'inizio del decennio successivo, la cibernetica conobbe un periodo di grande visibilità e di interesse, da parte sia del mondo della ricerca che di quello della cultura popolare<ref>{{Cita|Kline|cap. III}}.</ref>.
 
Successivamente iniziò un declino dovuto a vari fattori. Innanzitutto sorsero divergenze, sia personali che scientifiche, tra i protagonisti del movimento cibernetico. Dopo il 1951, né Wiener né von Neumann parteciparono più alle Conferenze Macy, la cui presidenza era tenuta da McCulloch. Wiener e von Neumann si erano allontanati per motivi sia di ordine ideologico (Wiener aveva maturato un pacifismo radicale, mentre von Neumann lavorava a contatto con il mondo della difesa USA<ref name="cita-Heims-1980" />) che di diversa visione dei problemi di analisi della mente. Inoltre, Wiener vedeva con sospetto l'attività di McCulloch, nel frattempo trasferitosi al MIT, temendo che volesse appropriarsi della guida scientifica del movimento cibernetico; questa situazione esplose poi, nel 1953, in una sua irreparabile rottura personale nei confronti sia di McCulloch che di Pitts<ref name="cita-Conway-Siegelman-2004"/>. In quel periodo Pitts stava sviluppando la sua tesi di dottorato in matematica sotto la guida di Wiener, per la quale aveva sviluppato un nuovo modello di rete neurale, basato su un ampio uso della meccanica statistica, più complesso rispetto a quello oggetto del suo articolo con McCulloch del 1943. A seguito della rottura, Pitts cessò ogni attività di ricerca e distrusse tutte le sue carte, inclusa la bozza di tesi, entrando in una lunga crisi personale dalla quale non riuscì più a emergere<ref>A. Gefter, [http://nautil.us/issue/21/information/the-man-who-tried-to-redeem-the-world-with-logic ''The Man Who Tried to Redeem the World with Logic - Walter Pitts rose from the streets to MIT, but couldn’t escape himself'', Nautilus Magazine n. 21, 5.2.2015] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160614095134/http://nautil.us/issue/21/information/the-man-who-tried-to-redeem-the-world-with-logic |datedata=14 giugno 2016 }}; N. Smalheiser, [https://www.researchgate.net/publication/12512396_Walter_Pitts ''Walter Pitts''], Perspectives in Biology and Medicine 43.2 (2000) 217-226</ref>. Il gruppo di giovani neurofisiologi raccolto attorno a Wiener per iniziativa del presidente del MIT J. Wiesner, che comprendeva, oltre a Pitts, [[Jerome Lettvin]]<ref>(1920 - 2011), poi professore al MIT</ref>, Oliver Selfridge<ref>(1926 - 2008), poi ricercatore in varie istituzioni pubbliche e private; v. [http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/biografi/s/selfridg.htm Intervista con Oliver Selfridge] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131023013520/http://www.mediamente.rai.it/HOME/bibliote/biografi/s/selfridg.htm |data=23 ottobre 2013 }}</ref> e Patrick Wall<ref>(1925-2001), poi professore al MIT ed all'[[University College (Londra)|University College a Londra]]</ref>, si disperse, mettendo fine a un ambiente nel quale si combinavano in modo unico conoscenze matematiche e biologiche.
 
Inoltre, l'interesse per la cibernetica da parte di una vasta platea di discipline, in gran parte nell'ambito delle scienze umane e sociali, portarono a un uso del termine sempre meno preciso e definito. Allo stesso modo, l'esplosione dell'interesse popolare e dei mezzi di comunicazione per la cibernetica, e la inevitabile banalizzazione del termine che ne seguì, erose la credibilità del programma, spesso associato a iniziative e posizioni non scientifiche<ref name="Kline" />. Nel 1956 Shannon usò l'espressione ''bandwagon''<ref>"carrozzone"</ref> per descrivere un fenomeno analogo che avveniva per il termine ''informazione''<ref>C. Shannon, [http://ieeexplore.ieee.org/stamp/stamp.jsp?arnumber=1056774 ''The Bandwagon''], IRE Transactions on Information Theory (1956), vol 2, n. 1, pag. 3, doi:10.1109/TIT.1956.1056774.</ref>, con considerazioni che si sarebbero potute applicare allo stesso modo al termine cibernetica. Ciò comportò la tendenza, per gli studiosi di argomenti di interesse cibernetico, a usare altri termini per descrivere la propria attività.
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In ogni caso, dopo la fine delle Conferenze Macy, vari autori, richiamandosi alla cibernetica, vi apportarono contributi personali originali, anche se spesso divergenti dall'impostazione degli iniziatori della disciplina. Il filosofo ed epistemologo americano di origine tedesca [[Ernst von Glasersfeld]], psicologo di formazione, per un periodo collaboratore di [[Silvio Ceccato|Ceccato]] in Italia, elaborò una posizione filosofica da lui stesso indicata come ''[[Costruttivismo (filosofia)|costruttivismo]] radicale''<ref>{{Cita web |url=http://www.univie.ac.at/constructivism/journal/index.html |titolo=''Constructivist Foundations - an interdisciplinary journal'' |accesso=24 novembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161104165532/http://www.univie.ac.at/constructivism/journal/index.html |dataarchivio=4 novembre 2016 |urlmorto=sì }}</ref>. Contributi originali in campo psicologico vennero anche dal britannico, ingegnere di formazione, [[Gordon Pask]].
 
