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La posizione dominante sulla val Taro rendeva la cima del rilievo ideale per la costruzione di un fortilizio difensivo, che vi fu eretto forse già in età [[bizantina]].<ref name="Delsante 19"/>
 
Tuttavia, il più antico documento che faccia riferimento alla fortificazione è quasi certamente un atto notarile di compravendita risalente al 3 febbraio 1034, in cui tal Alberto alienò a un sacerdote di nome Rodolfo i beni da lui posseduti in ''Castro Taloniano''; nonostante vi sia menzionato l'adiacente borgo di Talignano, il castello è identificabile con forte probabilità proprio nel maniero di Segalara.<ref>{{cita|Delsante|p. 18}}.</ref><ref>{{cita|Dall'Aglio|p. 1006}}.</ref> Il fortilizio fu menzionato anche nel 1054, nel rogito notarile che ne sancì la vendita da parte di Alberto da Viarolo, figlio di Maginfredo, al suo familiare Rodolfo da Viarolo.<ref>{{cita|Affò, 1793|p. 324.}}</ref>
 
La località fu nominata nel 1187 in una [[Bolla pontificia|bolla]] emanata dal [[papa Gregorio VIII]], che confermò al [[Monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]] di [[Parma]] il possesso di numerosi beni nel Parmense, tra cui alcune terre a ''Segalaria''.<ref name="Delsante 19"/><ref>{{cita|Affò, 1793|p. 397.}}</ref>
Nei primi anni del secondo millennio la storia di Segalara s'intreccia con le vicissitudini che coinvolgono i numerosi ordini religiosi presenti a Parma. Nell'anno 1187 il Papa Gregorio VIII emana una bolla in favore del Monastero di San Paolo, con la quale ratifica la proprietà del colle di Segalara da parte dello stesso.
 
Interessante e chiaro è l'atto notorio del 1290, attraverso il quale, in applicazione del testamento di Ugo Rossi, vengono istituiti quattro benefici ecclesiastici, fra cui l'oratorio di Segalara. La menzione di un Rossi fa supporre che questo luogo fosse già entrato a far parte dei feudi della famiglia [[Rossi di Parma]]<ref>Antonio Schiavi, La diocesi di Parma, vol. II, Parma, 1940.</ref>.
In epoca imprecisata il territorio passò sotto il controllo dei conti [[Sanvitale]], che ne risultavano proprietari nel 1258, ma in seguito subentrarono i [[Rossi di Parma|Rossi]], forse già alla fine del [[XIII secolo]];<ref name="Delsante 19"/> il più antico documento che colleghi la famiglia a Segalara è il testamento del 29 giugno 1290 del prevosto Ugo Rossi, che istituì quattro [[Beneficio ecclesiastico|benefici]], tra cui quello relativo all'oratorio di Segalara.<ref name="Delsante 19"/><ref>{{cita|Dall'Aglio|p. 1010}}.</ref><ref>{{cita|Schiavi}}.</ref>
 
Nel 1303, i Rossi, cacciati da [[Parma]] da [[Giberto III da Correggio]], trovarono riparo nei loro possedimenti di [[Castello di Mancapane (Collecchio)|Collecchio]], [[Neviano de' Rossi|Neviano]] e Segalara, ma due anni dopo, in seguito all'uccisione di un inviato di Giberto per mano di Palamede Rossi, le truppe correggesche conquistarono e distrussero i tre fortilizi rossiani.<ref name="Delsante 19"/><ref name="Capacchi 255">{{cita|Capacchi|p. 255}}.</ref><ref>{{cita|Affò, 1795|pp. 133-140}}.</ref> I Rossi ritornarono a Segalara nel 1316, dopo l'allontanamento di Giberto da Parma, e ricostruirono il maniero, che fu fortificato nel secolo successivo per volere di [[Pier Maria II de' Rossi]].<ref name="Capacchi 255"/>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=[[Ireneo Affò]]|titolo=Storia della città di Parma|anno=1793|editore=Stamperia Carmignani|volume=Tomo secondo|città=Parma|cid=Affò, 1793}}
* {{cita libro|autore=[[Ireneo Affò]]|titolo=Storia della città di Parma|anno=1795|editore=Stamperia Carmignani|volume=Tomo quarto|città=Parma|cid=Affò, 1795}}
* {{cita libro|autore=Mario Calidoni, Maria Cristina Basteri, Gianluca Bottazzi, Caterina Rapetti, Sauro Rossi|titolo=Castelli e borghi|città=Parma|editore=MUP Editore|anno=2009|ISBN=978-88-7847-241-9|cid=Castelli e borghi}}
* {{cita libro|autore=[[Guglielmo Capacchi]]|titolo=Castelli parmigiani|città=Parma|anno=1979|editore=Artegrafica Silva|cid=Capacchi}}