Corleone: differenze tra le versioni

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Nel [[1080]] veniva fondata dai [[Normanni]] e nel [[1095]] fu annessa alla diocesi di [[Palermo]]. Circa cento anni dopo fu annessa alla nuova diocesi di [[Monreale]]. La città già infeudata nel [[1180]] alla chiesa di [[Monreale]], venne ripopolata nel [[1237]] da una colonia di [[ghibellini]] [[Lombardi di Sicilia|Lombardi]] guidata da [[Oddone de Camerana]], per concessione fatta a [[Brescia]] dallo stesso imperatore.<ref>{{Cita web|url=https://www.palermoviva.it/la-migrazione-dei-lombardi-in-sicilia/|titolo=La migrazione dei Lombardi in Sicilia|autore=Samuele Schirò}}</ref>
 
Tuttavia nel [[1249]] [[Federico II di Svevia|Federico II]], revocando il precedente privilegio, assegnava la città al regio demanio, anche se il flusso migratorio degli abitanti della [[Pianura Padana]] continuò fino alle soglie dei [[Vespri siciliani]]. Il che è dimostrato da un documento edito da Iris Mirazita, con il quale «il ''nobilis'' Corrado de Camerana, su incarico della curia di Corleone assegna agli uomini che verranno ad abitare a Corleone ''casalinis'' ''pro faciendis dominibus''», i cui nomi lasciano supporre l'origine settentrionale e latina. Un altro Camerana, di nome [[Bonifacio de Camerana|Bonifacio]], si distinse nella rivoluzione dei [[Vespri siciliani]] capitanando l'insurrezione antiangioina di circa tremila corleonesi, accorrendo per primo in soccorso alla città di [[Palermo]], tanto che il senato palermitano definì Corleone «''soror mea''».
 
Durante il regno di [[Federico IV di Sicilia]], detto il semplice, la città si ribellava alla corona ma veniva riconquistata nel [[1355]]. Nuovamente perduta veniva assediata dal Ventimiglia nel [[1358]]. Durante il governo dei quattro vicari la città entrò nell'area di influenza della potentissima famiglia [[Chiaramonte]] ma nel [[1391]] fu donata dalla regina [[Maria di Sicilia]] a Berardo di Queralt, canonico di Lerida, senza che tuttavia questi ne prendesse mai possesso. In questa fase varie terre del Corleonese risultano di proprietà della famiglia de Mohac ([[Modica de Mohac]]). Quindi fu occupata da [[Nicola Peralta]] figlio del vicario [[Guglielmo Peralta|Guglielmo]], ma il re [[Martino I di Sicilia|Martino]] il Giovane la restituì al regio demanio, confermandone i privilegi nel [[1397]] e concedendo alcuni sgravi fiscali.