Cantiere navale di Ancona: differenze tra le versioni

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== L'età moderna ==
Il [[cantiere navale]] moderno nacque nel [[1843 in Italia|1843]], quando la città di [[Ancona]] faceva parte dello [[Stato Pontificio]]. La città, insieme al resto delle [[Marche]] e all'[[Umbria]], in seguito ad un [[plebiscito]] tenutosi nel novembre [[1860]], entrò a far parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] costituitosi il 17 marzo [[1861]] ed assunse un ruolo militare notevole nella compagine difensiva del giovane regno: fu una delle cinque [[piazzaforte|piazzeforti]] di prima classe, insieme a [[Torino]], [[La Spezia]], [[Taranto]] e [[Bologna]]. In quel periodo i [[cantiere navale|cantieri navali]] dorici vissero un momento di grande sviluppo, essendo la città la principale base navale in [[Adriatico]], in quanto [[Venezia]] e [[Trieste]] facevano ancora parte dell'[[Impero austriaco]].
 
Nel [[1866]], in seguito alla [[Terza guerra d'indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]], il [[Veneto]] entrò a far parte del [[Regno d'Italia]] e molte delle attività cantieristiche vennero trasferite all'[[Arsenale di Venezia]], sito in posizione più strategica rispetto ad Ancona, per i cui cantieri iniziò una fase di declino.