Repubblica Federale Democratica Transcaucasica: differenze tra le versioni

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La maggior parte del [[Caucaso meridionale]] era sotto il controllo dell'[[Impero russo]] nella prima metà del [[diciannovesimo secolo]]. Un [[Vicereame del Caucaso|vicereame caucasico]] era stato originariamente istituito nel 1801, per consentire al governo russo il controllo diretto nei decenni successivi. L'autonomia locale fu ridotta ed il controllo russo fu ulteriormente consolidato; il vicereame acquisì la maggior parte del potere nel 1845. Tiflis (ora [[Tbilisi]]) fu la capitale del [[Regno di Cartalia-Cachezia]], divenne la sede del vicereame e ''de facto'' la capitale della regione. Il Caucaso meridionale era prevalentemente rurale, tranne per [[Baku]]; che crebbe alla fine del diciannovesimo secolo, quando la regione iniziò ad esportare [[petrolio]] e divenne un importante centro economico. Etnicamente, la regione era molto diversificata. I tre principali gruppi etnici locali erano armeni, [[azeri]] e georgiani. Anche una popolazione russa si era stabilita, dopo che l'Impero russo aveva conquistato l'area.<ref>{{Cita|Kazemzadeh 1951|p. 3}}.</ref>
 
Con lo scoppio della [[Primaprima guerra mondiale]] nel 1914, l'Impero russo e l'[[Impero ottomano]] si combatterono nella regione del Caucaso. I russi vinsero diverse battaglie e penetrarono in profondità nel territorio ottomano. Tuttavia, erano preoccupati che la popolazione locale, per lo più musulmana, avrebbe continuato a seguire l'Impero ottomano di [[Mehmet V|Mehmed V]], per poi distruggere le forze russe poiché l'imperatore ottomano era anche il califfo, il leader spirituale dell'Islam. Entrambe le parti volevano anche utilizzare la popolazione armena, che viveva oltre il confine, a proprio vantaggio e fomentare rivolte. Dopo le sconfitte militari, il governo ottomano si rivolse contro gli armeni e nel 1915 iniziò un [[Genocidio armeno|genocidio]], in cui furono uccisi 1,5 milione di armeni.
 
La [[Rivoluzione di febbraio]] del 1917 vide la fine dell'Impero russo e l'istituzione di un [[Repubblica russa|Governo provvisorio in Russia]]. Il vicereame del Caucaso, guidato dal granduca [[Nikolaj Nikolaevič Romanov (1856-1929)|Nicola]], espresse un sostegno iniziale al nuovo governo, ma fu costretto a dimettersi, poiché il potere imperiale russo fu tolto.<ref>{{Cita|Kazemzadeh 1951|pp. 32-33}}.</ref> Il governo provvisorio creò un'autorità temporanea, il [[Comitato speciale per la Transcaucasia|Comitato Transcaucasico Speciale]] (noto con la sua abbreviazione russa Ozakom), il 22 marzo 1917. Il Comitato era composto da rappresentanti caucasici della Duma (legislatura russa) e altri leader locali; il Comitato doveva fungere da "vicereame collettivo" e aveva rappresentanti dei gruppi etnici della regione. Proprio come a Pietrogrado, fu istituito un sistema a doppia alimentazione, in cui l'Ozakom era in competizione contro i sovietici.<ref>{{Cita|Grigor 1994|p. 186}}.</ref> Con scarso sostegno da parte del governo di Pietrogrado, l'Ozakom ebbe difficoltà a stabilire la sua autorità sui soviet, soprattutto nel Soviet di Tiflis.<ref>{{Cita|Kazemzadeh 1951|p. 35}}.</ref>