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== Gli anni 1960 e 1970 ==
=== Inizio dell'era Arribas e prima storica promozione (1961-1963) ===
L'obiettivo della promozione in massima serie fu raggiunto solamente vent'anni dopo la fondazione del club grazie al tecnico di origine [[Spagna|spagnola]] [[José Arribas]], che introdusse all'interno della squadra un inedito tipo di gioco (ribattezzato dalla stampa ''jeu à la nantaise'') basato sul collettivo, sulla velocità, nonché sul modulo 4-2-4.<ref>{{Cita|Verret 1981|p. 47|Verret}}.</ref> Guadagnata la massima serie, il Nantes si dimostrò capace di lottare per il vertice, vincendo due titoli consecutivi nelle stagioni [[Division 1 1964-1965|1964-1965]] e [[Division 1 1965-1966|1965-1966]], grazie anche all'apporto di giocatori emergenti come [[Jacky Simon]], [[Ramon Muller]], [[Philippe Gondet]], [[Robert Budzynski]] (futuro [[direttore sportivo]] della squadra) e [[Daniel Eon]]. Con Arribas in panchina la squadra ripeterà la vittoria in campionato nella stagione [[Division 1 1972-1973|1972-1973]], con una squadra rinnovata che aveva come principale cardine il capitano [[Henri Michel (calciatore)|Henri Michel]] e gli stranieri [[Erich Maas]], [[Ángel Bargas]] e [[Ángel Marcos]].
 
Fu posto dinanzi alla presidente necessità di individuare un nuovo allenatore. Numerose furono le candidature, ma la maggior parte presentava profili dalla competenza incerta e richieste economiche ritenute eccessive. Tra le proposte, suscitò l’interesse del presidente Louis Clerfeuille un nome insolito: José Arribas, ex calciatore dell’US Le Mans, rifugiato basco della guerra civile spagnola, all’epoca alla guida della formazione dilettantistica di Noyen-sur-Sarthe. Personaggio umile e appassionato, Arribas si presentava animato esclusivamente dal desiderio di trasmettere il piacere del gioco, senza pretese economiche elevate.
 
Clerfeuille, incuriosito, raccolse pareri positivi da due fonti affidabili: Albert Heil, allenatore della squadra riserve e compagno di corso di Arribas, e Henri Guérin, tecnico del Rennes e amico personale del basco. Il 14 luglio 1960, dopo un incontro di pochi minuti, fu formalizzata la firma del contratto.
 
Nonostante i modi sobri e l’eloquio misurato — Arribas si rivolgerà sempre ai suoi giocatori con il “voi” — il nuovo tecnico introdusse un’autentica rivoluzione nel club grazie alla sua visione innovativa del calcio. Autodidatta dichiarato, con forte inclinazione alla sperimentazione tattica, Arribas diede al Nantes un vantaggio strategico sugli avversari, implementando precocemente la difesa a zona in un periodo in cui il marcatore a uomo era ancora dominante in Francia. Dopo una pesante sconfitta per 10-2 contro il Boulogne, il tecnico introdusse una seconda innovazione: il passaggio dal tradizionale WM al modulo 4-2-4, ispirato al Brasile campione del mondo nel 1958. Tale scelta fu motivata da esigenze difensive, permettendo l’inserimento di un secondo centrale per compensare le proiezioni offensive dei terzini Gabriel Caullery, Maurice Balloche e Daniel Carpentier.
 
Parallelamente, Arribas orientò la squadra verso un calcio dinamico, basato su scambi rapidi e gioco corto, coerente con le caratteristiche tecniche degli elementi a disposizione, più dotati di abilità che di fisicità. Il suo approccio, fondato sul piacere del gioco, ottenne immediata adesione da parte del gruppo, e già nella sua prima stagione (1960-1961) il Nantes chiuse all’11º posto in Division 2.
 
