DuPont: differenze tra le versioni

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Lo [[sbarco in Normandia]] e l'[[Operazione Market Garden]] furono resi possibili dall'impiego massiccio del nylon. Dato che la nuova fibra sembrava superare le precedenti per robustezza, l'aspettativa di vita di un singolo paio di calze da donna sembrava essere aumentata di molto. Poco tempo dopo la messa in commercio, venne richiesto ai chimici dell'azienda DuPont di creare fibre più deboli, in modo da realizzare un prodotto più deperibile<ref name="docum_obsolescenza">{{Cita pubblicazione|cognome=S.K.D. Production|data=2011-04-17|titolo=OBSOLESCENZA PROGRAMMATA - Il motore segreto della nostra società di consumo|accesso=2025-03-10|url=https://www.youtube.com/watch?v=v3LMnJtrSvw}}</ref>. Tale scelta aziendale sembra configurarsi all'interno della politica della cosiddetta [[obsolescenza pianificata]], ossia la definizione arbitraria della vita utile limitata di un prodotto, che quindi diventerà obsoleto o non funzionante dopo un certo periodo<ref name="ComputerInfoWeb.com, 2008">{{Cita web|lingua=en-US|autore=office@implyltd.co.uk|url=https://pcwebinfo.com/computer_electronics-blu_ray-php/|titolo=Computer Electronics : Blu-Ray|sito=Pc Web Info|data=2025-01-03|accesso=2025-03-10}}</ref>.
 
== Controversie ==
 
=== Scandalo del Teflon ===
Nel 1938 la DuPont scoprì il [[Politetrafluoroetilene|Teflon]], materiale usato per rivestire pentole per renderle antiaderenti. La DuPont sversò per anni gli scarichi della produzione di questo composto chimico nei fiumi vicini alla sede di produzione in [[Virginia Occidentale|West Virginia]]. In pochi anni, la DuPont sversò in acqua milioni di litri di materiale velenoso e inquinante, andando ad inquinare tutta l'area. Moltissime delle persone che lavoravano a stretto contatto con questo materiale si ammalarono di [[neoplasia|cancro]]; nelle donne incinte si verificarono anche malformazioni fetali. Quando oltre 70.000 persone scoprirono cosa la DuPont aveva fatto, fecero partire una delle più grandi cause della storia. Circa 110 milioni di americani bevvero acqua contaminata da sostanze chimiche [[PFAS]]. Durante uno studio scientifico durato più di 7 anni, vennero analizzati i campioni di sangue di oltre 69.000 persone. Gli scienziati riuscirono a collegare la presenza di [[PFAS]] a particolari malattie quali [[ipercolesterolemia]], [[colite ulcerosa|coliti ulcerose]], [[tiroidite|malattie tiroidee]], tumori del testicolo e del rene. Gli effetti tossici più frequentemente osservati sono: la restrizione della crescita fetale, diabete, aumento del colesterolo e sue conseguenze ([[ictus cerebrale]], [[infarto cardiaco]]), [[ipertensione arteriosa]], aumento dell'acido urico, riduzione degli spermatozoi nel maschio, infertilità maschile e femminile.
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=== Impatto ambientale dei CFC e il ruolo nei cambiamenti climatici<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Mario J.|cognome=Molina|nome2=F. S.|cognome2=Rowland|data=1974-06|titolo=Stratospheric sink for chlorofluoromethanes: chlorine atom-catalysed destruction of ozone|rivista=Nature|volume=249|numero=5460|pp=810–812|lingua=en|accesso=2025-07-14|doi=10.1038/249810a0|url=https://www.nature.com/articles/249810a0}}</ref> ===
DuPont fu tra i principali produttori mondiali di clorofluorocarburi (CFC), in particolare del gas refrigerante noto come Freon, ampiamente usato nel XX secolo per frigoriferi, condizionatori e spray. A partire dagli anni ’70, studi scientifici (tra cui quelli di Mario Molina e Sherwood Rowland, premiati con il Nobel) dimostrarono che i CFC contribuivano in modo significativo alla distruzione dello strato di ozono atmosferico. Nonostante l’evidenza scientifica, DuPont e altri produttori ostacolarono inizialmente ogni proposta di regolamentazione. Solo nel 1987, con il [[Protocollo di Montréal|Protocollo di Montreal]]<ref>{{Cita pubblicazione|data=2024-09-30|titolo=Protocollo di Montréal|rivista=Wikipedia|lingua=it|accesso=2025-07-14|url=https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Protocollo_di_Montr%C3%A9al&oldid=141342086}}</ref>l, iniziò la progressiva eliminazione globale dei CFC. DuPont sviluppò successivamente sostituti chimici (HFC), ricavando nuovi profitti anche dalla transizione.<ref>{{Cita libro|nome=Elizabeth|cognome=Kolbert|titolo=FOREWORD|url=https://doi.org/10.2307/j.ctt1bkm5ds.3|accesso=2025-07-14|editore=OR Books|pp=9–10}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Environmental Protection Agency (EPA)|rivista=SpringerReference|editore=Springer-Verlag|accesso=2025-07-14|url=https://doi.org/10.1007/springerreference_32156}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Naomi|cognome=Oreskes|nome2=Erik M.|cognome2=Conway|data=2010-06|titolo=Defeating the merchants of doubt|rivista=Nature|volume=465|numero=7299|pp=686–687|accesso=2025-07-14|doi=10.1038/465686a|url=https://doi.org/10.1038/465686a}}</ref>
 
