Villa Giustiniani Massimo: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Fu voluta dal marchese [[Vincenzo Giustiniani (marchese)|Vincenzo Giustiniani]], principe di [[Bassano di Sutri|Bassano]] e depositario della [[Camera Apostolica]], il quale, dopo aver acquisito nel
Così la descrive [[Filippo Titi]] nella sua opera: {{citazione|Sul canto dello stradone di s. Giò Laterano, che conduce a S. Maria Maggiore, a mano destra è posta questa Villa, che ha un portone di magnifica architettura di [[Carlo Lambardi]]. Il casino è architettata del [[Francesco Borromini|Borromino]], e dentro ad esso, e per la villa sono sparsi molti marmi antichi tanto di statue, e busti, quanto di bassirilievi, tra i quali uno era il più bello, e il più conservato, che ci sia rimasto dall'antichità, è un bassorilievo scolpito intorno ad un gran vaso, collocato in cima ad un viale, e che si trova intagliato nel libro de' bassirilievi antichi, che si vende nella Calcografia Camerale a [[Montecitorio|Monte Citorio]]<ref>{{cita|F. Titi|p. 435|titolo= Descrizione delle pitture…}}.</ref>}}
Nel 1802 subentrò nella proprietà la [[Massimo (famiglia)|famiglia Massimo]] e, per questa via, nel
Nel 1948
== Descrizione ==
Della collezione originaria dei Giustiniani, ora dispersa tra vari musei e raccolte private, rimane ''in situ'' la cosiddetta "statua di Giustiniano", un ''[[pastiche]]'' voluto nel
Sotto la proprietà dei Massimo, tra il 1817 e il 1829, le tre sale della dimora sul lato giardino furono affrescate dai [[Nazareni]]:<ref>In particolare Johann Friedrich Overbeck, Philip Veit, Joseph Anton Koch, Julius Schnorr e [[Joseph von Führich]]. Cfr. ''Six Hundred and Twenty-First Meeting. May 24, 1870. Annual Meeting'', Proceedings of the American Academy of Arts and Sciences, Vol. 8 (May, 1868 - May, 1873), p. 241.</ref> gli ''Episodi dell'Orlando Furioso'' (Stanza dell'Ariosto) da Julius Schnorr von Carolsfeld (1822-27), gli ''Episodi della Gerusalemme Liberata'' (Stanza del Tasso) da Johann Friedrich Overbeck con interventi del boemo Führich (1819-27); nella Stanza di Dante furono attivi [[Philipp Veit]] e [[Joseph Anton Koch]] (1818-28), autori della famosissima sintesi delle Tre Cantiche.
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'''Le Tre Cantiche di Veit e Koch nella Stanza di Dante'''
[[Philipp Veit]] dipinse il [[Paradiso (Divina Commedia)|''Paradiso'']] sulla volta, invece [[Joseph Anton Koch]] realizzò l'[[Inferno (Divina Commedia)|''Inferno'']]
Il primo episodio è ''Dante nella Selva con le Fiere e Virgilio''. Sono rappresentate due scene: una a sinistra, in cui [[Dante Alighieri|Dante]] dorme, e l'altra nella parte centrale. In quest'ultima scena vediamo Dante, circondato dalle Tre Fiere (la Lonza, il Leone e la Lupa) mentre cerca di scappare, e l'anima del poeta romano [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] che lo saluta e lo invita a viaggiare nell'Oltretomba.
Segue l'''Inferno'', in cui vengono rappresentate diverse scene di tutta [[Inferno (Divina Commedia)|la cantica]]. A sinistra si vedono gli Ignavi (che corrono dietro una bandiera senza insegna) e [[Caronte (mitologia)|Caronte]] che sta traghettando gli Spiriti Dannati verso [[Minosse]], il Giudice Infernale. Minosse è proprio al centro della parete, con una coda di serpente, circondato da Spiriti Dannati terrorizzati. In basso a destra, i Diavoli trascinano i Dannati nei Gironi Infernali, di cui si vedono le fiamme. Poi, nuovamente a sinistra, c'è [[Cerbero]], il cane a tre teste: siamo quindi nel terzo Girone, quello dei Golosi. Il racconto prosegue in alto a destra con Dante e Virgilio che, per passare dal settimo all'ottavo Girone, cavalcano [[Gerione (Dante)|Gerione]] (il grande mostro con la testa umana). In basso a sinistra ci sono i Ladri (ottavo Girone) che vengono morsi da salamandre e serpenti. Infine, accanto ai Ladri, troviamo il [[Ugolino della Gherardesca|Conte Ugolino della Gherardesca]] che morde il cranio dell'[[
La [[Purgatorio (Divina Commedia)|cantica del Purgatorio]] è rappresentata in due pareti. In quella accanto all'''Inferno'' c'è l'affresco chiamato ''La nave del Purgatorio''. La scena iniziale occupa la parte inferiore della parete, dove vediamo la barca traghettata da un [[
Nell'affresco ''Il Purgatorio'' presente nella parete successiva, è rappresentato il [[Purgatorio|Purgatorio vero e proprio]]. Infatti, nell'affresco precedente, troviamo solo episodi avvenuti nell'Antipurgatorio. In questo affresco, ci sono tutti e sette i Gradoni del [[Purgatorio (Divina Commedia)|secondo Regno dell'Oltretomba]]. Il primo, quello dei Superbi, è in basso: uno spirito sta portando un macigno sulle sue spalle con su scritto ''[[Te Deum|TE DEUM LAUDAMUS]]''. Sempre nella parte inferiore, ma a destra, ci sono il secondo e il terzo Gradone, rispettivamente con gli Spiriti Invidiosi (che hanno gli occhi cuciti) e con gli Iracondi (immersi in una nebbia molto fitta, in cui sono raffigurati anche Dante e [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]]). Seguono, al centro, il quarto Gradone (con gli Accidiosi, a destra) e il quinto (con Avari e Prodighi, a sinistra). In quest'ultimo gradone si vedono un
Infine, sulla volta della Stanza di Dante, Veit affrescò il [[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]]. Il nome dell'affresco è ''I Cieli dei Beati e l'Empireo''. I [[Cieli del Paradiso|Cieli]] sono raffigurati in senso antiorario e l'[[Empireo]] è al centro della volta. Guardando il primo Cielo, quello della Luna, notiamo che c'è una nuova guida al posto di Virgilio: è [[Beatrice Portinari|Beatrice]], la donna di cui Dante si era perdutamente innamorato morta prematuramente. Il Cielo della Luna ospita gli Spiriti mancanti ai Voti: sono qui rappresentate [[Piccarda Donati]], una donna [[Firenze|fiorentina]], e l'
== Note ==
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