Arte medievale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullata la modifica di 78.211.178.26 (discussione), riportata alla versione precedente di PGS 1984
Etichetta: Rollback
La modifica esplicita l’evoluzione del ruolo sociale e culturale dell’artista, chiarendo il passaggio da artigiano a figura intellettuale.
 
Riga 73:
==L'artista medievale==
[[File:Rublev's saviour.jpg|thumb|''Il Redentore'', [[icona (arte)|icona]] di [[Andrej Rublëv]] ([[1410]] ca.) ([[Galleria Tret'jakov]] di [[Mosca (Russia)|Mosca]])]]
L'artista medievale è caratteristicamente inteso come artista [[Anonimato|anonimo]], vicino alla condizione dell'[[artigiano]] e con il relativo prestigio sociale, soprattutto considerando l'impostazione [[Corporazioni delle arti e mestieri|corporativa]] delle arti. Questa associazione tra artista medievale e anonimato non va esasperata, sia perché esistono svariati tentativi di lasciare traccia del proprio contributo personale, sia perché esistettero diversi artisti di spessore internazionale che, pur approfittando del lavoro di bottega, riversarono fin dall'inizio la propria coscienza storica e intellettuale nel proprio lavoro ([[Wiligelmo]], [[Benedetto Antelami]]). Fu soprattutto a partire dal [[XV secolo]] che l'artista sicominciò imposea essere percepito come "'coltivatore delle belle arti"', oltreassumendo cheprogressivamente comeun ruolo più autonomo e intellettuale rispetto al semplice esecutore materiale: ne conseguì un aumento nella considerazione sociale e della stessa preparazione intellettuale e culturale degli addetti ai lavori.
 
"Per noi [contemporanei] si tratta di opere d'arte e ce ne attendiamo un vivo piacere estetico [...]. Invece per i contemporanei [medievali] quei monumenti, quegli oggetti, quelle immagini erano in primo luogo funzionali: erano utili"<ref>[[Georges Duby]], ''op. cit.'', p. 2. Sempre Duby (''ivi'') afferma: "Poiché l'opera d'arte era in primo luogo un oggetto utile, fino agli inizi del XV secolo la società confondeva l'artista con l'artigiano".</ref>. E l'utilità consisteva innanzitutto nel [[sacrificio]] ("rendere sacro"), cioè nell'accumulazione di tutto ciò che era più prezioso nei luoghi di culto.