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Le testimonianze più antiche di tale insediamento risalgono al 9 giugno 1152, in un breve pontificato di [[papa Eugenio III]] che enuncia i casali e le parrocchie comprese nella giurisdizione ecclesiastica del vescovo di Rapolla.
Definito come "Domus Acrimontis", (con il termine ''domus'' in età federiciana si intende un edificio fortificato atto a funzionare da residenza provvisoria o di svago), era sotto la gestione di "homines Florencie" (di Forenza). Gli avvenimenti storici che hanno interessato la Valle di Vitalba tra il XII e XIII secolo sono stati analizzati da [[Giustino Fortunato]]: il territorio, che gode di una particolare posizione strategica, fu luogo di vari insediamenti feudali. Nel suo volume "Catalogo dei Baroni", Fortunato riporta che sotto il regno di Guglielmo I e Guglielmo II la Valle di Vitalba comprendeva i feudi di Agromonte, Armaterra, Lagopesole, Montemarcone, [[Rapone]], San Fele, Badia di Monticchio e Vitalba.
L'abbandono dell'abitato si colloca ipoteticamente nei decenni successivi al [[1348]], precedendo di poco la fondazione di [[Rionero in Vulture]] e di [[Ripacandida]]. Fortunato sottolinea come dal 1240 al 1246, durante anni di sommosse, ci furono vari stravolgimenti nella regione<ref>{{Cita libro|autore=Giustino Fortunato|titolo=Il castello di Lagopesole|anno=1902}}</ref>. Solo intorno al XIII secolo a seguito di una carenza nella rendita annuale, i feudi persero la loro posizione di privilegio. A questo fece seguito una notevole variazione dell'assetto politico, geografico e demografico dell'intera area. Del feudo di Agromonte rimase solo una piccola domus con poche decine di abitanti, i quali, nel 1330 sotto Giovanni d'Angiò accorsero a popolare Atella abbandonando definitivamente l'abitato<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Pietrafesa|anno=1991|mese=luglio|titolo=Agromonte ritrovato|rivista=Radici, rivista lucana di storia e cultura del Vulture|numero=n.8|pp=105-108}}</ref>.
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==== Riserva naturale antropologica "Agromonte Spacciaboschi" ====
La Riserva Naturale Antropologica "Agromonte Spacciaboschi" è una riserva istituita dallo Stato con [[decreto ministeriale]] del 29 marzo 1972 allo scopo di salvaguardare un sito di notevole interesse storico: il sito medievale di Agromonte. Le visite guidate sono effettuate previa richiesta inoltrata al Reparto Carabinieri Biodiversità di Potenza e ogni accesso per motivi di studio, turistico o di ricerca deve essere effettuato previa autorizzazione.
Essa appartiene alla foresta demaniale di Lagopesole e comprende uno dei terrazzi che dominano la Valle di Vitalba verso la quale degrada dal lato di levante. Occupa una superficie di 71 ha e un'altitudine di 751 m s.l.m. La riserva si colloca presso la frazione di Scalera.
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Successivamente all'autonomia comunale, per i fedeli filianesi, dato il crescente sviluppo demografico, era necessaria la costruzione di una chiesa di dimensioni adeguate in modo da dare la possibilità a chiunque di poter essere presente alle principali funzioni religiose: l'inaugurazione avvenne l'11 settembre 1960 e venne dedicata alla ''Madonna del Rosario''. La festa religiosa cade il 7 ottobre, quella civile la seconda domenica di agosto.
La chiesa è così strutturata: vi è una navata centrale che si collega a destra con la sacrestia e a sinistra con gli spazi per lo svolgimento delle attività liturgiche: il fonte battesimale, l'ambone e l'altare (lavorato in marmo come le sedute). La navata, infine, si conclude con la presenza di due statue in legno: a destra la Madonna del Rosario con il Bambino in braccio, a sinistra il Sacro Cuore della [[Passione di Gesù]] (più recente rispetto alla prima). Sulle pareti laterali della Chiesa sono presenti altorilievi in legno che raffigurano le quattordici stazioni della Via Crucis.
==== Chiesa di Maria SS. del Belvedere in Dragonetti ====
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