Francesco Nullo: differenze tra le versioni
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specificato che Rustici e Caroli morirono in prigionia in Siberia |
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La Legione varcò i confini della [[Polonia del Congresso]] il 3 maggio 1863 presso [[Krzeszowice]]. Quel giorno venne ingaggiata la prima battaglia del gruppo in Polonia a [[Podłęże]], dove sconfisse una pattuglia [[Russia zarista|zarista]].
Successivamente, il 5 maggio 1863, la Legione prese parte nella battaglia di [[Krzykawka]], dove insieme agli ''Zuavi della Morte'' subì pesanti perdite; Nullo cadde in battaglia trafitto da un proiettile [[cosacco]], avendo solo il tempo di sussurrare, in [[dialetto bergamasco]]: ''Só mórt!'' ("Sono morto"). Nonostante l'inesperienza degli insorti polacchi, si batté con un coraggio tale da creare attorno a sé un alone di invulnerabilità e guadagnarsi l'ammirazione di tutti. Nello stesso scontro altri italiani furono fatti prigionieri e deportati in [[Siberia]], tra cui [[Giovanni Rustici]] e [[Luigi Caroli]], che morirono in prigionia; insieme a Nullo fu ferito anche [[Stefano Elia Marchetti]], che fu poi trasportato a casa di un capitano austriaco, vicino al confine della Polonia austriaca, a [[Chrzanów (Piccola Polonia)|Chrzanów]], dove morì sei giorni dopo a causa delle ferite riportate<ref>[http://books.google.it/books?id=EDMOAAAAQAAJ&pg=PA246&dq=Marchetti+Stefano+Elia&hl=it&ei=jM9wTc7FMYG38QOVj5mvCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCkQ6AEwAA#v=onepage&q=Marchetti%20Stefano%20Elia&f=false Stefano Elia Marchetti in ''Vite degl'italiani benemeriti della libertà e della patria'']</ref>.
Nullo è stato sepolto a [[Olkusz]], in [[Polonia]].
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