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=== Età moderna e contemporanea ===
[[File:St Salvators Chapel , St Andrews.jpg|alt=St Salvator's college St Andrews|thumb|L'[[Università di St Andrews]], fondata nel 1410, è la più antica università della Scozia.<ref>{{Cita web|titolo=University League Tables 2021|url=https://www.thecompleteuniversityguide.co.uk/league-tables/rankings|accesso=2021-05-02|sito=www.thecompleteuniversityguide.co.uk|language=en|archivio-data=25 giugno 2011|archivio-url=https://web.archive.org/web/20110625164636/http://www.thecompleteuniversityguide.co.uk/league-tables/rankings/|url-stato=vivo}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=The best UK universities 2021 – rankings|url=http://www.theguardian.com/education/ng-interactive/2020/sep/05/the-best-uk-universities-2021-league-table|accesso=2021-05-02|sito=the Guardian|lingua=en|archivio-data=4 maggio 2021|archivio-url=https://web.archive.org/web/20210504112216/https://www.theguardian.com/education/ng-interactive/2020/sep/05/the-best-uk-universities-2021-league-table|url-stato=vivo}}</ref>]]
Durante il periodo dell'Età Moderna (approssimativamente dalla fine del XV secolo al 1800), le università europee avrebbero conosciuto un'enorme crescita, produttività e ricerca innovativa. Alla fine del Medioevo, circa 400 anni dopo la fondazione della prima università europea, c'erano 29 università sparse in tutta Europa. Nel XV secolo ne furono create 28 nuove, con altre 18 aggiunte tra il 1500 e il 1625. Questo ritmo continuò fino alla fine del XVIII secolo, quando in Europa si contavano circa 143 università, con le più alte concentrazioni nell'Impero tedesco (34), nei paesi italiani (26), in Francia (25) e in Spagna (23): si trattava di un aumento di quasi il 500% rispetto al numero di università verso la fine del Medioevo. Questo numero non include le numerose università scomparse o gli istituti che si fusero con altre università durante questo periodo.
La diffusione delle università non fu necessariamente un progresso costante, poiché il XVII secolo fu costellato di eventi che influenzarono negativamente l'espansione universitaria. Molte guerre, e in particolare la Guerra dei Trent'anni, sconvolsero il panorama universitario in tutta Europa in momenti diversi. Guerre, pestilenze, carestie, regicidio e cambiamenti nel potere e nella struttura religiosa spesso influenzarono negativamente le società che fornivano sostegno alle università. Anche i conflitti interni alle università stesse, come le risse studentesche e i professori assenti, contribuirono a destabilizzare queste istituzioni. Le università erano anche riluttanti ad abbandonare i vecchi programmi di studio e il continuo ricorso alle opere di Aristotele sfidava i progressi contemporanei nella scienza e nelle arti. Quest'epoca fu anche influenzata dall'ascesa dello Stato-nazione. Man mano che le università passavano sempre più sotto il controllo statale, o si formavano sotto gli auspici dello Stato, il modello di governance della facoltà (iniziato dall'Università di Parigi) divenne sempre più importante.<ref>{{cita giornale | cognome1 = Scott | nome1 = J. C. | anno = 2006 | titolo = The mission of the university: Medieval to Postmodern transformations | giornale = Journal of Higher Education | volume = 77 | issue = 1| pag = 10–13 | doi=10.1353/jhe.2006.0007| s2cid = 144337137 }}</ref>
[[File:11-11-24-basel-by-ralfr-035.jpg|thumb|upright=.8|Antico edificio principale dell'[[Università di Basilea]] – la più antica università svizzera (1460). L'università è tra i luoghi di nascita dell'[[umanesimo rinascimentale]].]]
Le università dell'inizio dell'età moderna inizialmente proseguirono il curriculum e la ricerca del Medioevo: filosofia naturale, logica, medicina, teologia, matematica, astronomia, astrologia, diritto, grammatica e retorica. Aristotele era prevalente in tutto il curriculum, mentre la medicina si basava anche su Galeno e sugli studi arabi. L'importanza dell'umanesimo nel cambiare questa situazione non può essere sottovalutata. Una volta che i professori umanisti si unirono al corpo docente universitario, iniziarono a trasformare lo studio della grammatica e della retorica attraverso gli studia humanitatis. I professori umanisti si concentrarono sulla capacità degli studenti di scrivere e parlare con distinzione, di tradurre e interpretare testi classici e di vivere una vita onorevole. Altri studiosi all'interno dell'università furono influenzati dagli approcci umanisti all'apprendimento e dalla loro competenza linguistica in relazione ai testi antichi, nonché dall'ideologia che sosteneva l'importanza fondamentale di quei testi. Professori di medicina come Niccolò Leoniceno, Thomas Linacre e William Cop si formarono e insegnarono spesso in una prospettiva umanistica, oltre a tradurre importanti testi medici antichi. La mentalità critica impartita dall'umanesimo fu fondamentale per i cambiamenti nelle università e nel mondo accademico. Ad esempio, Andrea Vesalio ricevette una formazione umanistica prima di tradurre Galeno, le cui idee verificò attraverso le proprie dissezioni. In ambito giuridico, Andrea Alciato infuse il Corpus Juris di una prospettiva umanistica, mentre gli scritti umanistici di Jacques Cujas furono fondamentali per la sua reputazione di giurista. Filippo Melantone citò le opere di Erasmo come una guida altamente influente per il collegamento della teologia ai testi originali, un aspetto importante per la riforma delle università protestanti. Galileo Galilei, che insegnò nelle Università di Pisa e Padova, e Martin Lutero, che insegnò all'Università di Wittenberg (come Melantone), ebbero anch'essi una formazione umanistica. Il compito degli umanisti era quello di permeare lentamente l'università; di aumentare la presenza umanistica nelle cattedre e nelle cattedre, nei programmi di studio e nei libri di testo in modo che le opere pubblicate dimostrassero l'ideale umanistico della scienza e dell'erudizione.
