Dialetto greco-calabro: differenze tra le versioni
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Alla fine degli [[anni 1970|anni settanta]] l'associazione ''Jalò tu Vúa'' ha formato un gruppo di studio per impostare degli standard metodologici per l'insegnamento del grecanico e per redigere una grammatica per le scuole. Quest'ultima è stata pubblicata nel [[1979]] dal comune di [[Bova (Italia)|Bova]], nella forma di un [[pamphlet]] dal titolo ''La Glossa di Bova''. Per le edizioni Iiriti è stata pubblicata nel [[2005]] la ''Grammatica sintassi e lessico della lingua grecocalabra'' di [[Filippo Violi]] e, sempre dello stesso autore, un testo per i bambini e i neofiti dal titolo ''[[I Glòssa Dikìma jà ta pedìa]]''.
Negli ultimi anni sono stati pubblicati interessanti strumenti didattici, soprattutto ad opera di due studiosi grecanici Filippo Violi e Filippo Condemi. Il Violi ha inoltre pubblicato l'unica letteratura esistente sui greci di Calabria. Altre pubblicazioni letterarie di Filippo Violi riguardano testi antologici e poetici in due volumi dal titolo ''[[I Nuovi Testi Neogreci di Calabria]]'', alcuni testi lessicali come ''[[Lessico grecanico-italiano Italiano- grecanico]]'', ''[[Lessici antropo-toponimici di Bova e Palizzi]]'', di storia come ''[[Storia della Calabria Greca]]'', calendari trilingui (italiano, grecanico e neogreco). Il grecanico, penalizzato negli anni passati dalla mancanza di registri letterari e di un uso più elevato della lingua, che per tanti secoli è rimasta a livello di espressione familiare o di uso comune tra contadini e pastori, è oggi in grado di vantare una vasta produzione letteraria: ad esempio tra le poesie note di uno dei poeti italiani contemporanei più significativi e premiati, [[Antonino Reitano]], vi è ''“To spitimu'' (trad. ''La mia casa'') scritta proprio in greco di Calabria.
=== Esempi ===
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