Premio Nobel: differenze tra le versioni

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* 2010: il Governo cinese accolse con dissenso la notizia del Nobel per la pace a [[Liu Xiaobo]], scrittore e dissidente politico cinese, incarcerando la moglie del designato. Liu Xiaobo era già in carcere dall'8 dicembre 2008, anche se l'arresto fu formalizzato il 23 giugno 2009 e la sentenza di carcerazione fu emessa il 25 dicembre 2009. Liu Xiaobo quindi non poté in alcun modo ritirare il premio. L’uomo morì in carcere sette anni dopo l’assegnazione del premio, senza che né lui stesso o i suoi familiari potessero ritirarlo al suo posto.
* 2016: il Nobel per la chimica fu assegnato a [[Ben Feringa]], [[Jeanne-Pierre Savauge]] e [[J. Fraser Stoddart]] per la progettazione e la sintesi di [[nanomacchina|macchine molecolari]]. Fra i pionieri di questo campo di ricerca vi erano anche [[Vincenzo Balzani]] e [[Jean-Marie Lehn]]. In particolare, per Balzani, autore dei primi studi in merito e presente assieme agli altri premiati tra le firme del lavoro scientifico che coniò il nome, numerosi docenti italiani protestarono per la mancata assegnazione.<ref>{{Cita news|url=https://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/10/12/news/chimica_il_nobel_mancato_l_appello_degli_scienziati-149629201/|titolo=Chimica, il Nobel mancato: l'appello degli scienziati|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=12 ottobre 2016|accesso=12 ottobre 2020}}</ref>
* 2018: il premio per la letteratura non venne assegnato, ma rinviato all'anno successivo, a causa di uno scandalo coinvolgente per molestie sessuali l'intellettuale Jean-Claude Arnault, regista e fotografo franco-svedese, marito della poetessa [[Katarina Frostenson]], membro dell'Accademia svedese, a sua volta sospettata da parte di membri dell'Accademia svedese di aver lasciato trapelare indiscrezioni e informazioni riservate sui nomi dei vincitori dei premi in almeno sette occasioni in modo che i complici amici potessero trarre profitto dalle scommesse. A causa dello scandalo di Arnault (che porterà alla condanna a due anni e mezzo di carcere) e ai sospetti sulla moglie per conflitti di interesse, si dimisero dall'Accademia ben 6 membri (Klas Östergren, Sara Danius, Peter Englund, Kjell Espmark, Sara Stridsberg e, poco dopo, anche la stessa Katarina Frostenson), ponendo in seria crisi il numero legale per la nomina del premio, dato che altri membri si erano dimessi in precedenza (nel 1989 tre membri, tra cui l'ex segretario permanente Lars Gyllensten, si dimisero per protesta dopo che l'accademia si rifiutò di denunciare l'ayatollah Ruhollah Khomeini per aver chiesto la morte di Salman Rushdie, autore de ''I versetti satanici''; nel 2005 si dimise anche Knut Ahnlund, su cfr. ''supra''), non partecipavano più ai lavori e, per statuto dell'Accademia, non potevano essere sostituiti in quanto l'incarico era a vita: rimasero solo 11 membri attivi; anche se era ancora tecnicamente possibile scegliere un vincitore del 2018, poiché solo otto membri attivi sono tenuti a scegliere un destinatario, la sua nomina sarebbe stata compromessa dalla scarsa credibilità. Pertanto, il 2 maggio 2018 il re [[Carlo XVI Gustavo]] ha modificato le regole dell'Accademia e ha permesso ai membri di dimettersi in modo che potessero venire nominati i sostituti; ha inoltre stabilito che un membro, rimasto inattivo nel lavoro dell'accademia per più di due anni, può essere invitato a dimettersi. Seguendo le nuove regole, i primi membri ad usufruire formalmente del permesso di lasciare l'Accademia furono: [[Klas Östergren]], [[Sara Stridsberg]], [[Kerstin Ekman]] e [[Lotta Lotass]].
* 2019: a vincere il premio Nobel per la letteratura fu [[Peter Handke]], criticato per le sue posizioni sulla guerra in Jugoslavia degli anni Novanta. Lo scrittore, di origine slovena, manifestò più volte la sua simpatia per [[Slobodan Milošević]], ex presidente della Serbia e della Jugoslavia, morto in attesa di essere giudicato dal Tribunale penale internazionale per genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Inoltre, ha sempre preso le parti dell’esercito serbo, responsabile di massacri e operazioni di pulizia etnica durante la guerra. Sostenne anche che il [[massacro di Srebrenica]] non fosse mai avvenuto.<ref>{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2019/10/12/critiche-nobel-peter-handke-serbia/|titolo=Le critiche al premio Nobel a Peter Handke|accesso=6 ottobre 2022}}</ref>