Goito: differenze tra le versioni
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Stando alle fonti tradizionali, Goito venne fondata dai Romani all'inizio del [[II secolo a.C.]] (le colonie romane di Mantova e [[Cremona]] risalgono rispettivamente al 214 e 218 a.C.) come insediamento difensivo per l'attraversamento del Mincio lungo la [[via Postumia]] (che collegava Cremona a [[Verona]]).
Sul finire del [[V secolo]], dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], divenne una fortezza dei Goti ([[Ostrogoti]], [[Visigoti]] o entrambi), {{
La sua cruciale ubicazione geografica lungo il Mincio e la via Postumia ne determinò l'importanza anche in epoca medievale, prima sotto il dominio imperiale (rappresentato dalla potente [[Canossa (famiglia)|famiglia Canossa]]) e poi come [[Comune medievale|libero comune]]. Nel [[XV secolo]] Goito fu contesa da [[Visconti]] e [[Gonzaga]] finché, dopo la battaglia del 14 giugno [[1453]], entrò a far parte stabile dei possedimenti del marchese di Mantova [[Ludovico III Gonzaga]], che diede notevole impulso al rilancio dell'economia locale (la costruzione del cosiddetto Naviglio di Goito, il ponte in mattoni sul Mincio e il restauro delle fortificazioni) e vi eresse una propria residenza (cui lavorò anche il [[Andrea Mantegna|Mantegna]] nel 1463-64) dove morì di peste nel 1478. Nella seconda metà del [[XVI secolo|Cinquecento]] la città conobbe nuova prosperità con i duchi [[Guglielmo Gonzaga|Guglielmo]] e [[Vincenzo I Gonzaga]].
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