[[Gregory Bateson]] e [[Margaret Mead]], ambedue membri del gruppo delle Conferenze Macy, lavorarono per incorporare le idee della cibernetica nell'[[antropologia]]<ref>[http://www.oikos.org/forgod.htm ''For God’s Sake, Margaret - Conversation with Gregory Bateson and Margaret Mead''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070415185352/http://www.oikos.org/forgod.htm |datedata=15 aprile 2007 }}, pubblicato in: CoEvolutionary Quarterly, giugno 1976, 10(21), 32-44</ref>; in particolare, Bateson se ne servì per sviluppare un sistema multidisciplinare che includeva anche elementi tratti dalla psichiatria, la biologia e l'epistemologia<ref name="cita-Heims-1991"/>. Alcune sue opere, come ''Steps to an ecology of mind''<ref>trad. italiana: ''Verso un'ecologia della mente'', Milano, Adelphi, 1977, ISBN 978-88-459-1535-2, nel 2016 alla 27ª edizione</ref> (1972) o ''Mind and Nature: A Necessary Unity''<ref>trad. italiana: ''Mente e natura, un'unità necessaria'', Milano, Adelphi, 1984, ISBN 978-88-459-0560-5, nel 2016 alla 16ª edizione</ref> (1979), hanno esercitato una vasta influenza e continuano a essere lette ancora oggi.
 
L'americano [[Jay Forrester]] e il britannico [[Anthony Stafford Beer|Stafford Beer]], provenienti da diverse discipline (rispettivamente, l'ingegneria elettronica e la [[ricerca operativa]]), si richiamarono ai principi della cibernetica lavorando nell'ambito dei sistemi complessi in ambito organizzativo ed economico. Il biologo cileno [[Humberto Maturana]] negli anni '50 fu collaboratore al MIT di Pitts e Lettvin, con i quali pubblicò alcuni importanti contributi di neurofisiologia della visione<ref>tra i quali il più noto è probabilmente ''What the Frog's Eye Tells the Frog's Brain'' del 1959, v. {{Cita|McCulloch|cap. 14}}.</ref>. Successivamente, assieme al suo allievo [[Francisco Varela]], elaborarò una teoria del mondo biologico basata sul concetto di ''autopoiesi''<ref>H. Maturana, F. Varela, R. Uribe, ''[http://homepages.math.uic.edu/~kauffman/MUV.pdf Autopoiesis: the organization of living systems, its characterization and a model]'', Biosystems, vol. 5 n. 4, pagg. 187 - 196, 1974; H. Maturana, F. Varela, ''[https://books.google.com/books?id=nVmcN9Ja68kC&dq=Maturana++Varela+Autopoiesis+Cognition&printsec=frontcover&source=bn&hl=en&ei=vN1YS_eUGqD20wSjzLHxBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&ved=0CBkQ6AEwAw#v=onepage&q=&f=false Autopoiesis and Cognition: the Realization of the Living]'', D. Reidel Publishing Co., 1980, ISBN 90-277-1015-5</ref>.
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La ''scuola operativa italiana'', fondata da [[Silvio Ceccato]]<ref>{{Cita|Forleo}}.</ref>, operò principalmente in ambito [[linguistica|linguistico]]. Con Ceccato collaborarono [[Giuseppe Vaccarino]] e [[Vittorio Somenzi]]. Di Somenzi va ricordata l'antologia ''La filosofia degli automi''<ref>{{Cita|Somenzi}}.</ref>, che per prima presentò in italiano i testi classici della cibernetica. Egli fu poi docente di [[filosofia della scienza]] presso [[La Sapienza]] a [[Roma]], ove nello studio metodologico e filosofico della cibernetica e dell'intelligenza artificiale gli è succeduto [[Roberto Cordeschi]].
 
Tra i cibernetici italiani si possono ricordare inoltre [[Giuseppe Trautteur]]<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-trautteur|titolo=Trautteur, Giuseppe nell'Enciclopedia Treccani|lingua=it-IT|accesso=2022-03-16}}</ref>, [[Giuseppe O. Longo]].
 
===Altri paesi===