Jabberwocky: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 36:
Il significato del nome della bestia ''Jabberwock'', da cui poi viene il titolo del poemetto (traducibile come ''[Poema] del Jabberwock''), fu spiegato dallo stesso Carroll quando una classe della Girl's Latin School di [[Boston]] gli domandò il permesso di chiamare così la propria rivista scolastica. La parola è formata da un verbo in uso nell'inglese colloquiale, ''to jabber'', traducibile come ''chiacchierare, spettegolare''; il suffisso verrebbe invece dal [[sassone]] ''wocer'' o ''wocor'', letteralmente ''frutto'' e figurativamente ''prodotto, progenie''; la parola sarebbe quindi ironicamente traducibile come "il prodotto di un'amabile, leggera chiacchierata"<ref name="Penguin">[https://books.google.com/books?id=zfymo8bZhEIC&pg=PA328&q=%22%20the%20next%20volume%20of%20Alice%20in%20reverse%22 Carroll, Lewis (Author), Tenniel, John] (2003). ''Alice's Adventures in Wonderland and Through the Looking Glass'', pp. 328–331. Penguin Classics. {{ISBN|0-14-143976-9}}</ref>.
La maggior parte delle parole presenti nel poemetto sono un'invenzione di Carroll e molte rientrano nella categoria delle [[parola macedonia|parole-macedonia]]. Carroll non si limitò ad utilizzarle solo in questo poemetto, ma ne fece largo uso (ampliandone anche il significato) anche in ''[[La caccia allo Snark]]''. In un capitolo successivo di ''Dietro lo specchio'', [[Humpty Dumpty]] spiega ad Alice il significato della prima strofa, tuttavia Carroll (in alcune sue lettere e prefazioni) ne diede versioni leggermente differenti, e cercò di spiegare l'origine di quante più parole possibili.
* ''Bandersnatch'': una creatura fantastica nominata anche ne ''La caccia allo Snark''.
Riga 60 ⟶ 59:
Molte parole sono ormai entrate nell'[[Lingua inglese|inglese]] comune e la stessa parola Jabberwocky è diventata, per [[antonomasia]], sinonimo di ''nonsense''.
==
La prima [[strofa]] del poema apparve la prima volta in ''Mischmasch'', un periodico scritto ed illustrato da Carroll. Il titolo originale era "Strofa di un poema Anglo-Sassone".
[[Roger Lancelyn Green]] nel ''Manuale di Lewis Carroll'' ([[1962]]) avanza l'ipotesi che il resto del poemetto sia stato ispirato da un'antica ballata tedesca, ''Der Hirt des Riesengebürgs'', in cui un giovane pastorello sconfigge un mostruoso [[grifone (mitologia)|Grifone]], tradotta in inglese da Menella Bute Smedley (parente di Carroll) nel [[1846]] col titolo di ''The Shepherd of the Giant Mountains'', trent'anni prima dell'uscita di ''Dietro lo specchio''.
Il poema risulta particolarmente interessante poiché, nonostante contenga molte parole inventate, la struttura è perfettamente in linea con le classiche liriche inglesi. La struttura del verso è accurata (altro aspetto arduo da tradurre in altre lingue), le forme poetiche sono rispettate (quartine, versi, rime, [[metro]] [[giambo|giambico]]) e la storia è in qualche modo comprensibile. Come la stessa Alice pensa "In qualche modo sembra riempire la mia testa di idee - solo non so esattamente quali siano!"
La struttura assai complessa (in origine la scrittura è persino speculare, leonardesca) è semplificata direttamente da [[Humpty Dumpty]], personaggio a cui persino Alice ricorre per capire: le rivela che alla base nelle parole apparentemente ''nonsense'' si cela un linguaggio cifrato matematico, all'interno del quale le sillabe corrispondono a numeri o segni algebrici. Ricordiamo che il reverendo Lewis Carroll, oltre che letterato, era appassionato di matematica.
==
Il "Jabberwocky" è diventato famoso in tutto il mondo ed è stato tradotto in moltissime lingue come [[lingua spagnola|spagnolo]], [[lingua tedesca|tedesco]], [[lingua francese|francese]], [[lingua italiana|italiano]], [[lingua ceca|ceco]], [[lingua russa|russo]], [[lingua latina|latino]], [[lingua greca|greco]] ed anche [[Lingua esperanto|esperanto]].
| |||