Anno 2670 - Ultimo atto: differenze tra le versioni

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In quell'istante le forze di Kolp si ribellano e attaccano la città delle scimmie, uscendo vittoriose dal combattimento che segue. Cesare resta accerchiato e Kolp si avvicina per finirlo, ma proprio allora le scimmie, che avevano finto di morire, al momento giusto contrattaccano e catturano la maggior parte dei mutanti. Kolp e i mutanti che cercano di fuggire vengono abbattuti dalle forze di Aldus, il quale dichiara poi di voler sterminare ogni prigioniero; quando Cesare si oppone, Aldus minaccia di uccidere anche lui se osa proteggerli, e si tradisce inconsapevolmente. Rammentando che Mcdonald aveva fatto un sopralluogo nel posto in cui avevano ritrovato Cornelius, e che aveva trovato un ramo che aveva dei segni tagliati con una spada, Virgilio capisce infine che il responsabile della morte del figlio di Cesare è Aldus, dichiarandolo pubblicamente di fronte a tutti i presenti. Scioccate, tutte le scimmie comprendono che Aldus ha infranto il diritto sacro più importante della loro civiltà: "Una scimmia non ucciderà mai una scimmia". Accecato dalla furia, Cesare segue Aldus su per un alto albero e lo uccide facendolo precipitare, come il gorilla aveva fatto con suo figlio. Libera poi gli umani, ma Mcdonald chiede che da quel momento tutti quanti gli uomini siano trattati come eguali e che si può vivere insieme rispettandosi a vicenda. Virgilio stesso ricorda a Cesare che nonostante gli uomini possano essere di natura distruttiva, Aldus, una scimmia come loro, ha dimostrato di non essere diverso, e che la società delle scimmie può essere spregevole quanto quella degli uomini che un tempo le sfruttavano come schiave. Cesare ringrazia Virgilio per la sua saggezza e Lisa incoraggia il marito a guardare al futuro poiché è un re buono e altrettanto saggio. Le scimmie e gli esseri umani decidono così di convivere l'uno con l'altro iniziando una nuova società.
 
Il Legislatore termina di raccontare la storia di Cesare, avvenuta 600 anni prima, a un gruppo di giovani scimmie e bambini. "''Stiamo ancora aspettando, figli miei, ma guardando le scimmie e gli umani, che vivono in amicizia, in armonia e in pace da seicento anni dopo la morte di Cesare, possiamo dire di aspettare sperando nel futuro"'', dice. Uno dei bambini gli domanda: "''Grande saggio, chi conosce il futuro?''" e il Legislatore risponde: "''Forse... Soltanto i morti''". Il film si chiude con un primo piano della statua di Cesare, che (forse prevedendo ciò che avverrà [[IlL'altra faccia del pianeta delle scimmie|tredici secoli dopo]]) versa una lacrima da un occhio.
 
== Accoglienza ==