Marcianise: differenze tra le versioni

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* [[Chiesa della Santissima Annunziata (Marcianise)|Chiesa della Santissima Annunziata]]: fu edificata nel [[XVIII secolo|XVI]] secolo su progetto di Benvenuto Tortello o Tortelli<ref>{{Cita libro|autore=Anna Giordano, Adriana Caprio e Marcello Natale|titolo=Terra di lavoro|url=https://books.google.it/books?id=cgVt3ZtVjk4C&lpg=PP1&dq=Terra%20di%20lavoro&hl=it&pg=PA65#v=snippet&q=Marcianise%20annunziata&f=false|accesso=2023-01-26|data=2003|editore=Guida Editori|lingua=it|p=65|citazione=La chiesa dell'Annunziata, nucleo emergente dell'importante complesso dell'A.G.P. di Marcianise, fu costruita nel XVI secolo su progetto di Benvenuto Tortello con adattamenti di Ambrogio Attendolo. La pia istituzione per ben quattro secoli è stato Conservatorio per fanciulle nubili ed ospedale per Mendicanti.|ISBN=978-88-7188-774-6}}</ref> ma durante l’esecuzione dei lavori si resero necessari degli adattamenti operati da Matteo Salerno, conclusi nel 1563. Il campanile, opera di Ambrogio Attendolo ([[Capua]], 1515 circa − 1585 circa), si sviluppa in tre ordini separati da cornicioni di piperno.<ref>{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Vol. 27 - Raccolta Rassegna Storica dei Comuni - Anno 2013|url=https://books.google.it/books?id=EDYoDAAAQBAJ&lpg=PA3&dq=Vol.%2027%20-%20Raccolta%20Rassegna%20Storica%20dei%20Comuni%20-%20Anno%202013&hl=it&pg=PA84#v=onepage&q=tortello%20o%20tortelli&f=false|accesso=2023-01-26|data=2016-05-01|editore=Istituto di Studi Atellani|lingua=it|p=84|citazione=La ricostruzione della chiesa fu completata nel 1574, con l'aggiunta del poderoso campanile a pianta quadrata e costituito da tre piani divisi da cornicioni in piperno, che si deve all'architetto capuano Ambrogio Attendolo (Capua [Ce] 1515 circa − 1585 circa).}}</ref> La chiesa sorge al centro di una vasta piazza rettangolare che costituisce un complesso di pregio ambientale, non solo per la superba e lineare facciata del tempio, ma anche per la presenza dell’ex Ospedale sul lato sinistro, i cui locali sono attualmente occupati dalla direzione ASL-Distretto 16, del campanile e dei vecchi uffici delle Opere Pie sulla destra, mentre il lato lungo meridionale dell’ideale rettangolo è chiuso dal settecentesco palazzo Tartaglione. L’imponente chiesa dell’Annunziata, oltre che rilevante per il suo significato urbanistico, rappresenta uno dei capolavori dell’architettura religiosa della Campania, raggiungendo la pienezza del linguaggio rinascimentale soprattutto per la monumentalità e l’eleganza della sua facciata. Nella seconda metà del [['700]] la chiesa fu ampliata da Carlo Patturelli, [[Giuseppe Astarita]], Francesco Gasperi, Felice Bottiglieri e [[Gaetano Barba]].<ref>{{Cita libro|titolo=Discover your city -scopri la tua città}}</ref> L’interno della chiesa impostato su [[Pianta a croce latina|pianta a Croce latina]] ha tre [[Navata|navate]], presenta sei [[Cappella|cappelle]] per navata con due grandi [[Cappella|cappelle]] alle due estremità del [[transetto]]. Nella parte nord di questo si aprono tre [[Abside|absidi]], di cui la centrale della stessa ampiezza della [[navata]] maggiore. Dalla [[navata]] centrale si accede alle laterali mediante [[Arco (architettura)|archi]] poggiati sui [[Pilastro|pilastri]]. Mirabile è il soffitto [[XVI secolo|seicentesco]] della [[navata]] centrale e del [[transetto]] che è di legno dipinto a cassettoni quadrati con fondo turchino e rosoni dorati. Nella chiesa sono custodite numerose tele della [[pittura napoletana|scuola napoletana]] del [[XVII secolo|Seicento]], [[XVIII secolo|Settecento]] e [[XIX secolo|Ottocento]].<ref>{{Cita web |url=http://www.vicusmedievalis.altervista.org/old/monumenti/agpmar.htm|titolo=Marcianise - Chiesa dell'Annunziata|accesso=2021-01-06}}</ref> Tra le più famose ricordiamo: ''L'Annunciazione,'' di [[Massimo Stanzione]]<ref>{{Cita libro|autore=Francesco Abbate |titolo=Storia dell'arte nell'Italia meridionale: Il secolo d'oro |url=https://books.google.it/books?id=j8f6u_2TwqgC&lpg=PP1&dq=Storia%20dell'arte%20nell'Italia%20meridionale:%20Il%20secolo%20d'oro&hl=it&pg=PA132#v=onepage&q&f=false|accesso=2023-01-26|data=1997|editore=Donzelli Editore|lingua=it|p=132|ISBN=978-88-7989-720-4}}</ref>, posta alle spalle dell'altare; la tavola della ''Decollazione di san G. Battista'' del pittore fiammingo [[Dirk Hendricksz]], noto anche come Teodoro d'Errico; il quadro al centro del soffitto in [[Cassettone|cassettoni]] dorati che sormonta la navata centrale ''L'assunzione della Vergine'' del pittore [[Francesco Solimena]]<ref>{{Cita libro|autore=[[Bernardo de Dominici]]|titolo=Vite Dei Pittori Scultori Ed Architetti