== Influenza politica e attività di lobbying ==
DuPont ha storicamente esercitato una significativa influenza politica e regolatoria, in particolare negli Stati Uniti, attraverso attività di lobbying, partecipazione a comitati scientifici e collaborazioni con altre multinazionali. Fin dalla metà del XX secolo, l'azienda è stata coinvolta in campagne volte a ritardare o modulare regolamentazioni ambientali e sanitarie, soprattutto riguardo a sostanze poi rivelatesi pericolose, come il piombo tetraetile (TEL), i [[Freon|clorofluorocarburi (CFC)]], e i [[PFAS|composti perfluoroalchilici (PFAS)]].
 
DuPont ha finanziato ricerche scientifiche indipendenti, spesso presentate come imparziali, volte a minimizzare i rischi ambientali di prodotti industriali di largo consumo. Diversi storici e analisti, tra cui Naomi Oreskes e David Michaels, hanno documentato come DuPont, insieme ad altre grandi aziende chimiche, abbia utilizzato strategie di dubbio scientifico (''manufacturing doubt'') per contrastare normative più severe, analogamente a quanto fatto in passato dalle industrie del tabacco e del piombo.
 
L'azienda ha inoltre partecipato attivamente a gruppi industriali influenti, come l'[[American Chemistry Council]] e la [[Manufacturing Chemists’ Association]], contribuendo a redigere linee guida e posizioni ufficiali su standard di sicurezza, emissioni e qualità dell’aria. La documentazione storica dimostra che, in alcuni casi, l’influenza politica esercitata ha avuto l’effetto di posticipare interventi normativi su sostanze tossiche di anni o decenni, nonostante l’esistenza di prove interne circa la loro pericolosità.<ref>{{Cita libro|nome=Naomi|cognome=Oreskes|nome2=Erik M.|cognome2=Conway|titolo=Merchants of doubt: how a handful of scientists obscured the truth on issues from tobacco smoke to global warming|accesso=2025-07-14|edizione=1st U.S. ed|data=2010|editore=Bloomsbury Press|ISBN=978-1-59691-610-4}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Glenn|cognome=Suter|data=2008-10-01|titolo=Doubt is their product: How industry's assault on science threatens your health: By David Michaels|rivista=Integrated Environmental Assessment and Management|volume=4|numero=4|pp=523–523|accesso=2025-07-14|doi=10.1002/ieam.5630040422|url=https://doi.org/10.1002/ieam.5630040422}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Gerald|cognome=Markowitz|nome2=David|cognome2=Rosner|titolo=Deceit and Denial|url=https://doi.org/10.1525/9780520954960|accesso=2025-07-14|data=2019-06-06|editore=University of California Press|ISBN=978-0-520-95496-0}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Environmental Protection Agency (EPA)|rivista=SpringerReference|editore=Springer-Verlag|accesso=2025-07-14|url=https://doi.org/10.1007/springerreference_32156}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|data=2007-12-01|titolo=van Wyck, Robert Anderson, (20 July 1849–13 Nov. 1918), Democrat; lawyer; Mayor of New York, 1898–1901|rivista=Who Was Who|editore=Oxford University Press|accesso=2025-07-14|url=https://doi.org/10.1093/ww/9780199540884.013.u204961}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Linda L.|cognome=Fowler|titolo=Institutional Change and Senate Committee Hearings|url=https://doi.org/10.23943/princeton/9780691151618.003.0004|accesso=2025-07-14|data=2015-03-22|editore=Princeton University Press|ISBN=978-0-691-15161-8}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|data=2007-12-01|titolo=Smallman, David Leslie, (born 29 April 1940), HM Diplomatic Service, retired; Historical Records Adviser, Foreign and Commonwealth Office, 2000–05|rivista=Who's Who|editore=Oxford University Press|accesso=2025-07-14|url=https://doi.org/10.1093/ww/9780199540884.013.35167}}</ref>
 
== Note ==