Massimo Cacciari: differenze tra le versioni
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Con l'avvento del pensiero negativo finalmente ci si libera «da un ideale totalitario del sapere, per cui non si dipende più da un ordine naturale, fisso ed immutabile, di cui la ragione scopre le leggi, ma si interviene creativamente, dando ordine alle cose, in una molteplicità di saperi».<ref>Giovanni Catapano, ''Coincidentia Oppositorum: Appunti sul pensiero di Massimo Cacciari'' a cura del Dipartimento di Filosofia, Università di Padova</ref>
Nelle sue opere più fondamentali - ''Dell'inizio, Della Cosa Ultima'' e ''Labirinto Filosofico'' - Cacciari intreccia la riflessione filosofica con quella [[teologia|teologica]] quasi risalendo ad una tradizione interpretativa [[Platone|platonica]]. Se ormai la filosofia si è specializzata e frantumata in una serie di campi specifici che cosa vorrà dire "pensare" al suo stesso inizio? Cacciari cerca la risposta in quella tradizione filosofico-teologica che pone il principio, l{{'}}"inizio" nella nozione di "Deus-Esse".<ref>{{Cita web |url=http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=232 |titolo=Cfr. Massimo Cacciari in EMSF |accesso=18 aprile 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110724093642/http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=232 |urlmorto=sì }}</ref>
Fin dal libro primo della sua opera filosofica, ''Dell’Inizio'', Cacciari si colloca su un terreno complementare e diametralmente opposto a quello di [[Emanuele Severino]]: se il primo evidenzia la [[contingenza]] dell'originato, il secondo enfatizza l'unicità eterna dell'origine. Mentre per Cacciari l’originario è inizio a-logico, che conserva sempre inalterata la possibilità di ''non'' essere inizio di qualcosa che altro-da-sé, di negarsi come inizio e che quindi non esista originato alcuno, secondo Severino, invece, l’originario è la struttura logico-[[necessità|necessaria]] di significati il cui contenuto è tutto ciò che è, tale per cui non è mai potuto esistere, non è mai esistito e non potrà mai esistere alcun ente non originato da quell'unica totalità iniziale.<br />Secondo Severino, la veracità di Dio e del Destino prevale sulla Sua onnipotenza, nel senso che è inevitabile e scontata in partenza la vittoria sul nemico, mentre è impossibile che Egli fugga davanti ad esso, finendo con il cadere nel nulla, il proprio contrario.<ref>{{cita pubblicazione | autore = Davide Grossi | url =https://doaj.org/article/2328ade1e84c4800bf99db4d76ddafaa | titolo = La differenza tra il discorso filosofico di Severino e quello di Cacciari | rivista = Lo Sguardo - Rivista di Filosofia | anno = 2014 | volume = II | numero = 15 |pp=166, 177 | formato = pdf |oclc=7179281251 |ISSN = 2036-6558 | via = {{cita testo|url=https://archive.is/20200212181434/https://doaj.org/article/2328ade1e84c4800bf99db4d76ddafaa|titolo=archive.is}} | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180425220022/http://www.losguardo.net/public/archivio/num15/articoli/2014-15_Daide_Grossi_Severino_Cacciari.pdf | urlmorto = no}}</ref>
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