Toro scatenato: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: sostituisco parametro "titolo italiano" con "titolo" nel template:Film (v. richiesta) |
Collegamento aggiustato Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
Riga 86:
Questo particolare di De Niro è ben visibile in una delle ultime scene, quando La Motta dorme con la camicia aperta, mostrando un voluminoso ventre. Questa e altre scene furono girate con pochissimi "ciak", dal momento che De Niro aveva grossi problemi a recitare con quel corpo enorme; la "metamorfosi" di De Niro rimane una delle più impegnative e celebri della storia del cinema, ed è un esempio lampante di un metodo di recitazione estremo, mirato alla riproduzione più fedele possibile della realtà.
Scorsese e il direttore della fotografia, [[Michael Chapman (direttore della fotografia)|Michael Chapman]], decisero di girare il film in bianco e nero, superando così le prime indecisioni circa il fatto che questo avrebbe reso il film pretenzioso. La scelta fu fatta per ragioni di autenticità temporale, dato che sia i filmati sia le foto degli incontri del periodo in questione ([[anni 1940|anni quaranta]]) erano in bianco e nero. In quest'ottica si inseriscono le riprese a colori sbiaditi del matrimonio di Jake e Viki, come ad indicare la novità tecnologica dell'epoca in dotazione al fotografo del matrimonio. Un altro motivo dell'uso del bianco e nero, seppur minore, fu la volontà di differenziare ''Toro scatenato'' da altri film sul pugilato, specialmente la serie di ''[[Rocky (franchise)|Rocky]]''.
[[File:RobertdeNiro26.JPG|thumb|left|[[Robert De Niro]]]]
Un'altra cosa che Scorsese non amava negli altri film sul pugilato era la modalità di ripresa dell'incontro vero e proprio, ovvero mostrare il combattimento come veniva visto dagli spettatori, fatto che rendeva molto meno cruenta l'impressione che il pubblico aveva dello stesso. Attraverso il sapiente montaggio da Oscar di [[Thelma Schoonmaker]], Scorsese riuscì a mantenersi fedele all'idea di riprese che stessero sul ring, che facessero vedere la violenza di ogni singolo pugno, la rozzezza e la crudezza della "nobile arte". Lo spettatore che assisteva ai duelli del film sentiva ciò che accadeva ai duellanti, percepiva il loro dolore e la loro rabbia, e vedeva con estremo realismo la forza dei colpi che si abbattevano sui pugili. Ogni singolo combattimento si presenta inoltre diverso dagli altri, poiché riflette i vari stati mentali di La Motta durante i combattimenti.
|