Napoletani|url=https://books.google.it/books?id=-JhSAAAAcAAJ&dq=Vite%20dei%20pittori,%20scultori%20ed%20architetti%20napoletani%20Volume%204&hl=it&pg=PA425#v=onepage&q&f=false|accesso=2023-01-26|data=1846|editore=Trani|lingua=it|p=425}}</ref>; la [[sovrapporta]] della [[controfacciata]] ''Gesù con i dottori nel tempio'' del pittore di Marcianise, Paolo De Majo<ref>{{Cita libro|autore=[[Bernardo de Dominici]] |titolo=Vite de' pittori, scultori, ed architetti napoletani: non mai date alla luce da Autore alcuno |url=https://books.google.it/books?id=SscOAAAAQAAJ&dq=Bernardo%20de%20Dominici%20%20Paolo%20De%20Majo&hl=it&pg=PA709#v=onepage&q&f=false |accesso=2023-01-26|data=1743|editore=Nella stamperia del Ricciardi |pp=709-711 |citazione=Paolo di Majo, detto nella scuola Paolo Marcianisi, perché egli è nativo di quella Terra, è stato un de' Scolari che con più assiduità hanno assistito alla Scuola, e benché non sia giunto al valore de' più eccellenti, ad ogni modo si porta bene, e non gli mancano continuamente delle faccende, vedendosi molte opere esposte al pubblico [...]. Ma tralasciando altre sue pitture che sono andate in Francia, ed in Ispagna (secondo si dice) ed in altri Paesi forestieri, faremo menzione delli altre due soprapporte, che per non aver stanza capace nella propria Casa, dipinse in S. Agostino Maggiore, perciocché erano circa 40. palmi ogni una, ed ove vi fu concorso di varie persone per vederle, essendovi andato ancora il nostro Cardinal Arcivescovo Spinelli, per osservar queste opere, e quasi tutta la Nobiltà. Uno di questi quadri rappresentava la Probatica Piscina, l'altro la Disputa di Nostro Signore al Tempio fra li Dottori; e furono mandati in non sò qual Chiesa della sua Patria, cioè nella terra di Marcianisi. Vari sono i giudizj sulla bontà di questi due quadri, circa il parere de' Professori, non essendo stati da mè veduti, che perciò mi rimetto al parere de' più intendenti circa il valore di essi. Vive il Paolo operando in Napoli per varie commessioni, godendosi il comodo che l'Hà procacciato la nobil Arte della Pittura.}}</ref> (Marcianise 1703&nbsp;– Napoli 1784). Nella chiesa vi sono opere di altri pittori: [[Domenico Mondo|D. Mondo]] da Capodrise, [[Girolamo Starace-Franchis|G. Starace-Franchis]], [[Nicola Peccheneda|N. Peccheneda]], C. Brunelli, e gli affreschi di [[Nicola Malinconico|N. Malinconico]] e di F. A. Serio. Va annoverato inoltre l'altare barocco del 1703 di [[Filippo Raguzzini|F. Raguzzini]] e l'organo barocco in legno dorato di alta scuola napoletana.
 
[[File:Marcianise (25808601654).jpg|miniatura|sinistra|[[Chiesa di San Michele Arcangelo (Marcianise)|ChiesaDuomo di San Michele Arcangelo]].]]
* NellaNel [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Marcianise)|chiesaduomo di San Michele Arcangelo]], {{Senza fonte|sortasorto sui resti del tempio di Marte}}, è conservato il crocifisso ligneo del [[1706]], considerato miracoloso per aver liberato in diverse occasioni la popolazione dalla [[siccità]] e dal [[colera]]. Il crocifisso, scolpito dall'artista [[Giacomo Colombo (artista)|Giacomo Colombo]], fu trasportato nel [[1992]] a [[Capua]] in occasione della visita di [[papa Giovanni Paolo II]]. Sono custoditi inoltre: le statue lignee della ''Madonna del Monte dei pegni'' (1500), la statua di [[Arcangelo Michele|san Michele Arcangelo]]; la statua di [[santa Venera]]; la sovrapporta della controfacciata che raffigura ''La [[Piscina di Betzaeta|Probatica Piscina]]'' di Paolo De Majo; la tela, inquadrata nel soffitto a cassettoni dorati al centro della navata principale, che raffigura ''La cacciata di Lucifero dal Paradiso ad opera di S. Michele Arcangelo'' di Raimondo De Dominici (La Valletta 1645&nbsp;– Roma 1705) e diversi affreschi risalenti al 1936, di Luigi Taglialatela (Giugliano 1877&nbsp;– 1953).
* Il Convento francescano fu fondato nel 1614 su di un terreno donato da don Domenico Lasco. I primi religiosi che lo abitarono furono i padri conventuali riformati, che, soppressi, attorno al [[1650]], da [[papa Innocenzo X]], confluirono nei conventi di S. Lucia al Monte e di [[Grumo Nevano]]. Il convento fu affidato alle cure del parroco dell'Assunta, mentre la chiesa venne officiata da un sacerdote secolare fino al 1674, epoca in cui fu concesso ai padri Alcantarini. Questi ne curarono il restauro e l'ampliamento, ottenendo a tale scopo, nel 1761, la concessione gratuita del materiale edilizio di risulta proveniente da quello adoperato per la reggia di Caserta. In esso sono conservati molti libri e illustrazioni antiche, quasi tutti di soggetto religioso. Nella chiesa di Trentola sono presenti affreschi risalenti al 1768, di Felice Ruggiero, che rappresentano i momenti più significativi della vita di Gesù.