Euclide: differenze tra le versioni
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Sul finire del IV secolo a.C., [[Tolomeo I]], allora faraone, sovrano illuminato, puntiglioso e propositivo nei suoi sforzi governativi, istituì ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] una scuola, chiamata [[Museo (Alessandria)|Museo]]. Insegnava in questa scuola un gruppo di studiosi, tra cui Euclide.
Euclide fu uno degli iniziatori dell'[[assiomatizzazione]] delle teorie matematiche, impegno che venne intrapreso a partire dal suo secolo e che prevede assiomi e teoremi, che sono conseguenza dei primi. Questo modello è applicato a tutte le discipline scientifiche [[deduzione|deduttive]], come la [[logica]] e la matematica, e ha permesso a esse di appropriarsi di quella metodicità che oggi attribuiamo loro, grazie all’articolazione di principi primi e di risultati da essi derivati.<ref>{{Cita|Lolli|p. 16}}.</ref>
Per ciò che concerne gli insegnamenti condotti da Euclide nel Museo, egli venne ricordato dai suoi allievi soprattutto per le ampie conoscenze in vari campi e per abilità espositive che hanno fatto di lui uno dei docenti più apprezzati e preparati nella scuola alessandrina.<ref>{{Cita|Boyer|p. 123}}.</ref>
Controversa è la notizia secondo cui sarebbe stato un platonico convinto. Oggi prevale anzi la tendenza a considerare questo giudizio come privo di fondamento<ref>Heath (1956), Enriques, Neugebauer, Russo (1997)(1998), Migliorato-Gentile, Migliorato.</ref> e dettato verosimilmente dal desiderio di Proclo di annettere il più grande matematico dell'antichità alla schiera dei neoplatonici a cui lo stesso Proclo apparteneva.
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