Claudio Martelli: differenze tra le versioni

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=== Ministro di grazia e giustizia (1991-1993) ===
Il 2 febbraio 1991 diviene anche [[Ministri di grazia e giustizia della Repubblica Italiana|Ministro di grazia e giustizia]] a seguito della nomina di [[Giuliano Vassalli]], suo predecessore alla guida di tale Ministero, come [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|giudice della Corte costituzionale]] da parte del [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]]. In qualità di guardasigilli Claudio Martelli diventa il principale sostenitore ed assertore delle attività giudiziarie del magistrato [[Giovanni Falcone]], che viene da lui chiamato al Ministero con il compito di dirigere la Direzione Generale degli Affari Penali.<ref>{{Cita web|url=https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/10/16/foto/claudio_martelli_il_delfino_di_craxi-23324829/|titolo=Claudio Martelli, il delfino di Craxi|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] - Inchieste|data=16 ottobre 2011|accesso=15 marzo 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20120312112615/https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/10/16/foto/claudio_martelli_il_delfino_di_craxi-23324829/|dataarchivio=12 marzo 2012|urlmorto=sì}}</ref> In quel periodo Claudio Martelli e Giovanni Falcone lavorarono al progetto di una Superprocura Antimafia. La vicinanza di Giovanni Falcone a Claudio Martelli costò al magistrato siciliano violenti attacchi da parte del [[Partito Democratico della Sinistra]] e del sindaco di Palermo [[Leoluca Orlando]], fondatore del movimento politico [[La Rete (partito politico)|''La Rete'']]; quest'ultimo difatti sferrò un duro attacco personale a Giovanni Falcone durante il programma televisivo ''[[Samarcanda (programma televisivo)|Samarcanda]]'' su [[Rai 3]], condotto da [[Michele Santoro]], accusandolo di "tenere nei cassetti i dossier".
 
In merito Martelli dichiarerà: «È lo stesso Falcone a dare una spiegazione a quella insinuazione atroce rivolta verso il giudice che debellò la cupola mafiosa». Secondo Martelli, Falcone non aveva una gran voglia di affrontare quell'argomento durante l'audizione al [[Consiglio Superiore della Magistratura|CSM]], poi, dopo l’insistenza dei componenti: «lo dice chiaro e tondo: "Forse il sindaco di Palermo non ha sopportato che io indagassi su grandi appalti che riguardano l'illuminazione e le fognature di una grande città, perché ci sono appalti e appalti: i piccoli e quelli miliardari. E io indagando su quelli miliardari, nel caso di Palermo ho scoperto che con Orlando sindaco, [[Vito Ciancimino|Ciancimino]] era tornato a imperare». Martelli ricorda poi il contesto nel quale collocare quegli eventi: «Eravamo nel 1991, e si voleva considerare Ciancimino fuori dai giochi, ma non era così. Questa era la cosa che fece impazzire di rabbia Orlando. L'accusa rivolta a Falcone sarebbe una ritorsione polemica».<ref>{{cita web|url=http://livesicilia.it/2017/06/06/martelli-falcone-orlando-mafia-di-matteo_860734|titolo="Perché Orlando attaccò Falcone? Con lui, Ciancimino imperava"|sito=Live Sicilia|data=martedì 6 giugno 2017|urlmorto=sì|accesso=8 settembre 2017|dataarchivio=8 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170908200847/http://livesicilia.it/2017/06/06/martelli-falcone-orlando-mafia-di-matteo_860734/}}</ref> La nomina di Falcone all'UAP fu peraltro valutata negativamente dall'[[Associazione nazionale magistrati]].