Guerre pirriche: differenze tra le versioni
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Dopo aver accettato la richiesta d'aiuto di Taranto, Pirro avanzò richieste di aiuti militari a vari sovrani [[Ellenismo|ellenistici]], in quanto l'Epiro era un regno montanaro e da solo non aveva sufficienti mezzi per condurre una lunga e dispendiosa campagna contro Roma. Chiese aiuti ad [[Antioco I]] (re del [[Dinastia seleucide|regno seleucide]]) e ad [[Antigono II Gonata]] (figlio di [[Demetrio I Poliorcete]]), nonché al [[re di Macedonia]], [[Tolomeo Cerauno]], ai quali chiese sostegno militare, finanziario e marittimo. In Italia godette anche del supporto di Lucani, Bruzi, Sanniti<ref name="PLU" /><ref name="FLO" /> e Apuli .<ref name="FLO">{{cita|Floro|I, 18}}.</ref>
==== Macedonia
Il re di Macedonia, [[Tolomeo II|Tolomeo Cerauno]], nel maggio del 280 a.C. inviò in Epiro, secondo Giustino:<ref>{{cita|Giustino|XVII, 2}}.</ref> {{formatnum:5000}} uomini, 4000 cavalieri e 50 elefanti. Alcuni storici rivedono la cifra al ribasso e credono che le reali proporzioni del contingente si limitarono a 5000 fanti, 400 cavalieri e 20 elefanti. Questi erano probabilmente: 2500 falangiti Macedoni, 2000 arcieri e 500 frombolieri barbari, 300 cavalieri Tessali e 100 Macedoni con 20 elefanti indiani, componenti la scorta di Seleuco I, ucciso l'anno precedente dal Cerauno.
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