Esaminare l'influenza dell'umanesimo sugli studiosi di medicina, matematica, astronomia e fisica può suggerire che l'umanesimo e le università abbiano rappresentato un forte impulso per la rivoluzione scientifica. Sebbene il legame tra umanesimo e scoperta scientifica possa essere nato all'interno dei confini dell'università, è stato comunemente percepito come reciso dalla natura mutevole della scienza durante la Rivoluzione scientifica. Storici come Richard S. Westfall hanno sostenuto che il palese tradizionalismo delle università abbia inibito i tentativi di riconcettualizzare la natura e la conoscenza e abbia causato una tensione indelebile tra università e scienziati.
Sebbene l'attenzione iniziale degli studiosi umanisti dell'università fosse rivolta alla scoperta, all'esposizione e all'inserimento di testi e lingue antiche nell'università, e alle idee di tali testi nella società in generale, la loro influenza fu in definitiva piuttosto progressista. L'emergere dei testi classici portò nuove idee e condusse a un clima universitario più creativo (come attesta il notevole elenco di studiosi sopra menzionato). L'attenzione alla conoscenza che proviene da sé, dall'umano, ha un'implicazione diretta per nuove forme di studio e istruzione, e fu il fondamento di quelle che sono comunemente note come discipline umanistiche. Questa disposizione verso la conoscenza si manifestò non solo nella traduzione e nella diffusione di testi antichi, ma anche nel loro adattamento e nella loro espansione. Ad esempio, Vesalio fu fondamentale nel sostenere l'uso di Galeno, ma diede anche vigore a questo testo con sperimentazioni, disaccordi e ulteriori ricerche.
Altri storici trovano incongruente l'affermazione secondo cui il luogo stesso in cui il vasto numero di studiosi che hanno influenzato la rivoluzione scientifica ha ricevuto la propria formazione dovrebbe essere anche il luogo che inibisce la loro ricerca e il progresso della scienza. Infatti, oltre l'80% degli scienziati europei tra il 1450 e il 1650 inclusi nel Dizionario di biografie scientifiche aveva ricevuto una formazione universitaria, di cui circa il 45% ricopriva incarichi universitari. In effetti, le fondamenta accademiche rimaste dal Medioevo erano stabili e fornivano un ambiente che favoriva una crescita e uno sviluppo considerevoli. Vi era una notevole riluttanza da parte delle università a rinunciare alla simmetria e alla completezza fornite dal sistema aristotelico, che era efficace come sistema coerente per la comprensione e l'interpretazione del mondo. Tuttavia, i professori universitari mantengono ancora una certa autonomia, almeno nelle scienze, nella scelta dei fondamenti e dei metodi epistemologici. Ad esempio, Melantone e i suoi discepoli all'Università di Wittenberg ebbero un ruolo determinante nell'integrazione dei costrutti matematici copernicani nel dibattito e nell'insegnamento astronomico.
=== Università moderne ===
[[File:King's_College_London_Chapel_2,_London_-_Diliff.jpg|thumb|Il King's College London, istituito con Royal Charter da Re Giorgio IV e dal Duca di Wellington nel 1829, è uno dei college fondatori dell'Università di Londra.]]
Le università moderne costituiscono un sistema corporativo o quasi corporativo. Questo aspetto del sistema universitario non è cambiato a causa della sua posizione periferica in un'economia industrializzata; con lo sviluppo del commercio tra le città europee durante il Medioevo, sebbene altre corporazioni ostacolassero lo sviluppo del commercio e quindi alla fine furono abolite, la corporazione degli studiosi non subì modifiche. Secondo lo storico Elliot Krause, "L'università e le corporazioni degli studiosi mantennero il loro potere sull'iscrizione, la formazione e il posto di lavoro perché il capitalismo primitivo non ne era interessato".
Nel XVIII secolo, le università pubblicarono le proprie riviste di ricerca e nel XIX secolo nacquero il modello universitario tedesco e quello francese. Il modello tedesco, o humboldtiano, fu concepito da Wilhelm von Humboldt e si basava sulle idee liberali di Friedrich Schleiermacher relative all'importanza della libertà, dei seminari e dei laboratori nelle università. Il modello universitario francese prevedeva una rigida disciplina e un controllo su ogni aspetto dell'università.
Fino al XIX secolo, la religione ha svolto un ruolo significativo nei programmi universitari; tuttavia, il ruolo della religione nelle università di ricerca è diminuito durante quel secolo. Entro la fine del XIX secolo, il modello universitario tedesco si era diffuso in tutto il mondo. Le università si concentrarono sulla scienza nel XIX e XX secolo e divennero sempre più accessibili alle masse. Negli Stati Uniti, la Johns Hopkins University fu la prima ad adottare il modello universitario di ricerca (tedesco) e fu pioniera nell'adozione di tale modello da parte della maggior parte delle università americane. Quando la Johns Hopkins fu fondata nel 1876, "quasi l'intera facoltà aveva studiato in Germania". In Gran Bretagna, il passaggio dalla Rivoluzione Industriale alla modernità vide l'arrivo di nuove università civiche con un'enfasi su scienza e ingegneria, un movimento avviato nel 1960 da Sir Keith Murray (presidente del Comitato per le Borse di Studio Universitarie) e Sir Samuel Curran, con la fondazione dell'Università di Strathclyde. Gli inglesi fondarono anche università in tutto il mondo e l'istruzione superiore divenne accessibile alle masse non solo in Europa.
== Nel mondo ==
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