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=== Nantes alla conquista della Francia (1964-1970) ===
Guadagnata la massima serie, il Nantes si dimostrò capace di lottare per il vertice, vincendo due titoli consecutivi nelle stagioni [[Division 1 1964-1965|1964-1965]] e [[Division 1 1965-1966|1965-1966]], grazie anche all'apporto di giocatori emergenti come [[Jacky Simon]], [[Ramon Muller]], [[Philippe Gondet]], [[Robert Budzynski]] (futuro [[direttore sportivo]] della squadra) e [[Daniel Eon]]. Con Arribas in panchina la squadra ripeterà la vittoria in campionato nella stagione [[Division 1 1972-1973|1972-1973]], con una squadra rinnovata che aveva come principale cardine il capitano [[Henri Michel (calciatore)|Henri Michel]] e gli stranieri [[Erich Maas]], [[Ángel Bargas]] e [[Ángel Marcos]].
 
La promozione nella massima divisione si rivelò un successo per il Football Club de Nantes, nonostante numerosi cambiamenti significativi all’interno dell’organico, tra cui il ritiro di Pancho Gonzales e la partenza di André Strappe, trasferitosi al Bastia. L’inserimento di giovani talenti, individuati con notevole acume, consentì tuttavia alla squadra di superare ogni aspettativa. Tra questi spiccarono l’attaccante Jacky Simon, proveniente da Cherbourg, il promettente difensore Robert Budzynski, allontanato dal Racing Club de Lens, e Gabriel De Michèle, terzino sinistro dilettante giunto da Jarny su segnalazione del suo tecnico in Lorena, Aimé Nuic.
 
Il 1º settembre 1963 il Nantes disputò la sua prima partita in Division 1 contro il Sedan. La gara terminò in parità (2-2), ma fu proprio Simon ad aprire le marcature all’11° minuto, diventando così il primo realizzatore nella storia del club nella massima serie. La stagione 1963-1964 si concluse positivamente: l’ottavo posto in classifica garantì una salvezza agevole, mentre in Coppa di Francia la squadra raggiunse le semifinali.
 
Il lavoro di José Arribas trovò compimento nel campionato 1964-1965, quando il Nantes sorprese l’intero panorama calcistico nazionale conquistando il suo primo titolo. Il 30 maggio 1965, di fronte a oltre 20.000 spettatori accorsi allo stadio Malakoff (ribattezzato a fine stagione Stade Marcel-Saupin in memoria del fondatore, scomparso nel gennaio 1963), i gialloverdi si imposero per 2-1 sul Monaco, grazie alle reti delle due stelle della squadra: Jacky Simon al 9° minuto e Ramon Muller al 14°. Simon, capocannoniere della Division 1 con 24 reti, fu eletto miglior giocatore del campionato dalla stampa specializzata e divenne il primo calciatore del Nantes convocato nella Nazionale francese, il 24 maggio 1965. Muller, dal canto suo, si impose come autentico regista della formazione, ammirato per la sua inventiva e per gesti tecnici fuori dal comune, come la celebre volée da trenta metri che sancì il trionfo finale. La stagione si arricchì ulteriormente con le vittorie in Coppa di Lega e nel Challenge des Champions, battendo il Rennes per 4-2. José Arribas fu insignito del titolo di miglior allenatore della Division 1.
 
Nella stagione 1965-1966, il Nantes confermò la propria superiorità: i canarini conclusero il campionato con il miglior attacco (84 gol realizzati) e la miglior difesa (36 reti subite). Fondamentale fu il ritorno in grande forma di Philippe Gondet, autore di 36 gol in 37 presenze, capocannoniere del torneo. Determinante fu anche l’apporto del portiere Daniel Eon e della coppia centrale composta da Gilbert Le Chenadec e Robert Budzynski. Altri elementi chiave di questi primi successi furono Sadek Boukhalfa (esterno sinistro, trasferitosi poi al Bastia), Gabriel De Michèle (terzino sinistro soprannominato “Jair” da Muller), Bernard Blanchet (ala moderna, capace di accentrarsi, crossare e imporsi nel gioco aereo), Rafael Santos (utile sostituto in caso di infortuni) e Jean-Claude Suaudeau, autentico equilibratore del centrocampo e interprete ideale del gioco voluto da Arribas. De Michèle, Gondet e Budzynski presero parte alla Coppa del Mondo del 1966, ma la loro presenza non bastò a evitare l’eliminazione della Francia nella fase a gironi.
 
