Gliese 581 d: differenze tra le versioni
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Il programma di ricerca del gruppo di Mayor prevedeva come obiettivo primario l'individuazione di esopianeti orbitanti attorno a [[nane rosse]] di [[classe spettrale]] M.<ref name="cita-Udry">{{cita|Udry}}.</ref><ref name="cita-Mayor">{{cita|Mayor}}.</ref>
Il sistema di GJ 581 venne considerato particolarmente interessante dal gruppo di ricercatori guidato da Mayor perché due dei pianeti extrasolari precedentemente scoperti attorno alla stella, [[Gliese 581 b]] e c, erano situati nei pressi della zona abitabile del [[sistema planetario]].<ref name="cita-Udry"/> L'obiettivo della ricerca di Mayor, comunque, più che l'individuazione di pianeti extrasolari di tipo terrestre, era dimostrare che era possibile individuare pianeti rocciosi orbitanti attorno a nane rosse all'interno della zona abitabile utilizzando la spettroscopia [[effetto Doppler|Doppler]].<ref name="cita-Mayor"/>
Per la scoperta si è utilizzata la [[metodi di individuazione di pianeti extrasolari|tecnica]] della [[velocità radiale]],<ref name="cita-Udry"/><ref name="cita-Mayor"/><ref>{{cita|Bonfils}}.</ref> in cui dimensioni e massa di un pianeta sono determinate sulla base di leggere perturbazioni che il pianeta stesso induce sull'orbita della sua [[stella]] a causa della [[forza di gravità]] che esercita su di essa.
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Al momento della loro scoperta, sia GJ 581 c, sia GJ 581 d venivano supposti all'interno della zona abitabile<ref name="cita-Udry"/>, e anzi, il pianeta ''c'', proprio per la sua similitudine con la Terra, veniva proposto come un potenziale candidato per la ricerca di vita extraterrestre. Successive analisi<ref name="cita-Selsis">{{cita|Selsis}}.</ref><ref name="cita-von-Bloh">{{cita|von Bloh}}.</ref> hanno rilevato che, mentre ''c'' si trova al di fuori della zona abitabile, ricevendo il 30% di energia in più dalla sua stella di quanto [[Venere (astronomia)|Venere]] non ne riceva dal Sole, essendo pertanto improbabile lo sviluppo sulla sua superficie di una qualche forma di vita, Gliese 581 d si trova proprio al margine della zona abitabile.
Gliese 581 d sarebbe simile ad un primitivo [[Marte (astronomia)|Marte]],<ref name="cita-Selsis"/> ma non sarebbe destinato a subire lo stesso destino del pianeta rosso perché la sua massa elevata permetterebbe il mantenimento di un'atmosfera per miliardi di anni. Tuttavia, a causa della sua prossimità al limite esterno della zona abitabile, la possibilità di esistenza della vita su ''d'' è controversa.<ref name="cita-von-Bloh"/> Il pianeta, infatti, sarebbe caratterizzato da basse temperature, scarsa luce e una poco intensa protezione all'esposizione delle radiazioni stellari. Inoltre, durante la sua orbita caratterizzata da un'eccentricità di 0,20 ±0,10, il pianeta lascerebbe la zona abitabile in alcuni tratti del suo [[moto di rivoluzione]], anche se ciò potrebbe non avere effetti sulla sua abitabilità nel momento in cui si scoprisse che il pianeta sia in possesso di un'atmosfera sufficientemente densa.
[[File:Gliese 581 - 2010 (it).png|thumb|upright=1.6|La zona abitabile del sistema di Gliese 581 messa a confronto con quella del nostro sistema solare.]]
In sostanza, il mantenimento di acqua liquida sulla superficie, e quindi di vita, sarebbe vincolato alla presenza di un eventuale [[effetto serra]].<ref>{{en}}[http://www.space.com/scienceastronomy/070618_mm_gliese_581d.html Hopes Dashed for Life on Distant Planet ]</ref> In un più recente ed accurato studio dei dati, tuttavia, l'ipotesi dell'abitabilità del pianeta da parte di forme di vita, sia vegetali che animali, è stata data per maggiormente possibile, a dispetto del fatto che molto probabilmente il pianeta non ruoti sul proprio asse. In base ad un più preciso modello di simulazione, infatti, è stato dimostrato che la presenza di una densa atmosfera di diossido di carbonio - molto probabile date le grandi dimensioni del pianeta - permetterebbe un clima stabile e caldo abbastanza da consentire la presenza di acqua liquida, quindi di oceani, nuvole e piogge; uno dei fattori chiave sarebbe costituito dallo scarso effetto dello [[scattering di Rayleigh]], in quanto la luce di Gliese 581 è rossa, e sarebbe quindi in grado di penetrare quasi totalmente la densa atmosfera ricca di carbonio, che si riscalderebbe anche grazie al conseguente effetto serra. Inoltre, la simulazione tridimensionale della circolazione atmosferica ha mostrato che il calore della luce stellare sarebbe efficientemente redistribuito su tutto il pianeta, impedendo collassi atmosferici anche sul lato oscuro e sui poli. Lo studio ha anche messo a punto ulteriori test da effettuare in futuro con telescopi più potenti per appurare se, ad esempio, nell'atmosfera non sia rimasta un'eccessiva quantità di idrogeno, oppure al contrario se un [[vento stellare]] troppo violento non l'abbia spazzata via, rendendo in entrambi i casi il pianeta inabitabile. In ogni caso, se fosse effettivamente adatto alla vita, Gliese 581 d sarebbe un luogo insolito, caratterizzato da una perenne luce crepuscolare, a causa della (supposta) densa atmosfera, e con una gravità pari a una volta e mezzo quella terrestre (un uomo di 70 [[chilogrammo|kg]] ne peserebbe 100 su Gliese 581 d). Tuttavia, la più importante implicazione di questi risultati potrebbe essere nel lungo periodo proprio l'idea che i pianeti adatti alla vita non debbano necessariamente essere come la Terra.<ref>{{cita web|url=http://www2.cnrs.fr/en/1862.htm|titolo=The first habitable exoplanet: a new candidate revealed by climate scientists |editore=CNRS|data=16 maggio 2011|accesso=21 maggio 2011}}</ref>
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