Isabel Allende: differenze tra le versioni
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A tre anni dalla sua nascita, in [[Perù]], nel 1945 il padre, il diplomatico cileno Tomás Allende, divorzia e lascia la famiglia; la madre decide di tornare in [[Cile]] con i tre figli e andare a vivere nella casa del nonno a [[Santiago del Cile|Santiago]]. Grazie all'aiuto del cugino del padre, il futuro [[presidente del Cile]] [[Salvador Allende]], a Isabel e ai suoi fratelli non mancherà la possibilità di studiare e di vivere senza problemi economici. La casa del nonno sarà poi evocata nel primo [[romanzo]], ''[[La casa degli spiriti]]'', che nel 1982 le darà la notorietà e che trae spunto dalle vicende della [[Allende (famiglia)|famiglia Allende]]. Il giorno 8 gennaio 1981 ricevette una telefonata in cui veniva avvisata delle gravi condizioni di salute del nonno: Isabel cominciò così a scrivergli una lettera che sarebbe poi diventata un libro intero: ''[[La casa degli spiriti]]''. Da allora ogni nuovo libro viene iniziato dalla Allende lo stesso giorno dell'anno, l'8 gennaio.
Nel 1953 la madre si risposa con un diplomatico e a causa del suo lavoro la famiglia si trasferisce all'estero, prima in [[Bolivia]], dove studia in una scuola USA, poi in [[Europa]] e infine in [[Libano]], studiando in un collegio inglese. Tornata in Cile nel 1959, nel 1962 si sposa con Michael Frías, da cui avrà due figli, Paula e Nicolás. Da questo momento si dedicherà al [[giornalismo]], mestiere che sarà da lei sempre molto apprezzato. Dopo il [[
Vincitrice nel 1988 dell'[[American Book Awards]] con il romanzo ''[[Eva Luna]]'',<ref>{{cita web|url=https://www.nytimes.com/1989/07/02/books/18-authors-are-recipients-of-american-book-awards.html|titolo=18 Authors Are Recipients Of American Book Awards|lingua=en|data=2 luglio 1989|accesso=31 marzo 2020}}</ref> ne ''[[Il mio paese inventato]]'' Isabel rivela che ''[[Il piano infinito]]'' parla della vita di suo marito William. Nel 1991 improvvisamente la figlia Paula, a ventotto anni, entra in coma per un attacco di [[porfiria]]. La madre Isabel non abbandona la figlia e rimane al suo capezzale per tutto il tempo; proprio in quel periodo comincia a scrivere, raccontando i ricordi della loro vita insieme in una commovente autobiografia. Un anno dopo sua figlia muore, e la Allende pubblica gli scritti nel libro ''[[Paula (romanzo)|Paula]]'' (1995). Qualche anno dopo, nel 1997, raccoglie alcune delle lettere di solidarietà e affetto ricevute da tutto il mondo nel libro'' [[Per Paula]]''. Come molte altre personalità, nel 2000 ha partecipato alla vasta campagna di sensibilizzazione mondiale "Respect" promossa dall'[[Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati|Alto commissariato per i rifugiati]] delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]]: sulle note dell'omonima canzone di [[Aretha Franklin]], diversi personaggi noti (fra cui, oltre alla stessa Allende, anche il segretario di stato [[Madeleine Albright]] e il premio Nobel [[Rigoberta Menchú]]) hanno cantato e ballato. La campagna ha celebrato allo stesso tempo i primi cinquant'anni di attività dell'agenzia e i 50 milioni di rifugiati che sono riusciti a ricostruirsi una vita nella nuova terra d'adozione.
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