Due amarezze segnarono tuttavia la stagione: la sconfitta nella finale di Coppa di Francia contro il Racing Club de Strasbourg (0-1), resa ancor più dolorosa dall’infortunio occorso a Muller nel primo tempo, che costrinse la squadra a giocare gran parte della gara in inferiorità numerica; e l’eliminazione al primo turno della Coppa dei Campioni per mano del Partizan Belgrado, che si spinse poi fino alla finale. La delusione europea si rinnovò l’anno seguente, quando il Nantes fu eliminato agli ottavi dal Celtic Glasgow, futuro vincitore della competizione.
 
Dopo i due titoli consecutivi, il club attraversò una fase più complessa. Le partenze di Boukhalfa, Guillot (nel 1965), Muller, Santos e Bako Touré (padre di José Touré) contribuirono all’indebolimento progressivo di una rosa ormai in fase calante. I nuovi innesti non bastarono a colmare il vuoto, nonostante l’arrivo nel 1966 del jugoslavo Vladimir Kovacevic e di due futuri pilastri come Michel Pech e Henri Michel. La tenuta difensiva risentì in modo particolare dell’assenza prolungata di Eon, del trasferimento di Le Chenadec al Metz nel 1967, della grave frattura di tibia e perone subita da Budzynski nel 1968 (che ne compromise definitivamente la carriera) e della partenza di Claude Robin nel 1969. I sostituti si rivelarono inadeguati, come nel caso di Roger Lemerre, calciatore di valore ma poco compatibile con il sistema di difesa a zona predicato da Arribas.
 
Secondi classificati nel 1967, i gialloverdi chiusero al settimo posto nel 1968 e al decimo nelle due stagioni successive, 1969 e 1970. Quest’ultima annata sembrò segnare una timida rinascita, grazie alla sorprendente cavalcata fino alla finale della Coppa di Francia. Tuttavia, il sogno si infranse il 31 maggio allo stadio di Colombes, dove il Nantes fu travolto con un netto 5-0 dal Saint-Étienne, all’epoca dominatore incontrastato del calcio francese.
 
=== Da un ciclo all'altro (1970-1976) ===
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=== L'era Jean Vincent I: i ''jeaunes loups‘’ (1976-1979) ===
Il Nantes continuò a dominare in campo nazionale anche dopo il 1976, anno in cui Arribas fu sostituito in panchina da [[Jean Vincent]]: grazie a giocatori di nuova generazione, tra cui il trio d'attacco [[Loïc Amisse|Amisse]]-[[Bruno Baronchelli|Baronchelli]]-[[Éric Pécout|Pécout]] e il centrocampista [[Gilles Rampillon]], la squadra fu rigenerata e fu capace di aggiudicarsi il titolo nelle stagioni [[Division 1 1976-1977|1976-77]] e [[Division 1 1979-1980|1979-80]] (stabilendo tra l'altro il record nazionale di risultati utili consecutivi in casa<ref>{{Cita web|url=http://www.fcnantes.com/club/champions.php|titolo=Les équipes championnes du FC Nantes|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303170706/http://www.fcnantes.com/club/champions.php|data=3 marzo 2016|lingua=fr}}</ref>), ma soprattutto la [[Coppa di Francia]], vinta nella stagione [[Coppa di Francia 1978-1979|1978-79]] dopo tre finali perse.<ref>{{Cita web|url=http://www.fcnantais.com/goodies/Stories.php?page=stories-7|titolo=1979 : Nantes gagne sa première coupe !|data=28 giugno 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060630193035/http://www.fcnantais.com/goodies/Stories.php?page=stories-7|urlmorto=sì|lingua=fr}}</ref>