Canto di Natale: differenze tra le versioni

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Il giorno della vigilia di Natale, uscito dall'ufficio, Scrooge guarda storto e risponde male a tutti coloro che intonano un "Canto di Natale" o che gli fanno gli auguri; non usa garbo neppure con l'affettuoso nipote Fred, suo unico parente in vita, figlio della defunta sorella Fanny, che gli fa visita in ufficio, gli fa gli auguri e tenta di invitarlo a cena insieme alla sua famiglia. Nell'ufficio entrano anche due benefattori della carità che chiedono a Scrooge di fare una donazione in denaro per i poveri ma Scrooge rifiuta affermando giustamente che la gente che non lavora non ha diritto a niente visto che non si guadagna i soldi ma aggiunge insensibilmente che tali persone dovrebbero andare nelle prigioni e negli ospizi per i poveri ma quando i benefattori insistono affermando che quelle persone preferirebbero morire piuttosto che andare in quei posti Scrooge per tutta risposta afferma con crudeltà che allora per lui sarebbe meglio così ci si libererebbe dalla popolazione in eccesso per poi scacciare i due benefattori dall'ufficio. Alla fine del lavoro Scrooge rincasa e, giunto all'uscio, gli sembra di vedere, specchiato nel [[picchiotto]] del suo portone, il volto del defunto socio in affari [[Jacob Marley]], morto esattamente sette Vigilie di Natale prima e ne resta profondamente turbato. Entrato in casa, mentre cena seduto vicino al camino, comincia a percepire strani fenomeni: sente il rumore di un carro funebre che si trascina invisibile sulle scale avvolte nel buio e un rumore di catene nella cantina, tutto questo dopo aver visto oscillare e suonare da soli tutti i campanelli di casa.
 
A questo punto si apre una porta e compare il fantasma di Marley: una visione tremenda, resa ancora più terrificante quando, scoperte le bende per mostrare il volto, gli cade la mascellamandibola dal viso. Intorno alla vita porta una catena forgiata di lucchetti, timbri, portamonete, assegni e banconote, tutte cose dovute, secondo l'ammissione dello stesso Jacob, all'aver accumulato danaro unicamente per sé, e che lo hanno distolto dal fare del bene agli altri l'ha dannato nella morte condannandolo a portare su di sé quella catena che è la catena dell'avidità destinata a tutti quelli che vivono così e che quelli come lui si creano durante la loro vita avida e che devono portare nella morte come punizione per la loro avidità. Il rimpianto per avere vissuto chiuso nel proprio [[egoismo]] lontano dalle persone che amava e che lo amavano costituisce la sua pena eterna, una dannazione che lo costringe a vagare per il mondo senza potere vedere la luce di [[Dio]]. Il suo unico sollievo è potere ammonire Scrooge, perché la catena che egli si sta forgiando è ben più lunga e pesante della sua e se andrà avanti così anche lui subirà la stessa sorte, come testimonia anche il fatto che, quando se ne va, fuori appaiono anche i fantasmi degli usurai, peggiori finanche degli avari. Marley gli annuncia allora la visita imminente di tre spiriti: il primo all'una della stessa notte, il secondo all'una della notte successiva ed il terzo alla mezzanotte del giorno dopo ancora. Scrooge non ne rimane però troppo turbato e, quando questi fantasmi scompaiono, si corica.
 
=== Lo spirito del Natale passato ===