Uno strano processo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 18:
}}
'''''Uno strano processo''''', ora pubblicato col titolo '''''Il processo Deltchev''''' (titolo orig. ''Judgment on Deltchev'', letteralmente ''Giudizio su Deltchev''), è un romanzo di [[Eric Ambler]], edito nel 1951. Dramma giudiziario, fu basato sul [[processo farsa]] stalinista al politico bulgaro [[Nikola Petkov]]. Provocò reazioni ostili da parte dei compagni di strada comunisti.
 
Fu il primo romanzo da solista di Ambler dopo undici anni (senza contare un romanzo scritto con Charles Rodda sotto lo pseudonimo di Eliot Reed); l'autore temeva di scrivere un romanzo scadente, ma non lo fece.
È considerato uno dei migliori libri di Ambler. James Fenton lo definì «il miglior romanzo di Ambler... il più interessante politicamente e il più profondo».
 
== Trama ==
Foster è un drammaturgocommediografo inglese che viene incaricato dadal direttore un giornale americano di visitare un paese dell'Europa Orientale non meglio identificato, allora uno dei paesi finiti nell'orbita sovietica oltre la [[Cortina di Ferro]], per documentare il processo farsa al politico ''Yordan Deltchev''. Deltchev era membro e leader del Partito Socialista Agrario, ma il Partito Popolare aveva preso il potere con un colpo di stato. Dopo le sue dichiarazioni sui pericoli alla libertà e indipendenza costituiti dalla minacciosa presenza armata delle truppe sovietiche, Deltchev fu arrestato e il Partito Socialista Agrario fu soppresso.
 
Al momento della sconfitta tedesca nella Seconda Guerra Mondiale, Deltchev avrebbe preferito l'occupazione anglo-americana, anziché sovietica, del proprio paese. È accusato di averlo fatto per guadagno personale. Inoltre, è accusato di aver partecipato a un complotto della società segreta della ''Fratellanza del Corpo Ufficiali'' per assassinare il leader stalinista del paese, Vukashin.
 
Foster segue il processo per alto tradimento a Deltchev, eroe della Resistenza durante la guerra. Al suo arrivo, viene accolto da Georghi Pashik, il rappresentante locale del giornale per il quale scrive, che gestisce un ufficio stampa. Pashik è ansioso di evitare che Foster gli crei problemi col nuovo Regime comunista.
Sin dal principio, Foster ha sempre ben presente che il processo contro Deltchev è una farsa, ma non accontentandosi di vedere solo lo svolgimento del processo, inizia indagini proprie, cerca di scoprire qualcosa nel torbido regime comunista nel quale la Bulgaria è piombata, sino a divenire il bersaglio dei reali organizzatori dell'attentato di cui Deltchev è accusato.