Francesco Pazienza: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Laureatosi in [[medicina]] e [[chirurgia]] presso l'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]], nei primi
tempi dopo il diploma si è imbarcato sulla Calypso la nave dell'oceanografo Jacques Yves Cousteau collaborando con l'illustre studioso del mare. Ha cominciato la propria attività come [[faccendiere]], lavorando in [[Francia]] come consulente finanziario durante gli [[anni 1970]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/aprile/22/Pazienza_volontario_tra_malati_nuova_co_9_070422039.shtml L'ex faccendiere Pazienza]</ref> Nel [[1979]] è diventato consulente del Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare italiano, il [[SISMI]], sotto [[Giuseppe Santovito]], ma ha lasciato il SISMI nel 1981 dopo il coinvolgimento nella [[strage di Bologna]] e lo scoppio dello scandalo della [[P2]]. Proprio in quell’anno Pazienza aveva trattato con la camorra di [[Raffaele Cutolo]] per ottenere la liberazione dell’assessore democristiano [[Ciro Cirillo]].
 
Pazienza si era rifugiato negli [[Stati Uniti|Stati Uniti d'America]], dove fu raggiunto da una prima richiesta di [[estradizione]] dell'Italia al governo statunitense nel 1984, ma non fu arrestato dalle autorità degli Stati Uniti fino al 4 marzo 1985. La procedura di estradizione proseguì ed un giudice gli ordinò di farsi sottoporre a processo in Italia.<ref>{{Cita news | titolo = Former Italian Spy Loses First Round in Extradition Case | editore = [[Wall Street Journal]] | pagine = 1 | data=12 settembre 1985}}</ref> Un ricorso in appello di Pazienza non cambiò le cose, e perciò venne consegnato al governo Italiano nel giugno del 1986,<ref>{{Cita news | titolo = Pazienza Extradited | editore = [[Financial Times]] | pagine = 1 | data=20 giugno 1986}}</ref> dove al tempo delle sentenza di primo grado risultava anagraficamente residente a [[La Spezia|La]] [[La Spezia|Spezia]].<ref name=":1">{{cita web|url= https://www.stragi.it/depistaggi1|titolo= Sentenza n. 45 del 29 Luglio 1985 della 5ª Corte D'Assise di Roma, poi riformata in appello|citazione= Pazienza Francesco, nato a Monteparano (Taranto) il 17.3.1946 e residente a La Spezia [19121], via Don Minzoni n. 88|accesso= 13 marzo 2018|dataarchivio= 30 gennaio 2020|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20200130221423/http://stragi.it/depistaggi1|urlmorto= sì}}</ref>
 
Dopo essere stato condannato a 13 anni complessivi di carcere, dall'aprile del [[2007]] si trova in [[libertà vigilata]] nel comune di [[Lerici]];<ref>{{Cita news | titolo = Faccenderie Pazienza Volontario Pubblica Assistenza Lerici | editore = [[ANSA]] | data = 17 aprile 2007}}</ref> gli ultimi diciotto mesi di condanna li ha trascorsi in affidamento ai servizi sociali, come operatore della pubblica assistenza di Lerici. Successivamente ha continuato ad operare come volontario. È uno dei promotori dell'elisoccorso in acqua e ha partecipato ai soccorsi per il [[terremoto dell'Aquila del 2009]].<ref>{{Cita web |url=http://www.iltempo.it/politica/2014/04/10/ho-salvato-vite-umane-e-non-ho-piu-smesso-1.1238876 |titolo=Francesco Pazienza: «Ho salvato vite umane e non ho più smesso» |accesso=5 dicembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141206102346/http://www.iltempo.it/politica/2014/04/10/ho-salvato-vite-umane-e-non-ho-piu-smesso-1.1238876 |dataarchivio=6 dicembre 2014 |urlmorto=sì }}</ref>
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Il 22 giugno 2025 muore all’età di 79 anni all’ospedale di [[Sarzana]] dove era stato ricoverato; Pazienza stava finendo di scontare il cumulo di condanne affidato ai servizi sociali del comune di Lerici dove risultava residente.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.corriere.it/cronache/25_giugno_22/morto-francesco-pazienza-agente-segreto-al-centro-degli-scandali-degli-anni-80-82d98555-53a3-42d8-aaad-f456fd358xlk.shtml|titolo=Morto Francesco Pazienza, agente segreto al centro degli scandali degli anni '80|sito=Corriere della Sera|data=2025-06-22|accesso=2025-06-29}}</ref>
 
== Le vicende giudiziarie ==
=== L'appartenenza alla P2 ===
{{Vedi anche|P2}}
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Pazienza fu interrogato su questi fatti a New York dal [[giudice istruttore]] [[italia]]no [[Ilario Martella]], che seguiva le indagini sull'attentato al papa.<ref>{{Cita news | titolo = Italian Is in New York, Investigating Papal Plot | editore = [[The New York Times]] | pagine = A7 | data=11 dicembre 1985}}</ref> Poco tempo dopo, Martella ritirò le accuse secondo le quali Ağca sarebbe stato "addestrato" da presunti elementi dell'intelligence militare italiana.<ref>{{Cita news | titolo = Italian Judge Said to Drop Probe of Agca Being Coached | editore = [[The Washington Post]] | pagine = A31 | data=18 dicembre 1985}}</ref><ref>{{Cita news | titolo = The Bulgarian Connection Still Holds | editore = [[Wall Street Journal]] | pagine = 1 | data=12 febbraio 1986}}</ref>
 
=== Il ruolo nel rapimento di Ciro Cirillo ===
{{Vedi anche|Ciro Cirillo}}
Pazienza fu coinvolto personalmente nei negoziati per il rilascio dell'assessore [[democristiano]] ai lavori pubblici della regione [[Campania]] (ed ex presidente della stessa) [[Ciro Cirillo]], sequestrato il 27 aprile [[1981]] dalle [[Brigate Rosse]]. Egli portò avanti le trattative con [[Vincenzo Casillo]], principale luogotenente del boss [[camorrista]] [[Raffaele Cutolo]].<ref>Francesco Pazienza, 'Il Disubbidiente', Longanesi, Milano 1999, pp. 177-184</ref>