Un ruolo significativo nel processo di rinnovamento fu svolto anche da Albert Heil, fautore dell’ingaggio di Arribas e artefice di un accurato lavoro di scouting tra giovani scartati da club più blasonati. Grazie a lui arrivarono futuri protagonisti della storia del club: Gilbert Le Chenadec (1958), Philippe Gondet e Jean-Claude Suaudeau (1960), Bernard Blanchet (1962) e Robert Budzynski (1963). Arribas poté inoltre contare su calciatori esperti e di spessore, come René Dereuddre (1959-1961) e cinque innesti di rilievo nel 1961: Pancho Gonzales, Jean Guillot, Pierre Grillet, André Strappe e Thadée Cisowski.
 
I frutti della rivoluzione tecnica e gestionale non furono immediati: nella stagione 1961-1962 il club concluse al sesto posto. L’annata successiva si aprì con risultati altalenanti, al punto che alcuni dirigenti — tra cui il consigliere tecnico Antoine Raab — invocarono l’allontanamento dell’allenatore. Tuttavia, una presa di posizione decisa da parte di alcuni veterani (Strappe, Gonzales e Guillot), pronti a lasciare il club in caso di esonero del tecnico, convinse la dirigenza a confermare la fiducia ad Arribas.
 
La scelta si rivelò provvidenziale. Il Nantes assunse presto il comando della classifica, laureandosi campione d’autunno nel dicembre 1962. Pur venendo superata dal Saint-Étienne nel finale, la formazione gialloverde ottenne comunque la promozione in Division 1 il 1º giugno 1963, imponendosi per 3-1 sul Sochaux dinanzi a un pubblico record di 16 959 spettatori. Tra i protagonisti della storica promozione, oltre ai veterani sopracitati, si distinsero giovani come Le Chenadec, Gondet, Suaudeau e Rafael Santos, quest’ultimo acquistato a stagione in corso per sopperire all’assenza per malattia di Gondet.<ref>{{Cita|Verret 1981|p. 47|Verret}}.</ref>
 
=== Nantes alla conquista della Francia (1964-1970) ===
L'obiettivo della promozione in massima serie fu raggiunto solamente vent'anni dopo la fondazione del club grazie al tecnico di origine [[Spagna|spagnola]] [[José Arribas]], che introdusse all'interno della squadra un inedito tipo di gioco (ribattezzato dalla stampa ''jeu à la nantaise'') basato sul collettivo, sulla velocità, nonché sul modulo 4-2-4.<ref>{{Cita|Verret 1981|p. 47|Verret}}.</ref> Guadagnata la massima serie, il Nantes si dimostrò capace di lottare per il vertice, vincendo due titoli consecutivi nelle stagioni [[Division 1 1964-1965|1964-1965]] e [[Division 1 1965-1966|1965-1966]], grazie anche all'apporto di giocatori emergenti come [[Jacky Simon]], [[Ramon Muller]], [[Philippe Gondet]], [[Robert Budzynski]] (futuro [[direttore sportivo]] della squadra) e [[Daniel Eon]]. Con Arribas in panchina la squadra ripeterà la vittoria in campionato nella stagione [[Division 1 1972-1973|1972-1973]], con una squadra rinnovata che aveva come principale cardine il capitano [[Henri Michel (calciatore)|Henri Michel]] e gli stranieri [[Erich Maas]], [[Ángel Bargas]] e [[Ángel Marcos]].
 
Il Nantes continuò a dominare in campo nazionale anche dopo il 1976, anno in cui Arribas fu sostituito in panchina da [[Jean Vincent]]: grazie a giocatori di nuova generazione, tra cui il trio d'attacco [[Loïc Amisse|Amisse]]-[[Bruno Baronchelli|Baronchelli]]-[[Éric Pécout|Pécout]] e il centrocampista [[Gilles Rampillon]], la squadra fu rigenerata e fu capace di aggiudicarsi il titolo nelle stagioni [[Division 1 1976-1977|1976-77]] e [[Division 1 1979-1980|1979-80]] (stabilendo tra l'altro il record nazionale di risultati utili consecutivi in casa<ref>{{Cita web|url=http://www.fcnantes.com/club/champions.php|titolo=Les équipes championnes du FC Nantes|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303170706/http://www.fcnantes.com/club/champions.php|data=3 marzo 2016|lingua=fr}}</ref>), ma soprattutto la [[Coppa di Francia]], vinta nella stagione [[Coppa di Francia 1978-1979|1978-79]] dopo tre finali perse.