Bouldering: differenze tra le versioni

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[[File:Bloc parade.JPG|thumb|upright=1.3|"Spotter" pronto a parare l'eventuale caduta del compagno]]
La tecnica utilizzata per il ''bouldering'' è sostanzialmente la stessa dell'[[arrampicata sportiva]]. Lo stile di arrampicata è basato su piccole sequenze di mosse dinamiche e di forza, mentre l'arrampicata tradizionale è basata su lunghezze maggiori e dunque più sulla resistenza. Le brevissime [[Via d'arrampicata|vie]] sui massi vengono generalmente definite come "problemi". L'atto di risolvere un "problema", viene compiuto anche come allenamento. Queste brevi lunghezze vengono affrontate da alcuni come allenamento per aumentare forza e resistenza. Spesso il "problema" viene ripetuto, anche molte volte, per abituare il corpo a certi automatismi.
 
Il bouldering viene spesso praticato su forte strapiombo e richiede tecniche specifiche per mantenere l'aderenza alla parete. Le tre tecniche fondamentali sono la lolotte, la tallonata (heel hook) e l'aggancio di punta (toe hook).
Lolotte: Questa tecnica consiste nel puntare un piede e ruotare la gamba con il ginocchio verso l'interno, mentre con l'altro piede si spinge verso l'esterno per creare una forza contrapposta. Questo movimento spinge il corpo più vicino alla parete, scaricando gran parte del peso e permettendo di applicare maggiore forza sull'appoggio del piede. <ref> {{cita web|url=https://www.guidealpine.it/lolotte.html}}</ref>
Tallonata (Heel Hook): Si appoggia il piede con il tallone anziché la punta. Tirando con il tendine del ginocchio e l'adduttore della gamba, si crea una "contro-forza" che aumenta l'aderenza alle prese, stabilizzando il corpo.
Aggancio di Punta (Toe Hook): Questa tecnica prevede l'utilizzo della parte superiore della scarpetta da arrampicata per agganciarsi a una presa, solitamente di dimensioni maggiori. Si fa forza sui muscoli tibiali per mantenere la posizione e scaricare il peso. <ref> {{cita web|url=https://www.lasportiva.com/it/blog/post/climbing-foot-techniques-intermediates}}</ref>
Esistono anche due tecniche meno comuni, ma estremamente efficaci, che permettono di scaricare gran parte del peso del corpo sulle gambe, anche su strapiombi accentuati: il kneebar e la mossa.
Kneebar: Questa tecnica implica l'incastro di una gamba. Si punta un piede su un appiglio e la parte superiore del ginocchio su una superficie contrapposta. La spinta che si crea tra il piede e il ginocchio permette di scaricare il peso e riposare.
La mossa consiste nel posizionare l'intera parte interna della gamba contro una superficie, mentre la punta del piede si aggancia al lato opposto. Tirando verso l'esterno con il piede e spingendo verso l'interno con la coscia, si genera una forza di compressione che consente di alleggerire notevolmente il carico su braccia e schiena. <ref> {{cita web|url=https://www.climbing.com/skills/climbing-techniques-better-kneebars}}</ref>
 
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