Adolfo Busi: differenze tra le versioni
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=== I calendari Barilla ===
Per [[Barilla]] Busi disegnò due calendari, uno nel 1925, edito da Chappuis a Bologna, e uno nel 1931, edito da Ricordi a Milano<ref>{{Cita web|url=https://www.archiviostoricobarilla.com/esplora/focus/biografie-degli-autori/adolfo-busi-disegnatore/|titolo=Adolfo Busi disegnatore|accesso=5 luglio 2025.}}</ref>. Il primo è composto da sei tavole, il secondo da dodici. Le vicende del ritrovamento di entrambi i calendari da parte dell'Archivio storico Barilla videro l'intervento della vedova di Busi, Lilla Leonardi. Del calendario del 1931 la vedova possedeva due copie e una la cedette all'Archivio Barilla, prima in prestito per la mostra sulla storia della pubblicità Barilla a Cibus nel 1994, poi in dono<ref>{{Cita web|url=https://www.archiviostoricobarilla.com/esplora/focus/chi-cerca-trova-piccole-avventure-in-archivio/il-calendario-di-adolfo-busi-1931/|titolo=Il calendario di Adolfo Busi (1931)|accesso=5 luglio 2025}}</ref>. Fu lei a rivelare l'esistenza di un altro calendario, realizzato da Busi nel 1925, recuperato dall'Archivio Barilla solo nel 2012 dalla Biblioteca del Comune di Mirandola che, in seguito al terremoto che aveva colpito l'Emilia Romagna, lo aveva ritrovato dietro uno scaffale di libri<ref>{{Cita web|url=https://www.archiviostoricobarilla.com/esplora/focus/chi-cerca-trova-piccole-avventure-in-archivio/il-primo-calendario-di-adolfo-busi-1925/|titolo=Il primo calendario di Adolfo Busi (1925)|accesso=5 luglio 2025}}</ref>. Del secondo calendario, quello del 1931, è interessante notare il dinamismo con cui, nella tavola di Dicembre, i due putti protagonisti del disegno si sfidano a suon di forchettate di spaghetti, in un periodo in cui i futuristi avevano lanciato una polemica contro la pastasciutta e la presunta fiacchezza da essa provocata<ref>{{Cita web|url=https://www.collettiva.it/copertine/italia/perche-i-fascisti-odiavano-la-pastasciutta-bx942236|titolo=Perché i fascisti odiavano la pastasciutta|accesso=5 luglio 2025}}</ref>.
=== Lanerossi e La moda della lana ===
La collaborazione di Busi con la ditta [[Lanerossi]] durò per oltre venti anni, a partire dal 1931, anno in cui realizzò il primo calendario. Per Lanerossi, Busi realizzò tutte le campagne pubblicitarie, producendo manifesti, calendari, cartoline e segnalibri<ref name=":1" />, e ideò una rivista da lui interamente illustrata e stampata da Ricordi. I primi due fascicoli uscirono nel 1931 e nel 1932 con il titolo "Lana Rossi"; dal terzo fascicolo la rivista cambiò il titolo in "La moda della lana. Pubblicazione semestrale" e le pubblicazioni proseguirono fino al fascicolo 19, uscito nella primavera-estate del 1949. Nel 1933 e nel 1935 furono pubblicati due fascicoli di un altro opuscolo, "Mamma"<ref name=":0" />.
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