Carlo VII di Francia: differenze tra le versioni
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=== Giovanna d'Arco e la riscossa (1429-1431) ===
Il 1429 portò dei cambiamenti. La città di [[Orléans]] era sotto assedio fin dall'ottobre precedente e il reggente inglese, [[Giovanni Plantageneto, I duca di Bedford|Giovanni Plantageneto]], zio del re, stava avanzando nel Ducato di Bar governato da [[Renato D'Angiò|Renato d'Angiò]], cognato di Carlo. I signori di Francia ancora fedeli a Carlo e l'esercito iniziavano a essere disperati perché la situazione andava facendosi insostenibile. Nel frattempo nel villaggio di Domrémy (oggi: Domrémy-la-Pucelle) una ragazzina di nome [[Giovanna d'Arco]] iniziò a credere di avere una missione divina da compiere, comunicatale da ''voci'' celestiali, prima fra tutte quella dell'[[Arcangelo Michele]]. Ella si recò a Vaucouleurs chiedendo una scorta per recarsi a [[Chinon]], presso la corte del re. Il capitano, Robert de Baudricourt, acconsentì solo alla terza udienza e, all'inizio di marzo, la ragazza giunse al castello di Chinon dopo un viaggio di undici giorni.
Giovanna arrivò il 10 marzo 1429 e quello che ne seguì è ormai materiale da leggenda. Si dice che Carlo, per verificare l'attendibilità della ragazza che non l'aveva mai visto, si travestì mescolandosi alla folla di cortigiani nella stanza, ma Giovanna lo riconobbe immediatamente inginocchiandosi ai suoi piedi con un profondo inchino e abbracciandogli le ginocchia. Carlo provò a dirle che era l'uomo sbagliato, ma alla fine dovette ammettere di essere lui il Delfino di Francia.<ref>{{cita libro|nome= Giovanni|cognome= Bogliolo|anno= 2000|titolo= Giovanna d'Arco|città= Milano|editore= RCS Libri|isbn= 88-17-25897-0|pagina=75|cid=Bogliolo, 2000}}</ref> Carlo, che aveva finito per crederle, accettò infine di darle un esercito. Un altro grande motivo che contribuì ai suoi piani di riconquista fu l'appoggio della potente famiglia della moglie, in particolare della suocera [[Iolanda di Aragona|Iolanda]]. Messa a capo di un esercito Giovanna riuscì a prendere agli inglesi la città di Orléans, impresa fondamentale per la riconquista della Francia. Dopo che i francesi ebbero vinto la [[Battaglia di Patay]] il delfino Carlo fu ufficialmente incoronato re di Francia nella cattedrale di [[Reims]] il 17 luglio 1429, con il nome di Carlo VII. Il sovrano, ottenuta la sua corona, non ebbe più bisogno dell'aiuto della giovane. Difatti, lasciata sola nella riconquista di ulteriori territori nel nord della Francia (si ricordi il fallimentare tentativo di riconquistare, l'8 settembre del medesimo anno, l'ex capitale [[Parigi]]), Giovanna fu catturata a Compiègne da [[Giovanni II di Lussemburgo-Ligny|Giovanni di Ligny]] e poi venduta agli inglesi i quali, dopo l'inscenata di un processo per stregoneria (presieduto dal vescovo di Rouen, [[Pierre Cauchon]]), l'arsero al rogo il 30 maggio 1431. Invero, quando Giovanna d'Arco venne catturata con l'inganno dai borgognoni, il re di Francia non fece alcun passo ufficiale per ottenere il suo rilascio. Secondo alcuni, tuttavia, avrebbe inviato segretamente due suoi capitani, [[Étienne de Vignolles|La Hire]] e il [[Jean de Dunois|Bastardo d'Orléans]], per tentare di sottrarla alla prigionia.
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