Ukiyo-e: differenze tra le versioni

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== Significato ==
La parola ''Ukiyo'', che significa "mondo fluttuante", si riferisce all'impetuoso e dinamico contesto socioeconomico e culturale formatosi, agli inizi del [[XVII secolo]], nelle città di [[Edo (città)|Edo]] , detta anche [[Yeddo]], (oggi [[Tokyo]]), [[Osaka|Ōsaka]] e [[Kyōto]], contrapposto a ciò che costituiva invece il tessuto sociale del resto del Paese (fondamentalmente [[Feudalesimo|feudale]] e organizzato secondo una rigidissima [[stratificazione sociale]] d'impostazione [[Confucianesimo| confuciana]]), scaturito dall'affermarsi, proprio in quel periodo ed in quelle suddette città, d'una nuova e ben distinta [[classe sociale]], vale a dire il ''[[chōnin]]'' (町人? "cittadino"), figura equiparabile, pur con tutte le dovute differenze del caso, alla [[borghesia]] [[Europa|europea]] del secolo.
 
La stessa parola, nel suo indicare la rappresentazione di queste realtà urbane inedite, potrebbe costituire dunque anche un'allusione scherzosa al termine omofono {{nihongo|"mondo della sofferenza"|憂き世}} della tradizione [[Buddhismo zen|buddista zen]], ossia il ciclo continuo di morte e rinascita a cui gli esseri umani sarebbero condannati e al quale, al fine di conseguire il [[nirvana]], dovrebbero scampare rifuggendo dalle passioni e dai beni materiali.
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Il meno conosciuto movimento ''[[Sōsaku-hanga]]'' (letteralmente "stampe creative") seguì un concetto occidentale di "arte" come prodotto della creatività dell'artista, creatività superiore alla manualità. Tradizionalmente, nel processo di produzione degli ukiyo-e, il progetto, l'incisione, la stampa ed l'edizione erano indipendenti tra di loro ed eseguiti da persone diverse e fortemente specializzate. Il ''sōsaku hanga'' asseriva che l'artista doveva essere coinvolto in tutti gli stadi della produzione. Il movimento, che venne formalmente stabilito con la formazione della ''Japanese Creatice Print Society'' nel [[1918]], ebbe un successo inferiore allo ''shin hanga'', dato che i collezionisti occidentali preferivano l'aspetto più tradizionalmente giapponese di quest'ultimo.
 
Durante gli anni '60, il movimento artistico giapponese sosaku hanga ha subito un declino, influenzato dalla scomparsa di leader come Onchi e dall'ascesa di nuove correnti globali. Questo periodo ha visto una fusione tra tecniche tradizionali giapponesi e occidentali. Il sosaku hanga ha gettato le basi per la xilografia moderna giapponese, influenzando le stampe kindai hanga, che incorporano metodi occidentali. L'arte stampata di questo periodo rispecchia una vasta gamma di stili e influenze internazionali, con un innovativo utilizzo delle tecniche giapponesi per esprimere idee contemporanee.<ref>{{Cita|Milone 2023|pp. 323-469323–469}}.</ref>
 
E nel tardo XIX secolo, artisti dell'Occidente hanno cominciato a valorizzare l'arte giapponese. Questo interesse ha favorito un'interazione più profonda tra le due tradizioni artistiche, sfociando in una forma d'arte contemporanea giapponese che rispecchia influenze globali anziché esclusivamente occidentali.<ref>{{Cita|Milone 2023|pp. 469-511469–511}}.</ref>
 
Gli ukiyo-e vengono prodotti ancora oggi, influenzando alcuni campi artistici, come i [[manga]] e gli [[anime]], o talvolta come nella serie Ukiyo-e Heroes di David Bull e Jed Henry la cultura pop viene inglobata nel mondo ukiyo e attraverso uno stile creativo facilmente identificabile nell'industria dei videogiochi.<ref>{{Cita|Milone 2023|pp. 340-344340–344}}.</ref>
 
== Tecnica ==